21. Scrutando le Stelle

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Adriel

Non scorderò mai l'immagine di Alyssa, rannicchiata tra le fredde pareti di quel furgoncino e negli occhi lo sguardo di chi è stato ferito. Non dimenticherò tanto facilmente nemmeno il tono freddo con cui ha rifiutato il mio aiuto.
Lei si fidava di me e io l'ho delusa. L'ho visto nel suo sguardo la muta richiesta a lasciarla libera, a salvarla da tutta questa follia. Ma io non sono un eroe e in vita mia non sono mai riuscito a salvare nessuno, nemmeno me stesso. 

Me ne resto in ascolto delle parole di Kaleen, con le gambe strette al petto e gli occhi incollati sulle fiamme guizzanti, mentre descrive il nostro amato pianeta.

«Nell'Universo sono presenti più di cento miliardi di galassie, tra queste c'è n'è una che ospita il nostro mondo, Alpha. Se lo aveste visto, ne sareste rimaste incantate. Laghi verdi in cui nuotare, città di cristallo, in cui si ergevano lucenti palazzi di vetro. Maestosi alberi dalla violacee chiome in ogni angolo...» si interrompe un momento, per alzare gli occhi verso il cielo, come a volerla cercare la nostra casa tra quest'infinito che ci sovrasta, e anch'io mi ritrovo a fare lo stesso, in preda alla nostalgia.

«La nostra società era divisa in quattro gruppi, con a capo un responsabile. C'erano i legislatori, che erano addetti alla creazione delle leggi e si occupavano di amministrare la giustizia. Poi avevamo i guerrieri, che passavano tutta la vita ad allenarsi nel combattimento al solo scopo di proteggere gli Alphaniani. Io rientravo in questa categoria: la mia intera esistenza era... è votata alla protezione del nostro principe» afferma guardandomi.

Faccio una smorfia di disappunto, anche se sta dicendo la verità, l'ombra del suo tradimento è ancora ben impressa nella mia mente. Distolgo lo sguardo dal viso del mio migliore amico, che ora fatico a guardare, e mi perdo a osservare la costellazione di Andromeda.

«Poi avevamo un terzo gruppo di persone, gli specialisti, il cui scopo era quello di farci progredire a livello tecnologico. Amabel e Malaki rientravano in quella fazione. Infine c'erano i curatori, esperti di biologia e studiosi delle arti mediche, come Delaney e Layla.»

«Un attimo! Chi è Layla?» lo interrompe Melissa.

A quel nome vengo attraversato da un brivido e percepisco gli occhi di Alyssa che mi bruciano addosso. Me l'ha detto Delaney che l'ha messa al corrente della situazione, che ha giurato di non dire nulla al riguardo e, a quanto pare, ha mantenuto la promessa.
In un primo momento mi sono arrabbiato, perché non aveva il diritto di raccontarle una cosa così personale, ma poi ho compreso che è giusto che Alyssa conosca la verità, dato che l'ho trascinata in questo casino. Anche se non capisco ancora quale sia questa maledetta verità.

«Una persona che non c'è più» mi limito a risponderle, per spezzare il silenzio che è calato tra di noi.

Melissa mi fissa, lo vedo che vorrebbe farmi altre domande al riguardo, ma, per fortuna, Alyssa la fa desistere chiedendo a Kaleen di proseguire nel racconto e il mio cuore si riempie di gratitudine.

«Un giorno siamo stati attaccati dagli Androniani, un popolo confinante, che ci ha invaso per sfruttare le nostre risorse, dato che il loro pianeta d'origine stava morendo» prosegue nel racconto Kaleen, ma io smetto di ascoltare, con gli occhi persi nella trama delle stelle, ormai risucchiato nel doloroso ricordo di quello che ho perduto per sempre.

«Ti manca molto la tua casa?» mi chiede Alyssa, strappandomi dai miei pensieri.

Ero così assorto, che non mi sono accorto che mi si era avvicinata. È seduta alle mie spalle, con le braccia a cingerle le ginocchia e lo sguardo rivolto al cielo, in cerca di risposte. I suoi bellissimi occhi sembrano brillare della luce delle stelle.

Alpha - the escapeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora