Jimin quella mattina non aveva proprio voglia di starsene seduto ad ascoltare il suo professore di biochimica parlare ininterrottamente e quasi tutta la sua classe lo fissava di tanto in tanto: le ragazze sembravano lo stessero rivalutando - cosa che non sorprese troppo Jimin, dato che quella mattina indossava un paio di jeans aderenti neri strappati e una maglietta bianca che lasciava poco all'immaginazione, mentre i ragazzi sembrava più osservarlo dall'alto in basso, trovandolo poco simpatico, forse perché temevano che avrebbe fatto strage senza lasciarne neanche una a loro. A Jimin faceva ridere tutta quella situazione, se solo avessero saputo che avrebbero dovuto loro guardarsi le spalle. Comunque, alla fine si stava annoiando, la lezione la stava registrando e già sapeva che fino al fine settimana non avrebbe riascoltato quella voce odiosa del suo professore. Afferrò sbadigliando il cellulare e aprì la solita app, andando sul solito profilo: il suo ultimo post era del giorno precedente.
JeonJungkookie
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Piace a 296 persone JeonJungkookieQuando il tuo Hyung preferito decide di portarti al parco! Mi sento un bambino 😭 Visualizza tutti e 134 commenti KimSeokJinSono o non sono lo Hyung migliore che esista? E comunque sei un bambino, il mio! MihiChoiCon i capelli mossi sei ancora più carino 😍 YugyYugyGo 🤣🤣 oddio sembri un feto!
Jimin fissò a lungo quella foto, per qualche secondo fu tentato di commentare, poi decise di lasciar perdere: sul suo profilo c'erano foto insieme a Taehyung e lui non voleva che il suo migliore amico sapesse che fosse stato lui a distruggere la macchina fotografica di Jeon. Non era scomparso nel nulla, lui sapeva come contattarlo e aveva anche un piano geniale: una di quelle sere avrebbe chiesto a Tae se Jungkook avesse portato a riparare la macchina fotografica, a risposta affermativa gli avrebbe scritto sul social e si sarebbero messi d'accordo per il pagamento, d'altronde non era veramente così stronzo - inoltre aveva intenzione di ricattarlo, tipo ti ripago del danno in cambio di un appuntamento. Adorava stuzzicare il ragazzino, sapeva che fosse più piccolo di lui e l'idea lo entusiasmava ancora di più, era dannatamente carino con i suoi capelli mori, gli occhi vivaci e il sorriso da coniglietto. Non aveva problemi ad ammettere che fosse molto attraente e che un pensierino lo avrebbe fatto volentieri su di lui. Per sua fortuna la lezione finì prima del previsto ed evitando di scambiare due chiacchiere con chiunque lì dentro, sfrecciò fuori dall'aula per godersi l'ora di pausa prima di tornare dietro ai banchi. Stava per uscire nel cortile quando lo vide: Jungkook stava uscendo dalla segreteria universitaria e si chiese perché fosse lì, invece che allo studio fotografico. Era tentato di uscire facendo finta di nulla, ma poi sorrise divertito e si avvicinò lui infilando le mani nelle tasche del giubbino di pelle.
«Ehi! Anche tu qui!» lo richiamò con un sorriso e a quella voce Jungkook si voltò di scatto e iniziò a tremare vistosamente dal nervosismo.
«TU! TU BRUTTO STRONZ-».
Jimin poggiò abilmente una mano sulla sua bocca e lo sospinse in direzione dei bagni, che fortunatamente erano vuoti.
«Calmati Bunny, stavi per attirare l'attenzione di tutta l'università.» ridacchiò Jimin poggiandosi con la schiena ad uno dei lavelli fissando il minore assumere una tonalità rosata sulle guance.
«Non chiamarmi B-Bunny! Sei scomparso nel nulla, dovresti prenderti le tue responsabilità!» mormorò con le guance ancora rosse.
«Prendermi le mie responsabilità? Ti ho messo incinto e non lo sapevo?» rise ancora il ragazzo dai capelli arancioni imbarazzando solo di più Jungkook.
«Smettila di prendermi in giro! Sai di cosa parlo!».
Jimin sospirò e incrociò le braccia al petto studiando meglio l'aspetto del ragazzino, era così carino con i capelli mossi, la felpa nera e i jeans chiari strappati: sì, ci avrebbe fatto volentieri un pensierino.
«Giusto! Parli della tua amata macchina fotografica! Sei andato a portarla?».
Il moro annuì e Jimin gli sorrise raggiante: Jungkook rimase sconvolto, non era un sorriso arrogante, ma uno genuino che gli fece sparire gli occhi in due adorabili mezze lune. Era dannatamente carino in quel momento.
«Bene! Dove l'hai portata?».
Jungkook gli spiegò dove l'avesse portata e il maggiore annuì, poi in un attimo di distrazione si ritrovò Jimin a qualche centimetro da lui, facendolo sobbalzare.
«Non preoccuparti, quando andrai a riprenderla sarà pagata ... Ehm però voglio qualcosa in cambio, per il disturbo.»
Jungkook divenne bordeaux e Jimin si gustò la sua reazione con un sorriso sul volto.
«C-Cosa?».
Il ragazzo dai capelli arancioni scoppiò a ridere, probabilmente il più piccolo aveva pensato subito male, cosa che lo divertì solo di più.
«Ti scrivo io Jungkookie, ci sentiamo.»
Jungkook rimase senza parole mentre lo osservava uscire dai bagni come se niente fosse e il minore spostò lo sguardo sul suo riflesso accorgendosi di avere le guance totalmente chiazzate di rosso.