Capitolo 15

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Kaleb

La voluto lui! Non mi da mai ascolto è stato l’unico modo per farmi sentire.
Mi sto dirigendo in camera, ma prima passo da quella di Col. Busso ma non mi risponde.
“Forse dorme” penso. Provo ad aprire la porta e non trovo nessuno.
<<Ma che cazzo!>> dico sorpreso. Non può essere uscito la porta è chiusa. Giro la testa e vedo la finestra aperto e capisco che è scappato da li.
Esco dalla camera e chiamo Teo.
Uno squillo, due tre al quarto risponde.
<<Dove cazzo siete?>> non gli do neanche il tempo di parlare.
<<Di che parli?>> dice sbadigliano. A quanto paté non è con lui.
<<Dové il pub dove andate di solito con Col?!>> chiedo mettendomi in macchina.
<<Vicino alla palestra. Perché cosa è successo?>> chiede spaesato.
<<Niente domani ti dico.>> e chiudo.
Arrivato al pub entro e lo cerco con lo sguardo. È al bancone sta parlando con uno, molto vicino. E dico MOLTO vicino! A un certo punto mi sento prudere le mani e percepiscono un dolore alla parte del petto.
Quando l’altro ragazzo si allontana, mi avvicino, lo afferro per il braccio e lo trascino fino fuori.
<<COSA CAZZO PENSAVI DI FARE EH?!>> gli urlo in faccia e lui scoppia a ridere e sento il suo alito che da di alcol.
<<Sei ubriaco? Non ci credo! Ma cosa ti viene in mente eh? Perché non capisce che se ti impediscono di fare una cosa lo faccio per il tuo bene?>> lui fa finta che non abbia detto niente e si avvicina a me. Mi fissa negli occhi e io faccio lo stesso. A un certo punto mi si butta a dosso e mi bacia. A l’inizio spalanco gli occhi sorpreso, ma poi lo spingo contro il muro e ricambio il bacio con foga.
Lo faccio solo perché domani non se ne ricorderà di ciò. Dio sento un fuoco dentro che non ho mai sentito.

È mattina e siamo tutti in cucina a fare colazione. Col come pensavo non si ricorda di eri sera, oppure fa finta; vorrei chiedergli di quel ragazzo con cui parlava.
<<Col.>> lo chiamo.
<<Dimmi!>> risponde alzando gli occhi dalla tazza.
<<Chi era il ragazzo con cui parlavi ieri sera?>> lui mi guarda stranito.
<<Ieri sera? Al pub! Al bancone!>> continuo a spronarlo a parlare.
<<A al pub no niente ho trovato lavoro.>> risponde facendomi un occhiolino. Lavoro? E da quando andando in un pub trovi lavoro? A memo che non gli abbiano chiesto di lavorare la; ma non pensò non mi sembrava uno del bar.
<<Un lavoro? Di che tipo?>> chiedo curioso.
<<Modello!>> e alza le sopracciglia e me va di traverso il caffè che avevo appena iniziato a bere.
<<Che vuol dire il modello?>> chiedo accigliato.
<<Il modello!>> afferma convinto <<Hai presente quei ragazzi che vedi in tv con intimo o vestiti di marca? Oppure sui cartelloni per la città? Il modello!>> dice sicuro e ribadendo.
<<Sei impazzito?>> chiedo accigliato.
Non può fare il modello. No!
<<Perché che c’è di male? Sono bello o dei bei pettorali e un bel fisico! Perché dovrei essere impazzito? E poi mi pagano bene.>>
<<Non puoi!>> dico. Poi prendo le miei cose e mi dirigo in macchina lasciandolo con la bocca aperta.

