Capitolo 5

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Capitolo 5

Il tailleur più pregiato che coi suoi risparmi aveva comprato per il suo primo giorno di lavoro, le sembrò uno spreco quel giorno. Di un color verde petrolio, le metteva in risalto splendidamente le forme. La gonna, lunga fino al ginocchio, la desiderò più lunga.

Con suo grande stupore, quella mattina, dopo essere uscita dalla sua stanza, aveva trovato l'appartamento completamente vuoto.

Inizialmente, pensò che tutta quella faccenda fosse stato semplicemente un sogno, anzi, un terribile incubo. Con timore, aveva scandagliato tutte le edicole in cerca delle riviste di pettegolezzi, controllando e sfogliando pagina dopo pagina, sperando di non trovare la foto incriminata.

Oltre al sollievo, aveva appreso però che Zoro Roronoa era reale.

Ancor più reale era stato vedere Tashigi al suo posto di lavoro, che con un sorriso tirato, le ricordò che il piano di Roronoa era al centotrenta.

Mordicchiandosi le labbra e stringendo il caffè che aveva preso al bar prima di entrare, aspettò nervosa l'aprirsi delle porte.

Non appena queste scattarono, allungò il volto verso la fila di divanetti di quel piccolo ambiente. Il giorno prima nemmeno ci aveva fatto caso, ma era abbastanza piccolo come spazio di lavoro. A malapena poteva entrarci una scrivania.

Forse era per questo che l'aveva fatta accomodare assieme a lui nel suo studio.

Si tolse dalla testa, la visione di lui compassionevole e con una spallata, entrò dentro lo studio.

Come sospettava, nessuno era presente e con sollievo, si andò ad accomodare alla sua postazione.

Non appena si lasciò cadere sulla sedia ed emise un sospiro, la porta dell'ufficio venne aperta con foga. Roronoa, vestito di tutto punto come il giorno prima, era intento a togliersi di torno un sacco di giornalisti e uomini di successo che per suo sgomento, riconobbe.

Sordo a tutte le loro domande, il verde prese posto alla sua scrivania ergendosi davanti a loro in un modo fiero e impeccabile.

-Signor Roronoa-Lo chiamò un giornalista con un evidente pelata in testa-è vero che sta cercando di battere in questo compra-compra di aziende, suo padre?-

-Roronoa, siamo tutti molto curiosi di sapere perchè proprio questa azienda!-

-Signore, quale sono i suoi obbiettivi per questo nuovo anno?- Domande su domande e silenzio come risposte. Affascinante.

-Roronoa sii ragionevole-Mormorò il ricco Bellamy mostrando un atto simile a quello che aveva stipulato il giorno prima con i due capi di Nami-Questa azienda ha potenziale, te lo concedo. Ma da solo non saresti in grado di riuscire a cavare un ragno dal buco!- Rise in modo sguaiato-Con me al tuo fianco, riusciremo in grandi imprese.- Un grosso sospiro fece zittire i presenti.

Con un unico movimento, Zoro indicò loro la porta mentre con eleganza, afferrò un elenco di nomi sondandoli con lo sguardo.

-Ma Roronoa...-Cercarono di protestare.

-Signorina Nami-La sua voce la fece quasi sobbalzare.

-Eh?-Scattò in piedi sbattendo le ciglia dopo quella confusione-Si?-

-Accompagni fuori i signori- Incastonò lo sguardo nel suo.-Se ne stanno andando- Con poca convinzione, Nami si alzò dalla scrivania e con cortesia, nonostante le proteste, accompagnò i signori verso l'ascensore.

Massaggiandosi la fronte, tornò in ufficio pronta a cominciare il suo primo giorno di lavoro.

Non appena si chiuse alle spalle la porta, trovò Roronoa con una rivista di moda in mano e il suo bollente caffè nell'altra.

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