• Capitolo 8

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Ero in camera mia che facevo avanti e indietro per la stanza "Thorin era completamente impazzito, come poteva dichiarare guerra alla mi città natale? Dovevo parlarci, anche se questo andava cotto agli ordini di Thranduil" presi un mantello e uscii dalla mia stanza e corsi verso le scuderie, della Amdir e mi diressi verso Erebor: << Andiamo Amdir corri veloce >> lo spronai e in men che non si dica ero già davanti alle porte alla Montagna Solitaria,

scesi da Amdir e percorsi i lunghi corridoi di Erebor, finché non arrivai davanti al trono di Thorin: << I-Isabel? >> chiese incuriosito Thorin, mi tolsi il cappuccio: << Thorin, sei completamente impazzito a dichiarare guerra agli abitanti di Pon...

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scesi da Amdir e percorsi i lunghi corridoi di Erebor, finché non arrivai davanti al trono di Thorin: << I-Isabel? >> chiese incuriosito Thorin, mi tolsi il cappuccio: << Thorin, sei completamente impazzito a dichiarare guerra agli abitanti di Pontelagolungo e Bosco Atro? >> volevo sapere e volevo delle risposte: << Non sono affari che ti riguardano Isabel >> "Come scusa?" << Non sono affari che mi riguardano? Ma ti senti quando parli? Thorin ci vive mio padre li e c'è la mia casa >> "Perché si comportava così" << Non capiresti Isabel!! >>
<< Non capirei? Forse sei tu che non capisci... ho accettato di stare a Reame Boscoso e "sottomettermi" solo per salvarti il culo e tu come mi ringrazi? Attaccando la mia città? Mi dispiace Thorin ma stai sbagliando >> il re sotto alla montagna si alzò e iniziò a urlarmi dietro: << Sto sbagliando? E poi non te l'ho detto io di andare da quell'elfo, hai fatto tutto da sola... vattene Isabel >> non lo riconoscevo, non era lo stesso Thorin. Uscii correndo e montai subito a cavallo per ritornarmene a Bosco Atro, ma l'arrivo delle pioggia non aiutò di certo i miei pensieri, così a metà strada scesi da cavallo: << Amdir, torna nelle scuderie del Reame Boscoso, io arriverò a piedi >> detto questo, diedi una pacca sul sedere del cavallo che iniziò a correre "Perché capitano tutte a me". Erano ore che camminavo per il bosco sotto alla pioggia, mi sedetti su un ramo e portai le gambe al petto "Non aveva mai alzato la voce con me, era sempre stato gentile... che cos'ho fatto di sbagliato?" Erano questi i pensieri che avevo prima di perdere completamente i sensi.

Pov Thranduil
<< Isabel posso entrare? Ci siete? >> stavo bussando ripetutamente, ma lei non mi rispondeva, così decisi di entrare: << Isabel? >> la stanza era vuota e mancava il suo soprabito "Dannazione sarà andata da quel nano" Volevo sbagliarmi, così mi diressi verso le sue scuderie ma Amdir non c'era "Perché non mi da mai ascolto quella mezz'elfo, appena arriva mi sentirà". Erano ore che facevo avanti e indietro davanti al portone, ma di lei niente, finché in lontananza non vidi arrivare Amdir, era da solo: << Darel Amdir!! >> (fermo Amdir) il cavallo si fermò: << Dov'è Isabel? Le è successo qualcosa? >> la preoccupazione si stava facendo largo in me: << Tu?! Portalo nella stalla >> ordinai alla guardia, che prese Amdir per le redini e lo portò via "Spero solo che tu stia bene Isabel!!". Mi diressi nel bosco più fitto, la cercai da per tutto e in qualsiasi angolo, fino a quando non vidi un pezzo di soprabito verde dietro a un albero, mi avvicinai e la vidi, era svenuta, la presi in braccio e mi diressi verso il Reame.
<< Padre che succede? >> mi domandò mio figlio, ma appena vide Isabel svenuta, gli venne un colpo, in questi ultimi tempi erano diventati amici: << Vai a chiamare la guaritrice, ha perso i sensi ma non so da quanto, la porto nella sua stanza >> la spogliai e l'asciugai, non volevo che prendesse freddo "Che cosa ti è successo? Sei andata da quel nano non è vero?" << Mio signore mi avete fatto chiamare? >> finalmente la guaritrice era arrivata: << Sì... l'ho trovata nel bosco e ha perso conoscenza >>
<< Potete uscire? È in buone mani ora >> non so perché, ma non volevo lasciarla da sola in un momento come questo.

