8. MR. lunatico

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Alyssa

Avanzo a grandi falcate lungo il corridoio gremito di studenti.
Devo aver stampata in faccia un'espressione che incute terrore, perché al mio passaggio le persone si scansano. Fremo di rabbia e fulmino ogni ragazzo che osa incrociare il mio sguardo.

Che presuntuoso arrogante! continuo a ripetermi mentre ripenso al comportamento da dottor Jeckyll e Mr. Hyde di Adriel.
Distratta dal turbinio dei miei pensieri, urto qualcuno con la spalla, davanti all'ingresso del Korner Store, uno dei tre ristoranti situati all'interno del campus, nel complesso dell'Emma B. Lomasson Center. «Ehi, tu! Sta' un po' attento a dove metti i piedi.»

«Calma, splendore! Chi ti ha fatto arrabbiare così? Se è stato Trevor lo prendo a calci!» replica una voce a me familiare.

Mi blocco e le rivolgo uno sguardo dispiaciuto. «Scusami! Ero immersa nei miei pensieri e non sono stata attenta a dove mettevo i piedi. Comunque non c'entra il mio ex, per fortuna non l'ho più incrociato da ieri. È Adriel che mi fa uscire di testa!»

Lei solleva curiosa un sopracciglio biondo e, con un sorrisetto, afferma: «Il bel fusto, eh? Interessante! Raccontami tutto e non tralasciare alcun dettaglio» poi spalanca la porta del locale e mi fa cenno di seguirla.

Marcio in direzione della fila e afferro senza tante cerimonie un vassoio. «Quel ragazzo è impossibile. Dobbiamo lavorare insieme per un progetto di Astronomia e lui non vuole collaborare. Chi si crede di essere? Non lo sopporto, vorrei strozzarlo!»

Mel scoppia a ridere e mi mette nel piatto una grande porzione di pizza. «Se non sbaglio, giusto ieri sbavavi sui suoi muscoli scolpiti e sprizzavi cuoricini da quei tuoi bei occhioni verdi, e ora vorresti ucciderlo? Non ti sembra di essere un po' esagerata?» commenta, afferrando una Coca.

Strizzo gli occhi. «Io esagerata? Il suo comportamento scostante è esagerato, il suo aspetto è esagerato, tutto di lui è esagerato!» ribatto gesticolando, poi mi accomodo su una sedia al primo tavolo disponibile e lei mi imita, poggiando il suo vassoio sulla lucida superficie bianca.

Melissa mi osserva, indecisa se cambiare argomento o meno, poi puntualizza con il tono di chi pensa di saperla lunga: «Così, il suo aspetto è esagerato, eh?»

Divento paonazza per la vergogna. «Sì, ehm... no. Per la miseria! Volevo dire assolutamente no.»
Nascondo la testa nel piatto, infastidita per aver ammesso ad alta voce che lo trovo attraente.

Mel mi fa l'occhiolino. «Non vergognarti, anch'io penso che sia splendido, come tutte le ragazze del Campus del resto! Bisognerebbe non avere gli occhi per non notare un tipo come lui. Io credo che tu sia terrorizzata all'idea di restare da sola con lui, perché ti piace e non vuoi ammetterlo, per questo sei così furiosa.»

Al suono di quelle parole mi sale un moto di fastidio. Non mi piace l'idea che la mia migliore amica lo guardi con interesse. Non mi piace nemmeno sapere che anche le altre lo trovano attraente, ma, soprattutto, detesto ammettere che ha un certo ascendente su di me. Sì, sono terrorizzata all'idea di dover lavorare al compito da sola con lui, perché mi fa provare cose che non voglio.

La mia amica cerca invano di soffocare una risata.
Sono tentata di mostrarle il dito medio, ma opto per un'alzata di spalle e ribatto, cercando di sembrare il più sincera possibile: «Come te lo devo dire? Io non lo trovo splendido, lo detesto!» poi mi ficco un pezzo di pizza in bocca e metto fine a questa imbarazzante conversazione.

Melissa mi fissa come se fossi impazzita e ricomincia a ridere. «Oh, mamma! Parli del diavolo e lui magicamente appare» bisbiglia e afferra una salviettina di carta per pulirsi la bocca.

Alpha - the escapeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora