Capitolo 29

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Col

Dopo qualche minuto che sono seduto a terra sento bussare la porta. Spalanco gli occhi credendo sia lui ma poi la voce di Jack mi fa ricredere. Ormai non gli e ne importa più di me.
<<Col aprimi.>> dice continuando a bussare.
Mi alzo piano piano per non fare movimenti bruschi che posso causare problemi al bambino. Lo apro e lo faccio entrare. La prima cosa che fa è abbracciarmi e poi mi fa vedere un sacchetto.
<<Le ho trovate!>> dice gongolando <<E ho comprato anche la panna!>> esclama ridendo e io felice lo abbraccio.
Usciamo dalla camera e ci dirigiamo in cucina, solo che prima dobbiamo passare da salone.
<<Va tutto bene Col! Basta che non lo guardi.>> e così faccio. Passiamo da dietro il divano con la testa china e finalmente siamo in cucina.
<<Come vuoi mangiare?>> mi chiede.
<<Le tagliamo poi mettiamo la nutella e la panna sopra!>> esclamo felice come un bambino battendo le mani. Lui scuote la testa e ride di gusto guardandomi ma io lo ignoro.
Una volta fatto tutto ci sediamo al bancone e mangiamo.
<<Te la senti ancora di venire a mangiare la pizza, anche se c’è lui?>> mi chiede fissandomi preoccupato.
<<Si!>> affermo sicuro <<Se non venissi la darei vinta a lui e non mi va!>> continuo ancora più sicuro e annuisce.
<<Bene allora va a prepararti.>> dice togliendomi la ciotola vuota dalle mani.
<<Ma che mi mento? I jeans non si chiudono più, non posso venire mica in tutta.>> dico con volto chino.
<<Su andiamo a vedere.>> e si avvia alla porta <<Ma alla felpa non rinuci.>> e mi fa l’occhiolino.
<<No a lei no.>> rispondo ridendo.
Arriviamo in camera e inizio a provarmi pantaloni su pantaloni e alla fine finalmente riesco a trovare un jeans che mi andava largo prima.
Metto una felpa pulita grande ed usciamo.
<<Noi siamo pronti andiamo?>> chiede Jack ai due.
Si alzano e tutti insieme ci dirigiamo alla porta e usciamo. Siamo tutti in una macchina. Kaleb guida e ogni tanto lo vedo con la coda del l’occhio che guarda dietro con lo specchietto retrovisore. Arrivati scendiamo dall'auto e ci dirigiamo alla pizzeria. Ad attenderci ci sono Marcus e Jeorge e in più quella troia di Camilla. Ha un tubino che gli forma i fianchi e scarpe alte. Mi avvicino a Jeorge per salutarlo e senza farsi vedere appoggia la mano sulla pancia.
<<Come state?>> chiede sorridendo.
<<Bene!>> esclamo ricambiando il sorriso <<Per fortuna le nausea sono sparite però adesso ci sono il cambio di umore e la stanchezza che non mi molla.>> confesso sbruffando.
<<Marcus.>> lo saluto <<Al terzo mese, per una formosa non si dovrebbe già vedere la pancia?>> gli bisbiglio nell’orecchio. Lui annuisce e io gli indico Camilla.
<<Io non vedo un filo di pancia!>> affermo <<Persino a me che ero magrissimo si vede.>> continuo.
<<Credi sia una bugia?>> mi chiude e io annuisco <<Durante la cena uscirò l’argomento.>> mi avvisa facendomi l’occhiolino e annuisco di nuovo.
Entriamo, ci dirigiamo al nostro tavolo e io mi siedo vicino a Marcus e l’altro lato Jack.
<<È da un po che non ti facevi vedere e Kaleb?!>> chiede il fratello e lui annuisce senza aprire bocca. Arriva la cameriera e ordiniamo. Io ordino una pizza grande con un po di tutto avendo un occhiataccia da Marcus e io gli faccio la linguaccia. E Camilla che dovrebbe, e ripeto dovrebbe essere nelle mie condizioni, ordina una pizza piccola margherita. Io mi chiedo, se è davvero incinta come fa ad mangiare così poco. E Marcus leggendomi nel pensiero gli pone la domanda.
<<Sei incinta vero Camilla?>> e lei sorpresa alza la testa e lo guarda.
<<Si, vero.>> risponde.
<<Strano sai?>> dice <<Di solito le donne incinte mangiano tanto e non riescono a trattenersi così facilmente.>> continua spiegando.
<<Beh io so come regolarmi!>> afferma sicura.
<<Di solito neanche al terzo ci riescono.>> risponde Marcus <<Di quanto sei?>> chiede finalmente.
< Devi essere un esperto per sapere questo cose eh?>> dice ridendo << E per dirlo ci devi essere passato e quindi hai tre figli giusto?>> continua.
Vede Jeorge di fronte a me rattristarsi.
<<Veramente sono gay e pur troppo anche sterile. Sono un ginecologo e ne ho viste tante di donne incinte.>> risponde senza problemi <<Quindi di quanto sei?>> rido manda.
<<Se sei un ginecologo dovresti capirlo!>> afferma ridendo ancora. Dio mi prudono le mani e sto per incazzarmi di brutto.
Jack mi prende la mano per dirmi di stare calmo.
<<Beh vedendo ti direi al primo/secondo mese giusto?>> annuisce.
<<E stato secondo mese.>> dice sorridendo.
<<Strano da quando io non metto piede in casa di Kaleb sono passati tre mesi e una settimana e tu eri già al primo mese, quindi dovresti essere nel terzo o nel quarto!>> dico io non resistendo. Lei boccheggia spaesata. Fissa tutti e poi Kaleb che la guarda con un sopracciglio alzato.
<<È già passato così tanto tempo?>> dice abbassando la testa.
<<Io dico che non sei incinta!>> affermo sicuro.
<<Come ossi dirmi della bugiarda?>> dice guardandomi male.
<<Perché non andiamo a casa di Marcus eh?>> dico fissandola negli occhi e Marcus dice un piccolo si.
<<Okay!>> affermano tutti.
<<Che cosa hai in mente?>> mi mima Jeorge.
<<Lo vedrai!>> gli mimo facendogli un occhiolino.
Finiamo di mangiare la pizza, paghiamo e andiamo via.
<<Bene io vado con loro due. Tu Jack sai dové quindi ci vediamo là!>> affermo avviandomi alla macchina. Saliamo e partiamo.
<<Col che hai in mente?>> mi ripete Jeorge.
<<Vedremo se è incinta davvero!>> affermo sicuro <<Diciamo che vorremo tanto vedere un ecografia e che visto che Marcus ha una saletta apposta, possiamo vederla subito!>> continuo ghignando.
<<Cosa credi di ottenere?>> mi domanda Marcus.
<<Sai in questi mesi che sono stato sempre in camera, perché Jack non mi fa fare niente, ho fatto delle ricerche su di lei.>> confesso.
<<Fin da piccolo sono sempre stato bravo coi computer e la magiopparte delle volte, usavo questa doto per sapere di più sulla gente che frequentava mia madre e anche per sapere chi è mio padre.>> confesso.
<<Okay può andare al dunque che siamo quasi arrivati?>> mi domanda Jeorge.
<<A quanto pare è in banca rotta, l’ultimo ragazzo che ha frequentato tre mesi fa, gli ha rubato tutto quello che aveva. È stata sfrattata da casa, i suoi non li vede da anni perché a l’età di sedici anni è scappata con un ragazzo di dieci anni più grande. Quindi non sa dove andare e ricordandosi di Kaleb con cui ha un figlio, ha parlato coi Miller inventandosi della gravidanza e dicendogli di noi. Oppure la gravidanza l’anno inventata loro, non lo so. Ma voglio smascherarla. Cosa succede dopo non mi importa. Non mi importa se io e Kaleb non torniamo insieme, d'altronde me la sono cavata fino a mo senza lui e poi ho voi no?>> finisco guardandoli e sorridendo. Loro annuiscono e Marcus parcheggia scendendo. Al portone troviamo gli altri. Saliamo e ci vediamo sul divano. E che inizi il piano.
<<Sai cosa ho sempre voluto vedere?>> domando in generale.
<<No cosa domanda?>> domanda uno dei miei complici.
<<Un ecografia del bambino. Nonostante ho due fratelli più piccoli non ne ho mai vista una!>> affermo.
Teo mi guarda stranito e io senza farmi vedere dagli altri gli faccio un occhiolino per ricordagli del piano e ricordandosene dice <<Si anche io corre tanto vederne una.>>
<<Camilla ci aiuti ad esaudire il nostro desiderio?>> chiedo sorridendogli.
<<Come?>> domanda deglutendo.
<<Sai Marcus ha uno studio, con l’attrezzatura quindi possiamo vederla al momento!>> affermo.
<<Io non credo e poi non voglio recargli disturbo.>> dice sorridendo falsamente.
<<Ma no nessun disturbo sarebbe un piacere.>> risponde <<Kaleb tu lo hai mai visto?>> chiede poi e lui scuote la testa.
<<Ho il vestito non voglio spogliarmi…>> la interrompono <<Qui siamo tutti gay, apparte Kaleb e Jack ma il primo ti ha già vista e a Jack non interessi visto che ti ha già rifiutata più volte!>> affermo sorridendogli.
<<Dai Camilla anche io sono curioso!>> afferma Jeorge <<Nonostante mio marito sia ginecologo non ne ho mai visto uno.>> continua mentendo come tutti.
<<Io non me la sento..>> sussurra.
<<Dai Camilla domani hai la visita, meglio due che niente e poi sarà mio figlio no?>> domanda Kaleb che credo abbia capito cosa sto facendo.
<<E va bene non sono incinta!>> afferma scoppiando.
<<Già come sospettato!>> affermo sicuro <<E perché non dici anche come mai sei andata a dire ai Miller di noi mmh? Avanti!>> chiedo.
<<SEI UNO STRONZO PERCHÉ DEVI ROVINAMI LA VITA?!>> domanda urlando.
<<Perché tu l'hai rovinata a noi!>> affermo <<E comunque la tua vita te la sei rovinata da sola.>> continuo <<A me dispiace per Landon che ha una mamma così, perché lui per fortuna e meglio di te!>> afferma. Lei mi spinge e cado attera non riuscendo ad appigliarmi a niente.
<<COL!>> urla Jeorge alzandosi di scatto.
Camilla esce di casa sbattendo la porta.
<<Deve andare via Teo!>> sussurro supplicandolo.
<<Kaleb perché non andiamo in un pub a divertirci?>> domanda allora.
<<Che succede?>> domanda lui però.
<<Niente si è soltanto fatto male ad un braccio!>> afferma cercando di essere credibile.
<<Vado un attimo in bagno!>> afferma Kaleb.
<<Dobbiamo portarlo nella saletta e assicurarci che il piccolo sta bene, c’è la fai ad alzarci?>> chiede Marcus e annuisco.
Mentre mi alzo percepisco una piccola contrazione.
<<No!>> affermo disperato.
<<Moviamoci.>>
Arrivati nella saletta per fortuna dopo quella fitto non ne ho avute altre.
<<Spogliati restando in mutande.>> dice mentre organizza gli attrezzi.
Mentre tolgo i pantaloni, mi accorgo che i boxer sono sporchi.
<<Marcus.>> lo chiama Teo.
Lui si gira e vede dove stiamo fissando.
<<Non c’è da preoccuparsi, avvolte può capitare. Vediamo come sta!>> afferma cercando di tranquillizzarmi, ma io incomincio a piangere dalla paure di perderlo.
Versa il gel sulla pancia e poi passa l’ecografo.
<<La placenta è ancora attaccata, quindi è tutto okay sentiamo il battito.>> dice sorridendo.
Nella stanza si inizia a sentire un rumore, però è strano è diverso e sembra rimbombato.
<<Non è possibile!>> afferma spalancando gli occhi. Muove avanti ed indietro l’ecografo per poi fermarlo su un punto.
<<Che succede?>> chiede il marito.
<<Sono due!>> afferma ancora sorpreso e io lo guardo stranito.
<<Cosa sono due?>> chiedo.
<<Il battito è così perché sono due gemelli!>> afferma <<Come ho fatto a non accorgermene il mese scorso?>> si domanda.
Io sono sorpreso e contento allo stesso tempo. Dopo qualche minuto di silenzio, nel l’aria sentiamo una domanda sussurrata.
<<Perché non me lo hai detto?>>

~Ross~

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