Pov Isabel
Sentivo la voce di Thranduil in lontananza, mi stava leggendo qualcosa, era il canto della caduta di Gil-galad, aprii gli occhi e recintai le ultime strofe: << Ma mille anni fa egli cavalcò via, enessuno oggi sa dov'egli adesso sia; e la sua stella cadde nelle tenbre profonde, a Mordor dove la cupa ombra si diffonde >> Thranduil chiuse il libro e si avvicinò al mio letto: << Vi siete svegliata, mi stavo preoccupando >>
<< Voi? Preoccupato per me? >> domandai incredula: << Sì, dopotutto sono io che vi ho trovato priva di sensi nel bosco >> ripensai a quello che era successo: << E poi mi spiegate perché avete disubbidito a un mio ordine? Vi avevo detto di rimanere nella vostra stanza >> non so perché ma non riuscii a trattenere le lacrime: << D-dovevo parlargli, d-dovevo sapere il perché, m-ma mi hai cacciato, m-mi ha urlato dietro, m-mi ha trattato malissimo, n-non si era mai comportato così male con me, e-era sempre buono e gentile >> gli stavo raccontando tutto e la cosa strana era che non mi ero mai confidata con nessuno, a parte Thorin: << Ora capisco perché mio padre non voleva che diventassi sua amica, a-aveva paura di questo >> Thranduil stava ascoltando in silenzio e senza che me ne accorgessi si sedette sul letto e mi abbracciò, quel gesto non me lo sarei mai aspettata da lui: << Mi dispiace che dobbiate soffrire in questo modo >> mi aspettavo delle parole del tipo "smettetela di piangere" oppure "non si piange per un nano" e mai mi sarei aspettata quel genere di frase dolce, si staccò dall'abbraccio e si alzò: << Vorrei rimanere qua con voi, ma ho del lavoro da fare >> lo fermai per un polso: << Vi prego!! Rimanete qui con me, almeno finché non mi addormento... Ve ne prego Thranduil >> si girò e mi guardò

<< D'accordo, dormite serena, veglierò io su di voi >> e pian piano chiusi gli occhi

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<< D'accordo, dormite serena, veglierò io su di voi >> e pian piano chiusi gli occhi.

Pov Thranduil
Mentre mi raccontava quello che era successo, era spaventata e delusa, glielo leggevo negli occhi, ma infondo anch'io lo ero, perché mi ero reso conto, che tutto quello che le avevo combinato, era stato frutto della cattiveria e che lei non aveva nessuno, eccetto Thorin per potersi confidare e ora? Ora si confida con me, dopo tutte le cattiverie che le avevo fatto e come se non bastasse mi aveva chiesto di rimanere con lei finché non si addormentava ed io? Io le avevo risposto "dormite serena, veglierò io su di voi", la guardai dormire, non era serena per niente

Pov Thranduil Mentre mi raccontava quello che era successo, era spaventata e delusa, glielo leggevo negli occhi, ma infondo anch'io lo ero, perché mi ero reso conto, che tutto quello che le avevo combinato, era stato frutto della cattiveria e che ...

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sembrava che aveva un incubo: << Al diavolo il lavoro >> mi distesi di fianco a lei e l'abbracciai, sentii subito che si rilassò e il viso corrugato che aveva, si distese "Non vi meritate tutte questa sofferenza, prego solo che un giorno mi potete perdonare".

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