• Capitolo 21

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<< Thranduil >> urlai aprendo gli occhi di sorpassalto e notai che ero nella mia camera "Era stato tutto un sogno quindi?" mi alzai da letto e gettai un occhio sulla mia scrivania, era pieno di disegni, li sfogliai: << Thranduil, Legolas, Tauriel, Bard e Thorin... Quindi è stato tutto un sogno, un maledetto sogno >> mi accasciai a terra piangendo, era tutto reale, sembrava così vero: << Isabel sveglia... É ora di andare a scuola >> "Mamma?!" Scesi le scale velocemente e la trovai in cucina con le braccia conserte: << Sbrigati pelandrona, la scuola non ti aspetta se fai ritardo >> "Addio sogni, benvenuta realtà".

~ 10 anni dopo ~
Erano passati diec'anni da quello strano sogno, diec'anni che non l'avevo più sognato. Ogni mattina correvo nel bosco, mi rilassava e mi faceva pensare a lui? "Esiste? Oppure é stato frutto della mia immaginazione?" << No, non esiste... Non esiste >> in quei diec'anni ero andata anche da uno psicologo, quel sogno mi aveva fatto troppo male, aveva scavato dentro di me un solco, che purtroppo nessuno era riuscito a riempire; mi appoggiai a un'albero per riprendere fiato, ma ad un certo punto sentii dei rumori, mi armai con un bastone: << C-Chi v-va là? >> nessuno rispose, così mi spostai e mi guardai in giro, ma non vedevo nessuno: << So che c'è qualcuno... Vieni fuori, non ti farò del male... Guarda butto via questo >> e gettai il bastone a terra, ma nessuno uscí allo scoperto: << Va bene... Ho capito... Non vuoi farti vedere >> indieteggai pian piano, finché non andai a sbattere contro qualcuno, mi voltai e vidi un petto, un petto d'uomo, pian piano alzai gli occhi e incrociai uno sguardo, uno sguardo che già conoscevo

 Non vuoi farti vedere >> indieteggai pian piano, finché non andai a sbattere contro qualcuno, mi voltai e vidi un petto, un petto d'uomo, pian piano alzai gli occhi e incrociai uno sguardo, uno sguardo che già conoscevo

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i suoi occhi erano di ghiaccio: << Isabel? >> mi domandò lui, iniziai a indietreggiare e corsi via, andandomi a rifugiare in una caverna, mi sedetti e portai le ginocchia al petto: << Non può essere lui, lui non esiste... Sto diventando pazza, anzi sono pazza... Non é reale, niente di tutto questo lo é reale >> chiusi gli occhi e iniziai a fare dei grossi respiri: << Non é reale, sto sognando >>
<< Non stai sognando... É reale, é stato tutto reale >> aprii gli occhi e trovai ancora il suo sguardo su di me: << T-Thranduil s-sei t-tu? >> domandai tremante, portando una mano sul suo viso: << Sono io... Ma come é possibile? T-tu eri morta... M-Mi sei morta in braccio >> mi guardai e toccai il petto, dove la freccia di Thorin si era conficcata: << Quanto tempo é passato? >> chiesi al re elfo: << Più di mille anni >> "É impossibile, non può esser passato così tanto tempo"
<< Per me é passato pochissimo, quando sono morta ho chiuso gli occhi e li ho riaperti subito dopo >>
<< Mille anni fa sei morta Isabel e ti sei rincarnata in quest'epoca, quel sogno che tu dicevi, era la tua vita passata, quello che abbiamo vissuto entrambe... Non é stato un sogno, era tutto reale >>
<< Non ci sto capendo niente... E perché mi trovo qui e non più nella mia epoca? >>
<< Perché hai attraversato un portale che Mithrandir aveva fatto mille anni fa, sapeva che saresti rinata, ma non sapeva quando... Perció lo ha creato e solo tu puoi attraversarlo, devi riprendere in mano la tua vita Isabel >>
<< La mia vita? Ho vissuto tutta la mia vita credendomi pazza e ora tu mi dici che non lo sono mai stata? >>
<< Isabel che tu mi creda appure no, tu sei figlia di Bard e Ariel e mia promessa sposa >> a quelle parole mi venne un flashback: "<< Isabel... Isabel, ti prego... Non morire >>
<< T-Thranduil... T-ti prego n-non voglio morire >>
<< Hey... Guardami... Isabel guardami... Andrà tutto bene, ti salverai >>
<< É sí Thranduil... Sí voglio spostarti >>" gli avevo detto sí, il sí per poterlo sposare, ma tutto questo non accadde perché ero morta tra le sue braccia: << T-Thranduil I-io non ci sto capendo niente >> mi offrí una mano ed io l'accettai, mi aiutó ad alzarmi: << Vieni con me, ti spiegherò tutto a casa >> mi prese in braccio e mi adagió sulla sella del megacero: << Vieni Isabel... Torniamo a casa >>.

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