Capitolo 33

276 9 2
                                    

Fred

Col è entrato in coma. Ma questa volta potrebbe non risvegliarsi. Dobbiamo solo sperare che lotti come ha sempre fatto, tornando da noi più forte di prima.
È stato trasferito in camera da un'ora e mezza; ma nonostante ciò nessuno è ancora entrato. Siamo tutti disperati.
Jeorge il ragazzo incinto, dopo mezzora di pianto è svenuto; ed ora è in una camera a riposare.
Kaleb da quando Marcus gli ha dato la notizia e lo ha aiutato a sedersi, non si è mosso. Non batte ciglio. Continua a fissare il muro sotto shock.
Marcus ha chiamato altri due ragazzi, che presumo siano Teo e Jack. Entrambi sono hai lati di Kaleb che cercano di svegliarlo in qualche modo e di incoraggiarlo.
I bambini sono nel reparto neonati. A parte me nessuno li ha presi in braccio.
Dopo tempo decido di alzarmi e dirigermi nella camera di Col.
<<Dove vai?>> mi chiede uno dei due ragazzi.
<<Da Col. Non serve a niente restare qui. Voglio parlarci e incoraggiarlo a lottare. Voi muovetevi a sbloccare il vostro amico. Col ha bisogno di lui.>> e detto ciò mi incammino senza aspettare risposta.
Entro in camera, e mi blocco sull'uscio.
Io e Col siamo diventati amici subito.
Quando quel giorno lo trovato sul letto piangendo, ho riconosciuto subito che fosse incinto. Perché una pancia come la sua non poteva essere ciccia.
È vero mi sono sorpreso, ma poi lui mi ha spiegato tutto. E come ho saputo che era scappato e che non aveva soldi, mi sono subito offerto di ospitarlo. In questi cinque mesi abbiamo legato molto.
All'inizio non era molto d'accordo sul mio stile di vita, ma alla fine si è arreso e mi ha accettato per quello che sono. Devo dire pure che da quando c'era Col mangiavo benissimo e avvolte ne aproffitavo. O almeno lo facevo fino al settimo mese, poi lo costretto a stare seduto e a non affaticarsi.
Ora vederlo su quel letto mi spezza il cuore e se non dovesse farcela perderei  un fratello. L'unico che non mi ha mai giudicato anche se non gli piaceva quello che facevo. L'unico che mi è stato accanto nonostante tutto.
Mi avvicino al suo letto piano piano e mi siedo alla sedia vicino.
<<Cosa mi combini Col?>> gli domando tristemente.
<<Qui siamo tutti disperati. Devi vedere il tuo Kaleb. È in mobile e sotto shock.>> continuo.
<<Devi lottare ancora Col! Un'altra volta. Devi tornare da noi, dai tuoi bambini. Quindi non fare scherzi svegliati.>> dico disperato e sento di star per incominciare a piangere.
<<Ecco vedi che fai? Erano anni che non piangevo e non voglio farlo adesso perché ti perdo. Ma per felicità, quando tu tornerai. Quindi muoviti.>> e scoppio a piangere come non facevo da tempo.
<<Non importa se mi rubi tutte le ragazze, puoi farle innamorare tutte di te a costo di non scopare più. Ma ti prego torna sei mio fratello.>> e appoggio la mia testa sulla sua mano.
<<Quindi non state insieme vero?>> mi domanda Kaleb.
<<Finalmente ti sei sbloccato.>> rispondo asciugandomi le lacrime e facendo un sorriso forzato.
<<Rispondi!>> mi incalza.
<<No sono etero. Per me Col è un fratello; mi è stato accanto quando quello che aveva bisogno di aiuto era lui. E non voglio perderlo.>> rispondo girandomi verso Col e passandogli la mano tra i capelli.
<<Ti lascio con lui.>> gli dico poi.
<<No. Lui non mi vorrebbe qui mi odia.>> dice tristemente.
<<No che non ti odio. Ti ama da impazzire. E lo posso confermare io perché mi ha fatto una testa grossa di discorsi su di te.>> e dico tutto ridacchiando.
<<Vieni.>> lo incoraggio e lui fa no con la testa <<Va bene vieni con me ti racconto un po cosa è successo in questi cinque mesi a Col ti va?>> chiedo speranzoso di poter poi convincerlo ad entrare. Questa volta annuisce e ce ne torniamo nella sala d'attesa, dopo aver salutato Col.

Kaleb

Quando ho saputo che Col era qui e che stava partorendo ero felice e nervoso. Ma quando Marcus mi ha detto che era in coma e poteva non svegliarsi, sono entato in shock. Dopo cinque mesi lo avevo ritrovato e lo stavo per riperdere per sempre.
Quando Teo mi ha detto che il ragazzo che era con Col stava entrando in camera, mi sono alzato di scatto e lo seguito rimanendo fuori e ascoltando quello che diceva.
Credevo che quel ragazzo era il suo fidanzato, ma invece era un amico che lo ha aiutato in questi mesi e gli devo tutto per essersi preso cura di lui.
Col si sa far amare da tutti e sapere che nonostante tutto ha avuto accanto un amico accanto che lo aiutato mi fa star meglio. Ma so che lui mi odia, per tutto quello che gli ho fatto passare e per non avergli detto di essere sposato. So che si è sentito tradito da tutti ed è scapatto.
Non ho avuto il coraggio di entrare in camera. Ora sono qui in sala d'attesa con Fred. Il suo nuovo amico.
Mi sta raccontando che all'inizio non voleva neanche mangiare, ma che dopo una grossa discussione Col si è arreso. Mi ha raccontato che per non farsi trovare è rimasto tutti i cinque mesi in casa, apparte avvolte quando saliva sul terrazzo per prendere aria. Dice che ogni giorno piangeva perché gli mancavo e che mi ama ancora.

Sono passati tre giorni, e io non sono ancora entrato. Ho paura che questa volta neanche la mia voce lo riporterà indietro. E questo mi blocca. Ma devo farmi coraggio e fare un tentativo.
Entro in camera e mi siedo.
<<Col..>> inizio <<Ti ho promesso che non me ne sarei mai andato, anche se non sarebbe andato bene. Quindi devi lottare Col. Devi lottare come facevi agli incontri che frequentavi.
Ricordi l'ultimo incontro che hai fatto Col? Era più forte di te, ma non hai mollato e hai continuato a tirare pugni fino a sfinirlo e ne sei uscito vincitore.>> mi fermo per prendere aria <<È così che devi fare anche adesso. Non mollare Col.>> continuo tirando sul il naso.<<Ti amo e non voglio perderti. Se tutta la mia vita. Se non ci fossi più io non vivrei, sopraviverei fino ad aspettare la mia morte e raggiungerti.
Non so se questa volta la mia voce ti aiuterà, ma lo spero tanto.>> e mi alzo per posarli un bacio in fronte.
<<A Col!>> esclamo sorridendo un po <<Sono bellissimi, ed entrambi hanno il tuo sorriso. Però non avuto il coraggio di prenderli in braccio. Sto aspettando te. Quindi muoviti a tornare, gli dobbiamo dare dei nomi.>> e questa volta lo bacio sulle labbra.
<<Io so come vuole chiamarli.>> dice una voce che mi fa solbalzare.
<<Fred mi hai spaventato.>> confesso.
<<Scusa.>> dice ridacchiando.
<<Come vuole chiamarli?>> chiedo curioso.
<<La piccola Emily e il piccolo Rayan.>>
<<Mi piacciono!>> esclamo spalancando gli occhi <<Ma che cognome gli diamo? Davis?>> domando.
<<Il tuo cognome qual'è? Smith vero?>> e io annuisco.
<<Dobbiamo dirlo all'infermiera…>> mi interompe <<Già fatto. Emily e Rayan Smith!>> afferma con un sorriso e sorrido anche io.
<<Però..>> mi interompe di nuovo <<Lo hai deciso lui sta tranquillo.>> e io sorrido ancora di più.
<<Kaleb?>> mi chiama.
Poi all'improvviso si avvicina e mi sbatte al muro.
<<Tu lo ami davvero? Smetterai di fargli del male? Perché la prossima volta te ne faccio pentire.>> mi minaccia.
<<Non dovresti..>> tosse <<Non dovresti minnaciarlo è davvero forte.>> sentiamo dire e insieme spalanchiamo gli occhi girandoci verso il letto.
<<Col?>> diciamo in contemporanea.
<<Si?>> risponde sorridente.
<<Prova a fare di nuovo una cosa del genere e giuro che ti uccido io la prossima volta.>> lo minaccia Fred abbracciandolo.
Io sono ancora attaccato al muro.
Dopo l'abbraccio Fred se ne va lasciandoci soli, non prima di dire una parola.
<<Chiediglielo.>> e mi fa l'occhiolino.
<<Kaleb?>> mi chiama Col e mi allunga la mano.
Io la prendo e mi avvicino a lui tuffandomi sulle sue labbra.
<<Cazzo mi sei mancato non farmi più questi scherzi.>> lo supplico appoggiando la fronte sulla sua.
<<Cosa devi chiedermi? I bambini?>> mi domanda.
<<Emily e Rayan stanno bene e identici a te.>> confesso.
<<Kaleb?>> mi sprona.
<<Durante questi cinque mesi sono riuscito a divorziare. E Col…>> mi avvicino al suo orecchio e gli chiedo <<Vuoi essere mio per sempre? Far parte della mia vita tutti i giorni, fin che morte non ci separa?>>
Mi sollevo e vedo Col piangere.
<<Hey, Hey se sapevo che piangevi non te lo chiedevo.>> lo prendo in giro.
<<Stronzo!>> afferma prendendomi  la faccia e facendo unire le nostre labbra.
<<SI! Mille volte SI!>> mi risponde sulle labbra e io lo ribacio togliendogli il respiro.

   
                                         The and!

~Ross~

Insieme nonostante tutto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora