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Jungkook attendeva impaziente l'arrivo del volo di Jimin, al suo fianco c'era anche il fidanzato di Hoseok, che come lui non vedeva l'ora di rivedere il proprio ragazzo.
Erano stati sei mesi lunghi e non facili da gestire, Kookie avrebbe mentito se avesse detto che non avessero mai discusso, che non si fosse mai sentito abbandonato o che ad un certo punto avessero rischiato di lasciarsi, ma avevano stretto i denti, cercato di ignorare le gelosie infondate e le provocazioni gratuite, con il tempo avevano trovato un loro equilibrio ed erano felici del risultato.
Erano sopravvissuti a sei mesi di lontananza e questo non era da tutti, no?
Soprattutto perché erano una coppia abbastanza fresca, non stavano insieme da anni e probabilmente i più tanti avrebbero lasciato perdere quasi subito.
Kookie era felice di aver resistito.

«È atterrato.» sussurrò il ragazzo al suo fianco e Jungkook sentì il panico invaderlo: era normale essere terrorizzato all'idea di vedere il suo ragazzo, quando poco prima non stava nella pelle?
Probabilmente aveva qualche problema.

Non dovettero attendere molto e il primo che scorsero fu Hoseok, che non appena individuò il suo fidanzato si mise a correre in sua direzione, mollò la valigia e il borsone di colpo e gli saltò letteralmente addosso, facendo sorridere teneramente Kookie.
Tornò a fissare verso la direzione da cui era giunto Hobi e incrociò immediatamente il suo sguardo caldo e penetrante.
Jimin era bellissimo, molto più di quanto ricordasse e di quanto le foto mostrassero, inoltre il colore di capelli così scuro e molto più naturale gli donava tremendamente, rendendolo più maturo e adulto.
Kookie sentì il fiato mancargli per qualche secondo, poi sentì lo stomaco stringersi in una morsa piacevole: era lì, Jimin era lì davanti a lui dopo sei mesi di lontananza.
Non riusciva a crederci.

«Ciao Jungkookie.» mormorò il ragazzo ormai davanti a lui, le valigie al suo fianco e un sorriso dolce sul volto.

«Ciao Jiminie.» sussurrò in risposta sentendo le sue guance scaldarsi sotto il suo sguardo - non arrossiva così da un po'.
Rimasero a fissarsi senza sapere cosa dire, mentre al loro fianco Hoseok stava letteralmente divorando la faccia del suo povero fidanzato, che non sembrava affatto dispiaciuto da quel trattamento.

«È sempre così imbarazzante.» ammise Jimin distogliendo lo sguardo dalla coppietta e Jungkook sorrise divertito in risposta.
Non capiva perché non si fosse fiondato anche lui fra le braccia di Jimin o perché non lo avesse fatto il maggiore e il panico tornò a fargli compagnia: se avesse cambiato idea? Se in quei sei mesi avesse capito di provare nulla per lui?
Sarebbe stato assurdo, soprattutto dopo tutti quei messaggi dolci che si erano scambiati.

«Che succede?» domandò Jimin allarmato nel vedere l'espressione di Kookie incupirsi.
Il minore scosse il capo e decise di muoversi per primo, non gli importava nulla in quel momento: voleva abbracciare il suo fidanzato.
Jimin non rimase sorpreso da quel gesto, desiderava stringerlo a sé da quando lo aveva visto in lontananza, ma temeva che Kookie non desiderasse un'esibizione troppo sdolcinata nel bel mezzo dell'aeroporto.

«Mi sei mancato.» soffiò Kookie stringendo più forte le braccia intorno al collo di Jimin e quest'ultimo lo avvolse intorno alla vita.

«Mi sei mancato anche tu, Bunny.»

Jungkook sorrise a quel soprannome e si sentì finalmente bene dopo sei lunghi mesi, il profumo dolce di Jimin lo avvolse e improvvisamente sembrò che non fosse passato nemmeno un giorno dalla sua partenza.
Era così felice e per tutta quella gioia sentì gli occhi diventare lucidi: si sentiva una ragazzina in quel momento ed era sicuro che Jimin lo avrebbe preso in giro per quello, ma quando si scostarono notò che anche il suo fidanzato avesse gli occhi leggermente lucidi.

«Andiamo a casa?».

---

Quando Jungkook spense l'auto davanti all'appartamento che Jimin aveva diviso con Yoongi e Taehyung si aprì in un leggero sorriso, cercando di nascondere la delusione: aveva sperato di poter stare un po' da solo con lui, ma a quanto pare i suoi piano erano altri.

«Forza, ci aspettano tutti.»

Jimin non capì cosa intendesse, ma non si sorprese che anche Hoseok e il suo fidanzato stessero salendo le scale con loro, probabilmente Taehyung voleva festeggiare il suo ritorno.
Una volta all'interno dell'appartamento Yoongi si buttò fra le braccia del fratello, che lo strinse prontamente per evitare di cadere a terra.

«Sei tornato!» mormorò entusiasta e Jimin voleva scoppiare a ridere, alle volte Yoongi lo sorprendeva, ma avrebbe mentito se avesse detto che non avesse sentito un po' la sua mancanza.
Dopo che il ragazzo dai capelli ormai di un biondo chiaro - il verde doveva essersi sbiadito fino a scomparire e lui aveva optato per tenerli comunque chiari - si fu scostato, fu il turno di Taehyung di abbracciarlo fino a fargli mancare il respiro e così tutti gli altri presenti: Jin Hyung aveva persino le lacrime agli occhi e al suo fianco Namjoon lo aveva preso in giro, Yugyeom e BamBam, invece, lo avevano salutato con un abbraccio veloce e gli avevano subito cominciato la grande notizia: erano andati a convivere un paio di mesi prima e da quella notizia si aprì un allegra discussione dove venne a conoscenza anche della convivenza di Namjoon e Jin.

«Perché non me lo hai detto?».

Jimin era riuscito a liberarsi dalle mille domande dei suoi amici e si era spostato in cucina, dove aveva trovato Kookie intento a riempire delle ciotole con delle patatine.

«Cosa?» domandò confuso e Jimin lo avvolse da dietro poggiando il capo fra le scapole del minore.

«Che praticamente tutti stanno convivendo e che sono mesi che vivi completamente solo.» mormorò e Jungkook si rigirò nell'abbraccio per poter portare le braccia intorno al collo del maggiore.

«Volevano dirtelo loro e poi non è così male vivere da soli.» ammise con un mezzo sorriso e Jimin alzò gli occhi al cielo.

«Quindi ora sono l'unico che rompe le scatole ad una coppietta felice, penso che questi giorni li passerò a cercare casa.» annunciò arricciando il naso al pensiero di dover tornare a vivere con Taehyung e Yoongi, non che non fosse felice di dividere la casa con loro, ma sapeva quanto quei sei mesi fossero stati belli per i suoi due amici: si erano sentiti una vera e propria coppia.

«Vuoi andartene via da qui?» domandò sorpreso Jungkook e il ragazzo dai capelli corvini annuì.

«Sì, quei due meritano di stare da soli e sono sicuro che tutto questo affetto sia solo fittizio, in cuor loro speravano che non tornassi più.» scherzò Jimin strofinando il naso contro quello di Kookie, che rise per quel gesto tanto dolce.

«Uhm, Yoongi il primo periodo era parecchio abbattuto, ti vogliono bene e non penso ti cacceranno mai da casa.»

Jimin annuì a quelle parole e sospirò subito dopo.

«Sembra che tu non voglia che io vada a vivere da solo.» lo stuzzicò Jimin, forse perché in cuor suo desiderava che Kookie gli chiedesse di trasferirsi nel suo di appartamento, ma sapeva che fosse troppo presto: la loro relazione andava avanti da poco più di un anno ormai, ma di questo periodo sei mesi li avevano passati lontani l'uno dall'altro, quindi capiva che fosse tutto al quanto azzardato.

«Non è vero!» sbuffò il minore e Jimin si perse ad osservarlo per qualche secondo, era così bello ed era così felice di averlo di nuovo fra le braccia.

«Bunny? Sai che non mi hai ancora dato un bacio?» mormorò divertito Jimin e Kookie sorrise a quella domanda, anche lui s'era accorto che non si fossero scambiati ancora un bacio, eppure voleva farlo attendere ancora un po'.

«Lo so, ma ora dobbiamo portare di là questa roba e poi non voglio che Yoongi ci becchi di nuovo, sono sicuro che mi accuserebbe nuovamente di aver rubato la tua virtù.» scherzò Kookie sciogliendosi dall'abbraccio e afferrando le ciotole contenenti le patatine, mentre Jimin sospirava.

«Se solo sapesse ...».

«Cosa?».

Yoongi era apparso in cucina come se fosse stato chiamato e la giovane coppia scoppiò a ridere, mentre il maggiore assumeva un'espressione ancora più confusa.

«Niente, andiamo di là.»

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