Capitolo 20

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Capitolo 20

Era quasi strano vedere quella serie di divanetti davanti all'ufficio di Zoro.

Per due mesi interi, quella era stata la sua postazione e per ore, senza far niente, aveva fissato gli stravaganti quadri appesi alle pareti.

Dovevano essere molto costosi, ma l'arte moderna non era mai riuscita a comprenderla.

Fissò con un sospiro l'orologio che portava al polso e con decisione, decide di varcare la soglia dell'ufficio.

Erano le sei e cinquatacinque.

Il treno quella mattina era arrivato in orario e per sua fortuna, nessuna complicazione meteorologica. Con accuratezza, posò la sua valigetta sopra la scrivania che, come Zoro aveva promesso, era tornata a rendere omaggio all'ambiente.

Anche se lei si era trasferita nel corridoio, Zoro non aveva mai osato trovare un rimpiazzo per quel posto libero che si era creato. Ci poteva stare bene una vetrinetta o una libreria. No.

Le aveva ordinato di tornare a lavorare con lei.

Posò il contenitore del caffè sulla scrivania e un piccolo particolare che prima non aveva notato, la fece fermare. Sopra la sua scrivania, c'era una scatola.

Dal colore arancione e dall'aspetto semplice, decise di aprirla. Rimase stupita di vedere un grosso pezzo di torta.

-Torta al mandarino-Una voce profonda, la fece sobbalzare. Piegò il volto da una parte e si stupì di vedere Zoro entrare in ufficio. - Buon giorno- Come le era ormai di Routine, abbassò il volto.

-Buon giorno capo- Incartò con un gesto veloce la piccola delizia. -La sua torta- Gliela consegnò.

-Veramente-La corresse trascinando dentro l'ufficio una sedia.-Quella è tua.- Quella rivelazione la sconvolse. Zoro, che le prendeva una torta?

-Come?-

-Ti alzi la mattina presto e non fai colazione-Chiuse la porta con un tonfo e avvicinò la sedia davanti a lei. Andò dritto alla sua scrivania a prendere un pacchetto simile al suo e due tazze da caffè. -Cosa credi, che non ti senta quando esci di casa?- Elegantemente, si mise a sedere.

-Non pensavo di fare così tanto rumore...-Sospirò Nami imitandolo e mettendosi a sedere a sua volta.

-Non ne fai infatti-La corresse lui aprendo il suo contenitore.-Non ho pensato alle forchette, ma le mani sono un ottimo modo di mangiare ugualmente- Afferrò un pezzo di torta al cioccolato e l'avvicinò alle labbra. Molte volte avevano fatto colazione assieme, ma adesso, anche quella singola azione, le sembrava così...intima.

Con diligenza, scartò il pacchetto e prese con entrambe le mani la torta. Appena ne assaggiò un pezzo, le sue papille gustative cantarono di gioia. Erano anni ormai che non mangiava una torta ai mandarini così buona...

-Ti piace?-Le domandò leccandosi le dita. Nami annuì riprendendo immediatamente a mangiare.-Ne sono felice-Ammise con un sorriso.

Ecco, quella reazione la spiazzò del tutto.

Cosa era preso a Zoro adesso?

Prima era un completo bastardo, poi un cinico uomo e infine un premuroso capo.

Tutto ciò la confondeva. Ovviamente non voleva sperare in qualcosa, ma il suo cuore poco le dava ascolto.

-Se vuoi, posso portartela tutte le mattine-Le propose leccandosi le labbra.

-Eh?-Alzò il volto, sconvolta da tanta generosità.

-Non mi stavi ad ascoltare vero?-Domandò con un ghigno. In risposta, Nami si strinse nelle spalle.

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