Capitolo 4

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Capitolo 4

-Non hai davvero la stanza per gli ospiti...-Notò scocciato aprendo tutte le porte.

-Cosa me ne faccio di una stanza per gli ospiti!-Ribattè-è gia tanto se ho una stanza tutta mia!-

-Voi poveracci immagino che siete abituati ad un solo bagno...-Diede una rapida occhiata alla casa-Eh si a quanto pare...-

-Perchè non te ne ritorni alla tua super villa di lusso nel cuore di chissà dove!?-Replicò stizzita.-E mi lasci in pace!?-

-Vorrei farlo ma non posso.-Sbuffò chiudendo la porta.-Sono sommerso dai media e questo è il luogo adatto dove nascondermi.-

-Sono affari tuoi, non me ne frega niente!-Rispose acida digrignando i denti.-Potrebbe anche esserci l'apocalisse fuori-Mise in chiaro-Ma ti voglio fuori di qui!- Sospirò pesantemente Zoro a sentire le sue parole. Quella stupida proprio non capiva il concetto del semplice e umile “ricatto”.

-Se mi sbatti fuori, io pubblico la foto-Le fece vedere il telefono. -Mi sembrava di essere stato chiaro...-

-Come il piscio-Sibilò Nami a denti stretti vedendo la foto quel bastardo aveva messo come profilo del telefono.

-Bene-Ghignò soddisfatto trovandosi di fronte la stanza da letto. Senza tante cerimonie, entrò dentro e ammirò la stanza di Nami. Un colore arancio adornava le pareti, tutto era in ordine e con una grande scrivania vicino alla finestra. Studiò il tutto attentamente, volendo imprimersi nella mente l'ambiente della sua vittima. Vecchi libri scolastici, riviste all'ultimo grido e Peluche enormi erano ammassati agli angoli della stanza. Assottigliò gli occhi Zoro quando posò lo sguardo sul letto: le coperte erano adornate da disegni di gatti.

C'era una sola parola per descrivere quell'ambiente e la trovò senza problemi: Infantile.

-Cos'è quello sguardo?-Storse il naso la proprietaria vedendo la sua espressione schifata.

-Quale sguardo?-Domandò calmo restando sulla soglia, non avendo il coraggio di avventurarsi oltre.

-Quello dannazione!-Lo indicò frenetica con un dito.-Cos'hai da ridire sulla mia stanza?!-Ponderò le parole con calma Zoro per poi, dischiudere le labbra e farle voce dei suoi pensieri.

-Non sapevo frequentassi ancora la scuola...-

-Scuola?-Cascò dalle nuvole Nami sentendo la sua sentenza.

-Bhe-Si avventurò dentro calpestando la moquette.-Questa è tutto e per tutto la stanza di una ragazzina...- Il volto di Nami divenne infuocato. Non solo quel viscido bastardo si intrufolava in casa sua e veniva a dettar legge, ma adesso si metteva anche a deriderle la stanza e i suoi gusti?

-Fuori-Mormorò in tono che non ammetteva regole.

-Eh?-Inarcò le sopracciglia Zoro vedendola rigida.

-HO DETTO FUORI!-Lo artigliò per un braccio e con malagrazia, lo spintonò fuori con un calcio nel didietro. Con velocità, si chiuse la porta alle spalle, bloccandola con la chiave.

-Ohh- Evidentemente il verde non ne aveva abbastanza.-Ce la siamo prese eh?-Ridacchiò sciogliendosi il nodo della cravatta.-Non temere-Alzò la voce per farsi sentire-Rimedierò anche a questo...-

Si rigirò nel letto non riuscendo a prendere sonno. Con malagrazia si gettò sulla testa il cuscino, cercando di ovattare i suoni che si espandevano per la stanza. Imprecò mentalmente contro quello stronzo di Roronoa. Fissò la sveglia sul comodino e lo maledisse un ulteriore volta.

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