Capitolo 19

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Col

Mi sveglio un po dolorante, per poi ricordarmi che mi sono addormentato seduto contro il muro. Apro gli occhi e con sorpresa noto che non sono più a terra, ma su un letto o meglio il suo. Deve avermi messo lui trovandomi fuori quando è uscito. Guardo l’orario e vedo che sono le undici del mattino, così decido di restare a letto e snnifare il suo odore come un maniaco. Dopo un po di ragionamenti mentali, mi riaddormento di nuovo. A svegliarmi è la porta che si apre. La stanza non è più illuminata, cosa che mi suggerisce che non è più mattina, ma ben si sera. Mi alzo a sedere e punto gli occhi sulla porta è Kaleb. Ha in mano un vassoio pieno di cibo.
<<Ciao!>> esclamo un po spaesato per l’appena sveglio.
<<Ciao.>> mi dice avvicinandosi e sedendosi da l’altra parte del letto <<Mi hanno detto che non sei sceso per niente oggi. Non hai fame?>> continua chiedendomi e io annuisco; lui mi appoggia il vassoio sulle gambe <<Su mangia io vado a farmi una doccia.>> e si alza dirigendosi in bagno. Passa mezzora e lui non è ancora uscito, io ho finito tutto il cibo sul vassoio. Avevo davvero fame. Dopo qualche secondo lo vedo uscire con un solo asciugamano a dosso e che si dirige all’armadio. Dio tra l’erezione appena sveglio e la sua visione, mi sa che vengo senza neanche toccarmi.
Mi alzo dal letto e mi dirigo da lui. Mi posizionò dietro e fermo con le mie mani, le sue e poi lo faccio girare verso me e lo intrappolo tra il mobile e me. Lui mi guarda sorpreso senza muoversi. Prendo una sua mano e la porto sulla mia erezione.
<<Senti cosa mi fai!>> dico eccitato e lo vedo deglutita a fatica <<Ti va o sei troppo stanco?>> continuo strusciandomi sulla sua mano. Ho come conferma una strizzatina all’erezione, così gli tolgo l’asciugamano  mi inginocchio iniziando a baciare la parte superiore dell'inguine, per poi scendere e baciare tutta la lunghezza del suo pene fino al glande che prendo in bocca iniziando a succhiare e facendolo gemere di goduria. Dopo in un colpo solo lo prendo tutto in bocca fino alla gola, cosa che lo fa boccheggiare in cerca di respiro.
<<Ti prego fammi…fammi sedere….non so se…se…se c’è la faccio a stare in piedi.>> mi supplica ansimando sempre di più.
Così senza uscirlo dalla mia bocca lo conduco al letto e lo faccio sedere alla punta facendogli allargare le gambe. Mi accomodo meglio in mezzo e inizio a fare su e giù con la bocca aiutandomi con la mano; poi lo faccio uscire e lo lecco per poi risucchiare il glande che lo fa gemere ancora e stringere il lenzuolo con le mani.
<<Dio sto per venire Col….non fermarti ti prego!>> afferma gemendo con affanno. E lo riprendo tutto in bocca succhiandolo e facendolo venire con un gemito strozzato per non urlare ingoiando un po e lasciando far cadere un po di sperma alla sua apertura. Io nel frattempo senza neanche essere toccato sono venuto nei pantaloni gemendo anche io.
Per vendicarmi di ieri pomeriggio senza farlo riprendere raccolgo lo sperma mio e un po suo e lo spalmo un po sulla sua entrata e un po sulle mie dita e inizio a infilargli una dentro facendolo quasi gridare se non si fosse tappato subito la bocca con la mano. Ricomincia ad ansimare e gemere e allarga ancora di più le gambe così aggiungo il secondo e il terzo insieme e questa volta ad attutire l’urlo è il cuscino che morde forte.
<<Cazzo Col fa male!>> dice con occhi lucidi e voce strozzata e allora inizio a masturbarlo con la mano e poi con grande sua sorpresa inserisco anche il quarto dito che lo fa urlare nel cuscino, mentre io continuo a masturbarlo, vedo che gli è scesa una lacrima così mi avvicino alla sua bocca e gli sussurro.
<<Scusa piccolo ma dovevo vendicarmi!>> e poi lo bacio facendo uscire le quattro dita da dentro di lui, per poi spingerlo verso dietro e entrare in lui. Questa volta ad attutire l’urlo è la mia bocca che lo bacia affamato, come se non lo facesse da tempo. Quando lo sento gemere di goduria capisco di aver centrato la parte giusta e continuo a spingere sempre di più fin a venire in contemporaneamente e cadere sfiniti sul letto.
<<Dio!>> esclamo io senza fiato <<<È stato… è stato…dio non so neanche come definirlo.>> continuo.
<<Sei stato uno stronzo!>> dice Kaleb tirandomi per i capelli per poi appoggiare le sue labbra su di me e baciarmi forte.

Kaleb
Mi sveglio stiracchiandomi, per poi allungare il braccio accanto trovando il posto vuoto. Cosi mi alzo di scatto e mi guardo in torno. I suo vestiti non ci sono. Lui non c’è! Non ha dormito qui, perché il posto a canto è in tatto e troppo freddo. “O forse mi sono sognato tutto?” penso, ma poi guardo e tocco il petto e lo trovo appiccicoso, cosa che mi dimostra che no non era un sogno ma è successo davvero.
Realizzato questo mi rilascio andare sul letto. Sono le sei, e io mi dovrei svegliare alle sette, ma ormai il sonno è andato via così mi alzo e mi dirigo in cucina a fare colazione. Anzi forse è meglio che mi faccia una doccia prima.
E così faccio. Ci passo mezzora sotto l’acqua calda, uscendo così alle sei e mezza. Mi vesto e mi dirigo giù trovando Col con le mani in pasta.
<<Cosa cucini?>> gli chiedo e lo vedo sussultare portandosi una mano al petto.
<<Kaleb ma tu mi vuoi morto!>> esclama con un pizzico di paura per prima e io scoppio a ridere.
<<Scusa…>> dico ridendo <<Non volevo spaventarti.>> continuando a ridere e lui mi guarda male.
<<Comunque sto facendo un semifreddo ai cereali e cioccolata. È per oggi a pranzo.>> spiega riprendendo a lavorare.
<<E lo stai facendo alle sei e mezza di mattina?>> chiedo stupito.
<<Deve stare molto tempo in frigo e poi non avevo più sonno. Così per non stare nelle mani in mano lo sto facendo ora.>> dice alzando le spalle.
Lo fisso mentre lavora attentamente e dopo qualche minuto di silenzio parlo.
<<Perché non hai dormito nel mio letto?>> domando.
Lui all’inizio è sorpreso, ma poi sorride.
<<Non dormo con le miei scopate Kaleb..>> e faccio per parlare ma lui continua <<Se mi stai chiedendo della prima volta in cui lo abbiamo fatto. Beh ero troppo ubriaco e troppo stanco per alzarmi così ho dormito con la mia scopata ovvero te. Ma era la prima volta.>> mi spiega rispondendo alla mia domanda e sento un leggero dolore nel petto ogni volta che dice “scopata”.
Io non so cosa mi sta succedendo. Ogni volta che sono solo con lui mi sento strano; ed è una sensazione mai provata e che non riesco a decifrare.
Riprendendomi dai miei pensieri, mi dirigo alla macchina del caffè e neutralmente chiedo.
<<Hai fatto colazione?>> e lui scuote la testa facendomi capite di no.
<<Però ho fatto il caffè, me ne verseresti in una tazza un po?>> chiede senza neanche guardandomi e io sbuffo e faccio ciò che mi chiede.
Verso il caffè nelle tazze e mi siedo di fronte a lui guardandolo. Lui sentendosi osservato alza la testa e mi sorride e io come un idiota senza accorgermene ricambio.
Mentre lui continuava il suo lavoro sentiamo dei passi e giriamo la testa entrambi automaticamente. È Dolores.
Col la fa sedere e poi si rivolge a me.
<<Dagli un caffè!>> esclama serio e io quasi scoppio a ridere. Faccio per replicare e ricevo un occhiataccia da lui invitandomi ad obbedire.
Ma tu vedi un po! Non dovrebbe essere il contrario. D’altronde sono io il padrone di casa.
Dopo un po ci ragiungono tutti in cucina ci sono pure Jeck e Teo. Sono tutti concentrati, tranne Dolores che è a lavare i piatti.
Decido di alzarmi e Dolore girandosi  mi chiede <<Signore sta bene?>> e tutti alzano la testa per osservarmi. Quando vedono come cammino, quasi non scoppiano a ridere; ma si trattengono mordendosi la guancia o chi le labbra. Ma dopo un po non c’è la facnno più e scoppiano a ridere forte, meritandosi un mio sguardo un po minaccioso.
Poi Kaleb mi rivolgo a Teo.
<<Io e te dobbiamo parlare. Subito!>> affermo facendo con la testa verso le scale. Non sono arrabbiato, ne che voglio sgridarlo per qualcosa.
Ho solo bisogno del mio migliore amico, per sfogarmi un po.

~Ross~

Insieme nonostante tutto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora