17. Rivelazioni (pt.1)

585 22 1
                                    

Adriel

Sono davvero furioso. Mentre osservo il mio migliore amico rialzarsi, con un sorrisetto cinico stampato in viso, voglio colpirlo di nuovo

Ha esagerato: stringerla in quel modo fino a lasciarle un livido...

Faccio un lungo respiro, cerco di tornare padrone di me stesso, poi avanzo di qualche passo verso di lui.

«Non ti azzardare a toccarla, mai più» lo minaccio. Serro ancora di più i pugni e mi arresto di fronte a lui.

Malaki ci divide e si mette tra di noi, poi mi guarda, incredulo. «Perché diavolo lo hai colpito, sei impazzito forse?»

Kaleen scuote la testa. «Le mie preoccupazioni erano fondate se prendi le difese di questa umana. Dunque, ho fatto bene ad avvisare il supervisore,» confessa, «questa ragazza porta solo guai» aggiunge e indica Alyssa con la mano.

Sussulto e sgrano gli occhi per la rivelazione inaspettata.

Non può essere vero!

Quello che consideravo essere il mio migliore amico mi ha tradito, pugnalato alle spalle, e fa dannatamente male. «Allora sei stato tu... Come hai potuto fare la spia?»

Kaleen riduce gli occhi a due fessure. «Ho fatto rapporto, non sono una lurida spia. Ti ho avvisato di starle lontano, non ragioni con lucidità quando ti è intorno, il nodo non te lo permette.»

Malaki si intromette di nuovo. «Ha ragione, Adriel, e tu lo sai. Tutti noi ti abbiamo detto di non avvicinarti a questa ragazza. Capiamo che ti ricorda Layla, perché ha riattivato il nodo, ma...»

Udendo quel nome, con uno scatto in avanti lo afferro e lo strattono per il colletto della maglia, finché la sua schiena non aderisce alla parete in legno della libreria. «Tu non sai nulla. Non osare mai più pronunciare il suo nome, mi hai capito? Mai più!» lo minaccio furioso a un soffio dal suo naso.

Malaki mi rivolge uno sguardo severo, poi alza piano le mani, in segno di resa, così lo lascio andare e torno a concentrare la mia attenzione verso Kaleen. «Maledizione, ti avevo assicurato che avevo tutto sotto controllo. Che hai detto a Mark? Gli hai parlato del nodo?»

«No, gli ho detto soltanto che eri stranamente interessato a un'umana, tutto qui. Mi dispiace, Adriel, ma pensavo stessi perdendo di vista il nostro obiettivo e...» tenta di farmi ragionare.

«Stai zitto!» sibilo interrompendolo. «Al momento non credo a una sola fottuta parola che esce dalla tua bocca. Io mi fidavo di te, come hai potuto? Non capisci il pericolo a cui l'hai esposta?»

Kaleen rimane in silenzio e mi fissa a lungo negli occhi. Lo conosco bene, so che non è per nulla dispiaciuto, che pensa di aver agito per il mio bene, addirittura di avermi protetto.

«Adriel, io...» ritenta, ma lo interrompo di nuovo.

«Non voglio ascoltarti ora, sono stanco. Per favore, lasciatemi un momento da solo con lei» aggiungo e indico Alyssa con un cenno.

Dopo un secondo d'esitazione, Malaki annuisce ed esce dall'aula studio, seguito da Delaney. Kaleen, invece, continua a fissarmi, per nulla intenzionato a concedermi un momento di tregua.

Amabel si porta al suo fianco e posa la mano sulla sua spalla. «Concediamo qualche minuto ad Adriel per calmarsi. L'umana non scapperà e noi staremo di guardia alla porta.»

Lui rivolge un'ultima occhiata ad Alyssa, che se ne sta rannicchiata alle mie spalle e usa il mio corpo come scudo. «Ok, abbiamo tutti bisogno di schiarirci le idee, vado a fare due passi e poi torno» dichiara, dopodiché si volta e si incammina verso le scale, seguito a ruota da Amabel.

Alpha - the escapeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora