1. Incubi.

1.8K 51 11
                                    

Adriel


«A morte gli umani!»

L'urlo proviene da un Alphaniano alle mie spalle, ma non riesco a distinguere chi lo ha lanciato tra la calca di persone che oggi affollano il cortile della Fortezza.
Sono giorni che serpeggia il malcontento tra la mia gente e questo ne è la prova.

Reclusi, privati della nostra identità, ridotti a cavie da laboratorio dai terrestri.

Un rumore secco di sparo mi fa sobbalzare e un altro grido, identico a prima, mi provoca un brivido che mi corre lungo tutta la spina dorsale, come un oscuro presagio. Ancora un colpo, questa volta più vicino. Gli Alphaniani attorno a me cominciano a correre; sui volti degli uomini, donne e bambini, che mi passano accanto c'è un'espressione di puro terrore.

Il mio pensiero va subito a Layla, la mia preziosa Layla, e le gambe si mettono in moto in automatico, desiderose di trovarla per accertarmi che stia bene. Percorro la via principale della Fortezza, urto le persone che fuggono come formiche e svolto lungo la via dei dormitori femminili con l'unico obiettivo di raggiungere la sua stanza. Altri rumori di spari e urla agghiaccianti mi gettano nel panico.

Che diamine sta succedendo!

Porto allo stremo i muscoli delle gambe per correre più forte; i polmoni bruciano, non riesco a incamerare abbastanza ossigeno e i miei due cuori pulsano frenetici. Ansimo di fronte all'edificio grigio e squadrato che è la sua casa. Di fianco alla porta d'entrata c'è impresso una targhetta con il numero XX, poiché è solo questo che siamo per gli umani, un numero.

L'uscio è aperto e io non riesco a impedire al mio corpo di tremare per la paura di ciò che potrei scorgervi all'interno. Avanzo di qualche passo e l'aria viene risucchiata dentro i miei polmoni alla vista del caos che vi regna: stoviglie a terra, vetri e cocci sparsi sulle bianche piastrelle del pavimento, sangue, una pozza cremisi e scura che deturpa il candore della stanza e cola dai corpi inermi dei genitori di Layla riversi a terra. Le iridi viola sgranate, immobili, a catturare l'ultimo istante di terrore che ha messo fine alle loro vite. Nel petto di entrambi un unico foro di proiettile, all'altezza dei loro cuori, da cui fuoriesce un liquido denso. Due colpi precisi, calibrati, frutto di una mano esperta: i militari della base li hanno uccisi.

Mi guardo attorno, il respiro diventa affannoso e le mani mi tremano. Layla non c'è e io vado nel panico: non so che fare, non so che pensare.

Alle mie orecchie giungono altri spari e urla ovattate, come un fastidioso ronzio di sottofondo, e la vista mi si appanna per le lacrime che minacciano di scendere.

«Layla», dico, in urlo strozzato. «Dove sei?»

«Adriel, aiutami!» sento gridare dalla stanza accanto.

Animato dall'improvvisa gioia di saperla ancora viva, corro in direzione della sua voce. Una volta arrivato all'interno della sua camera vado di nuovo in apnea, perché lei non c'è. «Layla, dove sei? Dannazione, parlami!»

Un bussare metallico attira la mia attenzione verso l'armadio. «Aiutami! Mi hanno chiusa qui dentro!»

Mi avvicino alle ante e le strattono, ma quelle maledette non vogliono saperne di aprirsi. Mi accorgo che sono chiuse a chiave con un lucchetto, che ne blocca la serratura.

Dove diamine hanno recuperato un lucchetto! È proibito...

Cerco di escogitare un modo per tirarla fuori da lì, mentre dalla liscia e fredda superficie di metallo percepisco i suoi singhiozzi.
Mi passo una mano sul viso e, all'improvviso, mi viene un'idea. Torno in sala, la suola delle scarpe però perde il contatto con il pavimento e scivolo all'indietro, sbattendo la testa. Cerco di ignorare la fitta pulsante alla nuca e tento di alzarmi, facendo leva con i palmi. Ritraggo le mani non appena la mia pelle entra in contatto con qualcosa di caldo. Abbasso lo sguardo e mi muore un'imprecazione sulle labbra quando mi accorgo di esser scivolato su una vischiosa pozza cremisi, un drappo di seta srotolato sulle asettiche piastrelle bianche: il sangue dei genitori di Layla non ha ancora smesso di scorrere.

Alpha - the escapeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora