Jungkook portò le mani fra i capelli di Jimin per tirarli leggermente, mentre il maggiore approfondiva il bacio.
Erano abbastanza scomodi, Kookie sentiva il freno a mano conficcarsi nel suo fianco ogni secondo di più, ma cercava di non pensarci.
Era assurdo sentire la mancanza di Jimin, soprattutto perché erano stati insieme per ben due lunghi giorni e l'indomani si sarebbero visti in università, dato che Kookie aveva finito il tirocinio, ma questo non stava impedendo ad entrambi di sentire un po' di nostalgia al pensiero di non vedersi per le prossime otto/dieci ore.«Kook, devo tornare a casa.» sussurrò Jimin sulle sue labbra prima di tornare a baciarlo, cosa che fece sorridere leggermente il minore.
«Per farlo dovresti smettere di baciarmi, Jiminie.» mormorò scostandosi di poco per poi tornare sulle sue labbra, facendo sorridere anche il ragazzo dai capelli arancioni.
«È colpa tua, Bunny.» soffiò prima di mordergli il labbro inferiore facendo mugolare sorpreso il corvino.
«Mi spieghi come sia possibile che non ne abbiamo approfittato durante il weekend?» domandò Jungkook con il respiro leggermente affannato e Jimin gli lanciò un'occhiata maliziosa.
«Jungkookie~ cosa stai cercando di dirmi?» mormorò portando una mano sotto la maglietta del più piccolo per sfiorargli un fianco.
Kookie arrossì e chinò lo sguardo.«N-Niente ... È m-meglio se-».
Jimin si riappropriò delle labbra di Jungkook, interrompendo le sue parole: il maggiore adorava quando tornava ad essere il suo timido coniglietto, con le guance rosse e gli occhi lucidi dall'imbarazzo.
Avrebbe voluto portarselo via con sé.«JUNGKOOK!».
La voce di Jin fece sobbalzare entrambi, che si scostarono spaventati. Jimin scoppiò subito a ridere quando si accorse che si trattasse solo del loro Hyung, mentre Kookie arrossì vistosamente: era imbarazzante farsi beccare in certi atteggiamenti al quanto intimi.
«Hyung.» sussurrò Kookie aprendo la portiera e anche Jimin scese dall'auto per salutarlo.
Ormai si consideravano un po' una famiglia e Jin Hyung, dopo le minacce che se avesse fatto soffrire Kookie lo avrebbe castrato, lo aveva preso sotto la sua ala protettiva.«Non si fanno certe cose, sapete?» sussurrò divertito il maggiore, Jungkook arrossì ancora più imbarazzato, mentre Jimin rise divertito.
«Non dirmi che non hai mai pomiciato in auto, Hyung!».
Jin rise con lui, mentre Kookie sembrava sul punto di volersi sotterrare: aveva già detto che fosse adorabile quando era in imbarazzo?
«Com'è andata la vacanza?» domandò cercando di mettere a suo agio Jungkook, che gli fu grato per il cambio di argomento.
«Bene, bene ... Ti spiegherò tutto a cena stasera.» mormorò il minore con un sorriso e Jimin decise che fosse meglio tornare a casa prima che Yoongi e Taehyung dessero di matto non vedendolo tornare.
Aiutò Kookie a prendere il borsone e lo zaino che aveva voluto portarsi dietro e poi lo accompagnò fino alla porta d'ingresso del condominio - Jin era all'interno e fissava entrambi con un sorriso smagliante.«È imbarazzante avere spettatori.» sussurrò dando le spalle al loro Hyung, mentre Jimin posa le mani sulla sua vita.
«Non pensarci e salutami come si deve.» mormorò sorridente e Kookie avrebbe tanto voluto tirargli un pugno, ma nonostante ciò si chinò per far scontrare le loro labbra in un veloce bacio.
«Stai attento e scrivimi quando arrivi a casa.» mormorò il minore allontanandosi di qualche passo prima che Jimin decidesse di dare spettacolo di fronte a Jin.
«Sarà fatto, ci vediamo domani Bunny ... Mi mancherai.» sussurrò mentre si avviava verso la macchina e Jungkook era sicuro che fosse arrossito, ma Jimin cercava sempre di nascondere quel suo lato più tenero.
«Anche tu Jiminie~».
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«Se Hobi è in casa io torno da Kookie!» annunciò Jimin non appena mise piede nell'appartamento, ma in risposta venne avvolto in un abbraccio soffocante da parte del suo migliore amico.
«Chim! Sei tornato! Ci sei mancato!».
Jimin rise a quelle parole, sapendo bene che i due ne avessero approfittato della sua assenza e che quelle parole erano solo di cortesia.
«Non prendermi in giro, TaeTae! Non sono poi così stupido.»
Non appena il grigio si staccò dal suo abbraccio, Yoongi se lo strinse contro facendo sorridere il ragazzo dai capelli arancioni.
«Non dire stronzate, ci sei mancato davvero ChimChim.»
Jimin gli credette, perché quando lo diceva Yoongi era davvero così: non si faceva problemi a dirti ciò che pensava.
«Com'è andata? Jungkook ti ha fatto qualcosa?».
Taehyung alzò gli occhi al cielo, era incredibile quanto Yoongi considerasse puro ed innocente Jimin, quando lui era stato messo al corrente da Jungkook di tutta la storia.
«Uhm, dovresti chiederti se Chim abbia toccato Kookie, non il contrario.» mormorò divertito il grigio e Jimin gli mostrò la lingua in modo infantile, mentre Yoongi si voltava verso il suo ragazzo indignato.
«Non osare, Taehyung! Il mio Chim non farebbe mai una cosa del genere.»
Yoongi era fermamente convinto che Jimin fosse da proteggere, era così piccolo e indifeso.
«Non preoccuparti Hyung, va tutto bene - io ora vado a sistemare la mia roba e poi ...vorrei chiedervi un favore.» mormorò Jimin avviandosi verso la sua stanza, mentre i due lo seguivano incuriositi.
«Chiedereste a Hobi da parte mia ... Dove potrei andare a provare? Ho promesso a Kookie che avrei ballato per lui, per fare un tentativo.»
A quelle parole Yoongi e Taehyung spalancarono la bocca sconvolti e Jimin voleva mettersi a ridere, ma l'ansia per tornare a ballare lo stava divorando.
«Questo non vuol dire assolutamente che tornerò a ballare, ma Jungkook ha condiviso con me la sua passione ed io voglio mostrargli la mia, dato che ci tiene tanto.»
Taehyung aveva gli occhi lucidi e abbracciò il suo migliore amico: sapeva bene che non lo stesse facendo solo per Jungkook, ma in ogni caso avrebbe ringraziato quel ragazzino all'infinito.
Nel frattempo Yoongi cercava di non far trapelare le sue emozioni, non volendo diventare troppo sentimentale, ma era un bene che Hoseok fosse giunto in loro aiuto e ringraziava il cielo che Kookie avesse compreso quanto la danza fosse fondamentale per Jimin e che lo stesse aiutando a tornare quello di una volta.
Non vedeva l'ora di rivedere il suo fratellino ballare.
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