Capitolo 17
Era già sveglia non appena l'orologio, suonò preciso alle sei e mezzo.
Lo fermò facendogli produrre solo un pigro suono e strascicando le gambe, si diresse in bagno per la consueta doccia.
Sotto il getto caldo, passò a rassegna le cose che quella mattina, doveva fare.
Prendere le chiavi della macchina ovunque fossero finite, andare a prendere il caffè per Zoro e passare in farmacia a prendere...quel che doveva e che ormai da anni non prendeva più.
Come si era fatta convincere a farlo con lui, ancora non lo sapeva, ma era giusto finirla e mettere tutto a tacere.
Con un gesto stanco, posò la fronte contro le piastrelle e sospirò forte.
Ci sarebbero riusciti ad andare avanti senza intoppi? Avrebbero superato l'imbarazzo?
Zoro lo pensò calmo, sereno e con la sua faccia neutra da lavoro. Sarebbe riuscita lei a fare altrettanto?
Lo sperò con tutta se stessa.
Dopo la lunga doccia, afferrò il telo di spugna e se l'avvolse tutt'attorno al corpo. Cercò di pensare alla giornata e immediatamente, la riunione che quella mattina era in programma le inondò i pensieri. Si vestì di corsa e cercando di fare il minimo rumore, corse al piano di sopra a prendere tutti i documenti.
Rimase sbalordita di vedere grafici e cartelloni.
Ieri dopo quella specie di accordo, si erano rintanati ognuno a svolgere le proprie azioni in stanze differenti. Evidentemente Zoro, aveva scelto di mettersi a lavorare.
Afferrò tutto quanto e con difficoltà, lasciò l'appartamento, non prima di aver preparato la colazione al suo capo.
Mugugnò un imprecazione alla vista del traffico mattutino.
Ne aveva abbastanza. Forse era meglio dare ascolto a quel notiziario su come la città fosse più praticabile in metropolitana e a piedi.
-Non riuscirò a fare in tempo per la farmacia-Sospirò fissando l'orologio.
Non poteva però aspettare domani e sopratutto, non poteva aspettare ora.
Dentro di lei forse era già in corso di fabbricazione un piccolo Roronoa e sicuramente, non era il caso con tutti i casini che entrambi, volevano evitare.
Si promise mentalmente che nel pomeriggio, sarebbe andata dal dottore e avrebbe preso un appuntamento quella stessa mattina.
-Nami-La voce alle spalle la gelò.
La conosceva e ne aveva paura. Con un sorriso tirato, si voltò e salutò Tashigi che come lei, era diretta verso l'ascensore.
-Tashigi-La salutò cordialmente, arricciando le punte dei piedi per il nervoso.
Ecco: quella era una scena a dir poco disumana.
Lei, la cosiddetta “amante” del capo, si trovava in ascensore con “la fidanzata” del suo superiore. Doveva calmarsi...
-Oh-Sospirò Tashigi alla vista del nuovo arrivato in ascensore.-Buon giorno-Salutò educatamente, mentre Nami, abbassò lo sguardo.
-Buon giorno- Sgranò gli occhi nel riconoscere quella voce e iniziò a sudare freddo.
Se quella di prima era una scena da considerarsi disumana, quella in cui Nami stava sguazzando adesso era a dir poco apocalittica.
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Destiny
FanfictionNami, segretaria di una grande azienda, grazie ad un incidente d'auto, farà un fatale incontro con l'uomo che stravolgerà il suo futuro e che ha in pugno il suo destino.