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JeonJungkookie

Ciao Jimin,
sono Jungkook ...
Volevo chiederti se ti andasse
di bere qualcosa insieme,
sai per ringraziarti per la
macchina fotografica.
16.34

Nonostante tutto mi sento
in colpa per tutti quei soldi.
Fammi sapere.
16.35

Jungkookie!
Sono felice che tu mi
abbia scritto e chiesto di
uscire!
17.02

Dimmi dove e quando,
Bunny 😉
17.04

Facciamo al bar
di quel pomeriggio?
Fra mezz'ora ti va bene?
17.05

Perfetto 😉
17.05

Jimin rilesse la chat con un sorriso sul volto, era già arrivato al bar e stava attendendo il minore con impazienza.

Era sicuro che si sarebbe rifatto vivo per primo e un po' sapeva che c'era lo zampino di Taehyung, poiché da quando lo aveva visto cercava di accoppiarlo con lui, ma se all'inizio pensava che fosse solo un ragazzino irritante che si era preso gioco della sua altezza, ora sapeva che fosse estremamente timido e che si agitasse per il niente e ciò lo divertiva da morire, inoltre non negava che fosse veramente attraente e decisamente il suo tipo.

La cameriere di due settimane prima lo fissava di sottecchi dal bancone e questo divertiva ancora di più il ragazzo dai capelli arancioni, già immaginandosi l'arrivo del morettino e della ramanzina che gli avrebbe riservato nell'accorgersi di quel piccolo dettaglio: forse prima di andarsene avrebbe dovuto far capire in qualche modo a quella povera ragazza che a lui interessavano i ragazzi e già aveva in mente come.

«Ora mi sento ancora più in colpa, da quanto sei qui?».

La voce di Jungkook lo distrasse dai suoi pensieri, si voltò verso di lui con un sorriso sincero sul volto e si sistemò meglio sulla sedia, mentre osservava il minore poggiare la borsa a tracolla su una sedia libera e prendere posto di fronte a lui: aveva i capelli umidi e anche le spalle della giacca erano bagnate; si voltò verso la vetrata al suo fianco e si accorse che stesse diluviando.

«Sei venuto a piedi?» chiese il ragazzo ignorando la sua domanda e il moro arrossì vistosamente odiandosi un po' per quel suo lato così infantile.

«Sì, lo studio non dista molto da qui e non avevo voglia di prendere i mezzi pubblici.»

La verità era che Jungkook aveva fretta di vederlo e sapeva che aspettare l'autobus gli avrebbe fatto perdere parecchio tempo, così aveva corso sotto l'acqua per arrivare il prima possibile.

Si sentiva un po' stupido, ma ne era decisamente valsa la pena: Jimin era stupendo come al solito, con i capelli arancioni scompigliati, una maglietta bianca con sopra una giacca di pelle e dei jeans scuri.

«Potevo venirti in contro, ho un ombrello nello zaino.» spiegò con un sorriso e Jungkook forse capì a cosa si riferisse Taehyung quando diceva che Jimin fosse dolce e gentile.

«Figurati, non mi dispiace camminare sotto l'acqua.» mormorò sentendosi ancora più stupido del solito, ma era la verità: non gli dava fastidio sentire l'acqua scivolargli addosso, certo i vestiti umidi dopo un po' erano fastidiosi, ma la sensazione delle goccioline sul suo volto lo facevano sentire bene.

«Cosa prendi da bere?».

Jungkook fu sorpreso, pensava che il maggiore lo avrebbe guardato come se fosse pazzo, ma in realtà aveva tenuto sul volto quel sorriso gentile, che si era stampato in viso da quando lo aveva visto.

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