Jimin voleva chiedere sul serio a Jungkook di ufficializzare la loro unione, si frequentavano da più di un mese e con il tempo avevano imparato a conoscersi meglio, anche se il maggiore ancora non aveva trovato il coraggio di parlargli di una grande parte della sua vita.
Non si vergognava di quello, semplicemente era doloroso riportarlo alla mente e temeva che Jungkook si unisse a Taehyung e Yoongi nel tentativo di convincerlo a ritornare su i suoi passi.
Per quanto biotecnologie non fosse la sua ambizione più grande, preferiva di gran lunga stare sui libri che tornare lì.
Sperava soltanto che il minore portasse ancora un po' pazienza, poi un giorno gliene avrebbe sicuramente parlato.«Chim! Jungkook è qui!» la voce di Yoongi lo distrasse dai suoi pensieri, così afferrò velocemente la giacca e raggiunse i due all'entrata.
Jungkook era bello come sempre, con i suoi pantaloni scuri attillati, una felpa grigia e le sue amate Timberland, per non parlare dei capelli scuri perfettamente ordinati.«Ciao Bunny.» lo salutò superando Yoongi e lasciando un veloce bacio sulle labbra del più piccolo, che nonostante tutto il tempo che fosse passato, arrossì fino alle punte dei capelli.
«Noi andiamo, ci vediamo più tardi.» mormorò Jimin in direzione di Yoongi, prima di trascinare il minore fuori di casa.
Non aveva voglia di chiudersi in qualche locale, così optò per una passeggiata - inoltre aveva bisogno di muoversi, non nascondeva di essere un po' agitato all'idea di chiedere a Kookie di diventare ufficialmente il suo ragazzo, anche se tutti lo avevano rassicurato sul fatto che il moro non aspettasse altro.«Jungkook, devo dirti una cosa.»
Il minore fino a quel momento aveva camminato al suo fianco con la testa un po' fra le nuvole, il periodo di tirocinio stava finendo e presto avrebbe dovuto tornare sui banchi dell'Università - un lato positivo in tutto ciò c'era: avrebbe visto Jimin anche lì, invece che solo dopo i turni lavorativi.
«Dimmi.»
Jimin afferrò la mano del minore, che era notevolmente più grande della sua e iniziò a giocare con le sue dita facendo sorridere Jungkook.
In quel mese di tempo si era reso conto che Taehyung non avesse tutti i torti, il ragazzo dai capelli arancioni era veramente dolce quando voleva e Jungkook aveva scoperto di apprezzare molto entrambi le sfumature di carattere di Jimin - lo adorava quando lo provocava, quando lo prendeva in giro e quando si trasformava nella persona più dolce che avesse mai conosciuto.«Ecco, forse sarebbe ora di ... Ehm.»
Non si era mai sentito così tanto in difficoltà, come se quella fosse veramente la sua prima relazione con qualcuno, ma forse era solamente la prima volta che ci tenesse veramente a far funzionare le cose.
«Mi vergogno a chiedertelo ad alta voce, così ... Ehm ... Ti ricordi il post? Tu hai detto che risponderesti di sì, quindi sì?».
Jungkook pensò che Jimin fosse adorabile in quel momento, fissava dritto di fronte a sé mentre continuano a camminare, aveva le guance leggermente arrossate e ora aveva preso a torturarsi il labbro inferiore agitato.
«Sì.» sussurrò Jungkook sorridendo e Jimin si sentì molto meglio, come se avesse appena tolto un macigno dal petto.
Si voltò leggermente verso di lui per sorridergli e Kookie, sorprendentemente si sporse per posare le labbra sulle sue.«Grazie, tu non sai quanto io avessi paura che tu stessi facendo tutto questo solo per-».
Jungkook si interruppe arrossendo fino alla punta dei capelli e Jimin ridacchiò, capendo perfettamente a cosa di riferisse.
Portò un braccio ad avvolgergli la vita, incurante delle occhiate della gente, che sembravano mostrare tutto il loro disgusto.«Uhm ... Ad essere sincero penso che all'inizio la mia idea fosse quella, ma dopo il nostro primo appuntamento penso di aver cambiato subito idea e ne sono felice, altrimenti non saremmo qui.»
Jungkook annuì, era felice che Jimin avesse cambiato idea e soprattutto di essere lì con lui in quel momento: non sapeva esattamente come funzionassero le relazioni dato che le sue erano sempre finite orribilmente, ma questa volta avrebbe fatto di tutto pur di farla andare per il verso giusto.
«Quindi ora che facciamo?» chiese Kookie con un sorriso e Jimin gli sorrise calorosamente.
«Potremmo andare al parco e starcene buttati sul prato tutto il giorno e tu potresti fare tutte le foto che vuoi, so che hai dietro la tua amata macchina fotografica.» mormorò il maggiore con un sorriso e Kookie gli regalò uno dei suoi sorrisi da coniglietto di cui Jimin s'era follemente innamorato.
«Sei sicuro? Non voglio che ti annoi troppo.»
Jimin lo rassicurò sul fatto che non fosse un problema, anche perché adorava osservarlo mentre si concentrava sulle foto da scattare: diventata improvvisamente così professionale.
«Jimin?».
I due ragazzi si fermarono e si voltarono leggermente per incrociare lo sguardo con un ragazzo a qualche passo da loro: aveva i capelli di un castano scuro, gli occhi grandi ed espressivi, indossava un paio di jeans azzurri e una camicia bianca larga sopra e sorrideva verso di loro.
«Jimin! Sei proprio tu! Quanto tempo!».
Prima che qualcuno riuscisse a capire cosa stesse accadendo il ragazzo aveva già buttato le braccia intorno al collo di Jimin e lo stava abbracciando così forte da soffocarlo, mentre Jungkook osservava impietrito la scena.
«Mi sei mancato piccolo Chim.» sussurrò ancora, mentre Jimin se ne stava immobile, troppo sconvolto anche solo per dire qualcosa.
«Scusa, ma tu chi sei?» domandò Kookie improvvisamente innervosito, quando il ragazzo lasciò la presa su Jimin e quest'ultimo si fosse avvicinato al suo ragazzo ancora sotto shock.
«Oh, che maleducato, sono Jung Hoseok!».
E il sorriso che riservò a Kookie, non aveva nulla di rassicurante.