Col
Che c’è di male nel fare il modello? Non capisco!
Mi alzo di scatto e gli corro dietro. Lo vedo salire in macchina, così per farlo fermare mi metto dietro al cofano per impedirgli di fare la retromarcia.
Esce all’improvviso e mi urla <<MA SEI PER CASO IMPAZZITO? TI RENDI CONTO CHE SE NON TI AVESSI VISTO TI AVREI INVESTITO?>>
<<Era l’unico modo per fermati.>> mi difendo.
<<Vuoi dire ammazzarti.>> ribatte.
<<Quanto sei drammatico!>> sbuffo.
<<Spiegami perché non posso avanti? E non dirmi che è un lavoro pericoloso! Devo solo sfilare o fare delle foto.>> domando chiedendo chiarimenti, ma lui rimane a fissarmi senza parlare.
<<E soprattutto se ti faccio schifo perché ieri sera ha ricambiato il bacio?>> rimane sorpreso dalla mia domanda <<Credevi non me lo ricordassi e che fossi davvero tanto ubriaco? Secondo te come mi sarei ricordato a chi ti riferissi e che avessi trovato lavoro?>> lui senza rispondere si rinfila in macchina e mette in moto.
<<Se vai via senza darmi una spiegazione, quando ti ritireraì non mi troverai. Me ne vado da casa tua!>> e facendo finta che non avessi parlato se ne va.
Se crede che scherzassi si sbaglia di brutto.
Entro in casa e mi dirigo in camere a fare la valigia, poi chiamo Teo.
<<Col che succede?>> dice rispondendomi.
<<Puoi ospitarli per un po a casa tua? Mi va bene anche il divano se non hai la camera in più!>> dico tutto un fiato.
<<Si certo puoi venire e mi spiegherai cos’altro è successo. E poi tranquillo c’è lo latra camera. Devo solo cambiare le lenzuola.>> afferma.
<<Grazie Teo ti devo un favore!>> mi risponde con un <<tranquillo>> e poi ci salutiamo e chiude.
Continuo a fare la valigia e entra mia madre.
<<Mamma che ci fai in piedi?>> chiedo andandole incontro.
<<Volevo sgranchirmi le gambe. Vai da qualche parte?>> dice curiosa e un po stanca.
La faccio sedere sul letto piano e poi dico <<Staro via un po mamma! Ho bisogno di stare un po via da qui.>> spiego.
<<Dove andrai?>>
<<Da Teo.>>
<<Ti piace Kaleb vero?>> chiede guardandomi seria.
<<Pur troppo si. È inutile negarlo ormai!>> dico tutto insieme.
<<Anche a lui piaci Col. Ogni volta che mi viene a fare compagnia e parliamo un po di te, gli brillano gli occhi.>> spiega e io rimango sorpreso. Sia perché va a fargli compagnia, anche se forse non dovrei visto che la considera sua madre. Ma che Kaleb parli di me, e con mia madre poi, quello mi sorprende davvero.
<<Forse ti sei sbagliata Kaleb sa dare solo ordini!>> affermo sicuro <<E poi lui è etero!>> continuo.
Finito di parlare la porto in camera e la faccio sdraiare promettendogli che la vado a trovare ogni giorno.

Kaleb
È tutto il giorno che lavoro, non mi sono fermato per niente, ci sono state molte urgenze e alcuni pazienti li abbiamo persi.
Quando mi siedo in macchina sono distrutto, non ho più energie. Non vedo l’ora di fare una doccia e andare a dormire.
Mi avvio a casa ed è tutto spento, segno che tutti sono già a letto. Persino la camera di Col è spenta.
Entro e vado a controllare Landon, per poi dargli il bacio della buonanotte. Passo dalla camera di Col e decido di bussare. Nessuna risposta, così provo ad aprire ed è aperta ma dentro non c’è nessuno. Il bagno è spento forse e dai sui fratelli o dalla madre. Vado a controllare anche la ma ancora niente. Ritorno in camera di Col e accendo la luce, i pochi vestiti che erano sulla sedia non ci sono i tiretti sono aperti ma vuoti e anche l’armadio.
Cazzo è andato via davvero! Dove sarà adesso. Vado da Andrea a chiedere se sa qualcosa, mi dispiace svegliarla ma devo saperlo.
Entro e gli vado vicino.
<<Andrea?!>> la chiamo e lei si sveglia subito.
<<Che succede Kaleb?>> chiede con la voce impastata dal sonno.
<< Scusa se ti ho svegliata ma sai dove Col?>> chiedo disperato.
<<Kaleb perché siete così testardi? E da Teo.>> mi domanda e io alzo le spalle con un sorriso e gli rispondo con un fervile grazie e la bacio sulla guancia.
Scendo di sotto riprendo le chiavi e mi dirigo alla macchina per andare da Teo. Quei due passano troppo tempo insieme.
Arrivato giù al portone lo trovo aperto così salgo le scale fino al terzo piano a due a due e arrivato dietro la porta inizio a bussare con insistenza.
La porta viene aperta da Teo un po scocciato è a torso nudo. Non stavano mica…no! Stringo i pugni forte.
<<Teo>> sento chiamare da dentro e capisco che è la voce di Col.
<<Mi fai entrare o restiamo qui a guardarci?>> chiedo ironico alzando un sopracciglio.
Lui si sposta, va verso il divano prende la maglietta e dice.
<<È in bagno. Io esco non azzardatevi a spaccarmi l’appartamento!>> mi intimidisce e io gli faccio un sorrisetto da finto angelo.
Mi dirigo in bagno e trovo la porta aperta. Col è di spalle quando sente la porta aprirsi si gira.
<<Teo dovv…>> ma si ferma. Rimaniamo a guardarci un po; lui è in accappatoio, ma continuo ad avvicinarmi mentre lui indietreggia e andiamo a finire entrambi sotto alla doccia, che viene aperta dalla sua spalla.
Lo incastro tra il muro e le miei braccia, mentre l’acqua ci scende tra i nostri corpi.
Lo so che da quella notte qualcosa è cambiato ed è più forte di noi. E anche se io non voglio ammetterlo so di essere attratto da lui. Mi sto per tuffare su di lui, quando il suo cellulare suona interrompendoci e lui con una spinta mi sposta.
Io sono ancora con il cuore in gola che batte forte. Sta per uscire dal bagno quando si gira e…

~Ross~

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