Jungkook era uscito prima dall'Università quel pomeriggio, le ultime ore erano state cancellate a causa di un imprevisto del loro professore, così aveva deciso di correre a casa per cambiarsi e poi andare da Jimin. Quest'ultimo quella mattina non si era fatto vedere tra i corridoi e verso l'ora di pranzo lo aveva avvisato della sua assenza, dato che non aveva sentito la sveglia e non aveva voglia di andare a lezione.
Jungkook era intenzionato a fargli una predica: non poteva saltare lezione senza motivo, perché se avesse deciso di proseguire gli studi avrebbe inciso la presenza.
Aprì velocemente la porta di casa e si tolse le scarpe senza nemmeno slacciare i nodi, ma un gemito abbastanza acuto lo fece immobilizzare sulla soglia.Oh no.
«Yugyeom! Sono a casa!» urlò Jungkook nel pieno dell'imbarazzo e sentì delle imprecazioni prima che il suo coinquilino apparisse di fronte ai suoi occhi con i capelli scompigliati, le guance rosse e i vestiti stropicciati.
«N-Non dovevi essere a l-lezione?» domandò il ragazzo di fronte a lui e Jungkook desiderò scomparire in quel momento, soprattutto quando al suo fianco apparve BamBam con solo i boxer addosso e un sorriso sul volto.
«Ehi Jungkookie!» lo salutò felice l'altro ragazzo.
«Io ... io mi sa che me ne vado! Ciao! Poi pulisci e disinfetta! Grazie! Ciao BamBam!».
Kookie infilò le scarpe alla velocità della luce e lasciò quella casa correndo; voleva sotterrarsi e sparire.
Era la cosa più imbarazzante che gli fosse mai accaduta in vita sua.--
«Quindi Jungkook ti ha convinto! Sono così felice, ChimChim!».
Hoseok aveva in volto un sorriso smagliante è ancora non riusciva a credere che Jimin avesse accettato di riprovare, certo sarebbe stato presente solo Kookie, ma dopo esser riuscito a far cambiare idea a Jimin, beh era molto più che felice di sapere che sarebbe stato al suo fianco.
«Sì Hobi! Comunque, sei sicuro che posso utilizzare quella stanza? Non vorrei mai che-».
«Stai tranquillo, ho già parlato con il coreografo, ha detto che non ci sono problemi.»
Jimin annuì e iniziò a torturarsi le mani, l'idea di dover tornare a ballare lo emozionava e spaventava allo stesso tempo: in quei giorni aveva iniziato a fare un po' di esercizio, tanto per non arrivare a quel fatidico giorno e avere i muscoli irrigiditi.
«Andrà bene Chim!».
Hoseok notava la sua ansia e voleva che stesse più calmo, altrimenti le cose sarebbero potute andare male proprio per quel motivo.
«Continuate a ripeterlo tutti.» soffiò leggermente, ma Hobi non riuscì a rispondere che il campanello risuonò per tutto l'appartamento.
Jimin si alzò dal divano controvoglia e raggiunse l'entrata con un sospiro, aprì la porta senza nemmeno controllare chi fosse, ma quando vide di fronte a sé Jungkook con le guance bordeaux e il fiato corto si chiese cosa stesse succedendo.«Jungkookie, che ci fai qui?».
Sì spostò per farlo entrare e il minore iniziò a balbettare mentre cercava di togliere le scarpe.
«S-Sono uscito p-prima e a casa ... Jimin ... A casa c'erano BamBam e ... Yugy ... Loro stavano ... Oddio.»
Jungkook si portò le mani di fronte al volto per nascondere il rossore e Jimin intuì cosa fosse successo, cercò di non ridere e strinse per la vita il suo coniglietto.
«Ehi, non è successo niente ... È normale, okay?».
Jungkook voleva mettersi ad urlare che no, non era affatto normale e che lui in quella casa ci viveva e tutto il resto, ma riuscì solamente ad appoggiare il capo sulla spalla di Jimin sentendosi in completo imbarazzo.
«Sei così carino quando ti imbarazzi, cosa farai quando toccherà a noi?» chiese divertito, ma la reazione di Kookie fu esilarante.
Sì scostò dal proprio ragazzo come se bruciasse e poi arretrò arrossendo vistosamente fino a ritrovarsi nel piccolo salotto e incrociare lo sguardo di divertito di Hoseok.Bene, doppia figura di merda oggi!
