Hogwarts
Studio privato di Severus Piton
2 dicembre 1996, ore 2,30 P.M.Vedo i tuoi occhi riempirsi di speranza.
E non mi sono mai sembrati tanto belli.
Ti passi una mano sul viso.
Un piccolo rivolo di sangue incrostato si lascia intravedere dal polsino della camicia.
Muto testimone di una notte di orrore che ti sei da poco lasciato alle spalle.
Non ti faccio domande.
So che fornirmi le risposte ti massacrerebbe quel poco di cuore che sei riuscito a salvare dalla tua vita impietosa.
Osservo in silenzio la tua anima livida farsi strada nella nella gola.
Provare a farsi guardare.
Da me, che resto quasi impotente ad osservarti soffrire.
Mentre segui i miei occhi sulle tue dita macchiate di ingiustizia.
Fai un sorriso tirato.
Forse è una richiesta di scuse.
Forse è vergogna.
Non lo so.
So solo che non sei tenuto a spiegarmi nulla.
Perché io lo so.
So cosa ti costa la giustizia che sbandieri in silenzio.
Senza mai farti riconoscere.
Quale prezzo disumano ha richiesto alla tua esistenza.
Ma adesso basta, Severus.
Adesso è tempo di raggiungere quello per cui lotti da tutta la vita.
Di sentire il sapore dolce della pace sulle labbra.
Di riconoscerne finalmente il calore.
È tutto lì.
Su un vecchio libro malconcio.
Scarabocchiato di un ragazzino timido.
Dotato di un'intelligenza straordinaria.
E di una solitudine massacrante.
E non so come un testo vecchio di secoli abbia potuto prevedere la tua esistenza.
Non capisco come tutta questa follia possa incastrasi in un puzzle perfetto.
Ma viviamo in un mondo in cui gli oggetti levitano.
In cui i draghi esistono.
In cui la magia aleggia muta su ogni cosa.
In cui una ragazza di soli diciotto anni appartiene ad un popolo scomparso nella notte dei tempi.
E forse tanto assurdo non mi sembra più.
Ti osservo voltarti verso la libreria.
Liberarti del mantello.
Della tua giacca sporca di sangue.
Ripulire con un colpo di bacchetta una camicia che è stata candida come la neve.
E riconquistare un minimo di dignità.
Ti avvicini agli scaffali.
Afferri il libro solcato di rune celtiche.
Cerchi la pozione sgonfiotto nelle ultime pagine.
La trovi.
La osservi per un istante.
Ti pizzichi il labbro inferiore con due dita.
In un gesto che mi riporta ai nostri primi incontri, nascosti in questa stessa stanza che mi faceva tremare di paura.
Sorrido.
Com'è tutto diverso adesso, Severus.
Come è lontano quel mago solitario e sconosciuto che mi infondeva un terrore sottile.
E un'eccitazione inconfessabile.
Adesso davanti a me ci sei tu.
Con le tue paure appena celate, con i tuoi occhi di ghiaccio, con il tuo amore difficile da accettare.
E ti amo per questo.
Per tutte le tue meraviglie nascoste.
Per la tua imperfezione perfetta.
Mi avvicino alla scrivania.
Ti prendo la mano.
Tu mi guardi.
Sorridi.
Tirando fuori una forza di cui in pochi sarebbero capaci.- "Avevi sostituito le piume di grifone con quelle di fenice..."
Te lo sussurro nell'orecchio.
Tu annuisci.- "E cosa era venuto fuori, Severus?"
Sollevi un sopracciglio.
- "Una pozione che apparentemente non aveva alcun effetto..."
Ti siedi.
Ti abbandoni sullo schienale della sedia.
Mi sposto dietro di te.
Ti massaggio le spalle con le mani.
Tu reclini la testa.
La appoggi sul mio seno.
Chiudi gli occhi.
I tuoi capelli neri mi solleticano le dita.
E io mi scopro a desiderarti.
A desiderare il tuo corpo martoriato dalle cicatrici, e macchiato di sangue.
Mi chino.
Ti bacio il collo.
Lascio la mia lingua ad indugiare sulla tua pelle sottile.
Assaporando il tuo profumo.
Il tuo calore.
Mi afferri le mani.
Con un gesto veloce mi trascini davanti a te.
Mi guardi con gli occhi pieni di fiamme.
Io mi porto i capelli dietro alle orecchie.
Intuisco le mie guance diventare calde.
In quel modo assurdo che ancora mi coglie di sorpresa quando ti scopro a guardarmi così.
Pieno di un desiderio prorompente.
Sollevo una gamba.
Poi l'altra.
Mi siedo a cavalcioni su di te.
Ti sbottono la camicia.
La tua pelle chiara riempie di luce la stanza.
Scendo sui pantaloni.
Sbottono anche quelli.
Sento le tue mani afferrarmi i fianchi.
Ti bacio.- "Fai l'amore con me, Severus!"
Te lo sussurro sulle labbra.
È una richiesta implorante.
Ho bisogno di scacciare una notte impietosa.
E ne hai bisogno anche tu.
Le tue dita mi sollevano la gonna.
Risalgono sulla schiena.
Mi accarezzano il seno.
Un brivido mi percorre la pelle.
Faccio forza sulle gambe.
Mi sollevo.
Ti guardo negli occhi.
Ti sento scivolare dentro di me.
Possedermi anche l'anima.
Un sospiro sfugge alle tue labbra.
E a me sembra di non aver mai sentito niente di più bello.
Scivolo sul tuo corpo, accogliendolo nel mio.
Mi baci il collo.
Le tue mani tornano a stringermi le natiche.
Ad accompagnare i miei movimenti che si
fanno più veloci.
Mentre un calore disarmante mi sale dallo stomaco, si intrufola nella gola ed esce in un rantolo che porta il tuo nome.
Mi accarezzi la guancia.
Ti sposto i capelli dalla fronte.
E tu sorridi.
Di un sorriso libero.
Ai miei occhi umidi e alla mia pelle sudata.- "Ti amo, Severus Piton!"
Te lo dico.
Perché ne ho bisogno.
Perché voglio che tu lo sappia sempre.
Anche quando non sei tra le mie braccia.
Anche quando sei inginocchiato in una fortezza piena di sangue.
Voglio che tu sappia che qualcuno ti ha visto.
Fin sotto il tuo strato di finzione.
Alla tua aura di ghiaccio.
E che vedendoti davvero, si è innamorato di te.
Che io mi sono innamorata di te.
E che lo farebbero anche tutti gli altri.
Se solo potessero vedere chi sei.
Cosa nascondi sotto una casacca impeccabile.
Mi muovo lentamente.
Sento i tuoi sospiri farsi più profondi.
Sento le tue dita stringersi intorno alla mia gonna.
Sento un orgasmo muto farsi strada nel tuo corpo.
Affondi la testa nell'incavo della mia spalla.
Come fai sempre.
Incapace di lasciarti vedere travolto dal piacere.
Ti sento tremare un istante.
Poi abbandonarti intorno al mio corpo.
Stringendomi con forza.
Ti allontani leggermente.
Mi guardi negli occhi.
Non dici una parola.
Tu non parli mai.
E io ti amo anche per questo.
Mi fai scivolare un dito sulla punta del naso.
Sorridi, ancora.
E io vedo un amore inaspettato tatuato nei tuoi occhi.
Anche se probabilmente non me lo confesserai mai.
Se probabilmente non sarai mai capace di dirmelo.
Io mi sento la donna più fortunata del mondo.
Ad avere un uomo come te stretto tra le braccia.
Mi alzo leggermente.
Mi rannicchio nel tuo abbraccio.
Tu mi accarezzi i capelli.
Sento il tuo respiro caldo sulla fronte.
Il tuo cuore battere lentamente.- "Adesso direi che è ora di preparare quella pozione, Granger..."
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Storia di un amore e di un segreto
FanfictionE se fosse tutto sbagliato? Se fosse tutto un inganno? Questa è la storia di un amore e di un segreto. Entrambi scomodi, pericolosi e sconosciuti. È la storia di Hermione e Severus che si scoprono ad amarsi. E che amandosi conoscono se stessi. E che...