«Ciao Jungkook! Tutto bene?».
Si vedeva palesemente che il ragazzo dai capelli scuri tentasse di non scoppiare a ridere, probabilmente aveva sentito tutto e lo reputava un idiota.
Improvvisamente oltre all'imbarazzo si fece spazio un altro pensiero nella sua mente: e se Jimin capendo che fosse un incapace se ne fosse liberato? No, impossibile: Jimin lo ... no, Jimin non lo amava o almeno non glielo aveva mai detto.
Sospirò Kookie, dandosi dell'idiota per aver pensato quelle cose.«Ehi Bunny.» sussurrò Jimin abbracciandolo dalla vita e depositando un leggero bacio in mezzo alle sue scapole.
«Ehm, ciao Hoseok Hyung! Tutto bene, tu?».
Il maggiore scoppiò a ridere e si alzò in piedi, era divertito da tutto ciò e nello stesso momento si sentiva di troppo, così decise di togliersi dai piedi.
«Tutto bene, niente io vi lascio soli: passerò domani a portarti le chiavi, Chim.»
Jimin annuì e non si disturbò nemmeno di accompagnarlo alla porta, per poi girare Kookie verso di sé e rubargli un delicato bacio.
«Le chiavi per cosa?» domandò Jungkook dopo aver ricambiato il bacio e Jimin gli sorrise.
«Per la stanza dove provare.»
Quelle parole fecero aprire Jungkook in un sorriso stupendo, era felice di sapere che Jimin avesse deciso di seguire il suo consiglio e lui non stava più nella pelle dalla voglia di vederlo ballare.
«Tu cosa mi dici, invece?» chiese con un sorriso, non mollando la presa su di lui.
«Ho parlato con Namjoon Hyung e mi ha detto che potrei lavorare part-time anche durante gli studi, Jackson deve avergli parlato bene del mio lavoro e ne sono felice! Almeno avrò una piccola entrata e farò ciò che amo di più fare.»
Quella notizia lo aveva lasciato stordito, ma felice. Sapere che nel suo curriculum sarebbe finito il nome di quello studio fotografico lo entusiasmava, anche se sperava con tutto se stesso di non dover cambiare posto di lavoro: lì si sentiva a casa.
«Sono così felice per te, Bunny!».
Jimin gli sorrise e Jungkook si chinò per cercare le sue labbra e incastrarle con le sue, fu un bacio lento, ma desiderato da entrambi.
Il ragazzo dai capelli arancioni sorrise sulle sue labbra ancora per un po' e poi portò una mano sotto la maglietta del più piccolo, che a quel contatto sussultò.«E se noi ...?» soffiò Jimin spostandosi sul suo collo, ma Jungkook si scostò da quel tocco e arretrò di qualche passo.
«No! No, no e no! Non voglio finire come Yugy! Pensa se rientrasse Taehyung o Yoongi Hyung! No! Scordatelo Jimin.»
Il maggiore mise un leggero broncio, ma non era affatto arrabbiato o deluso, lo aveva detto per vedere la sua reazione e poi adorava metterlo in imbarazzo.
«Smettila di guardarmi in quel modo.» mormorò il corvino arrossendo ancora di più.
«In che modo?» domandò Jimin avvicinandosi un po' di più, mentre Jungkook automaticamente arretrava.
«In questo modo.» sussurrò arrossendo e ritrovandosi con la schiena contro la parete e Jimin che lo sovrastava.
«Uhm ...mi sembra tutto così familiare, a te no?».
Jungkook annuì arrossendo, ricordava particolarmente bene quel giorno a casa di Jimin, quando lo aveva intrappolato in cucina ... Solo che ora quello che aveva davanti era a tutti gli effetti il suo fidanzato.
«Sei così bello, Bunny.»
Kookie arrossì e quando Jimin si avvicinò di più per poterlo baciare lui chiuse gli occhi, arrendendosi al suo volere.
«MA COSA!?».
L'urlo di Yoongi fece sobbalzare entrambi e Jimin portò lo sguardo su quello del fratello, che era sconvolto, Kookie nel frattempo si era portato dietro a Jimin con le guance in fiamme, mentre il ragazzo dai capelli arancioni sorrideva radioso.
«Ciao Hyung!».
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