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«A quei due farà bene stare un po' soli e Hobi potrà darsi una calmata, per quanto appoggi la sua idea, sta stressando notevolmente Jimin.»

Taehyung era seduto sul divano e aveva il computer portatile poggiato sulle ginocchia, stava sistemando alcune fotografie, che aveva fatto nell'ultimo mese: odiava la confusione e voleva che fossero tutte in ordine, in cartelle separate e nominate per mese e giorno.
Yoongi pensava che fosse un po' esagerato, ma non osava dire nulla dato che in fatto di musica era peggio di lui.

«Lo so, ma Hoseok è l'unico che non si lascia prendere troppo dalla compassione, io non riuscirei mai a fare tutta quella pressione su Chim.» rispose il maggiore poggiando il capo sulla spalla di Taehyung, che di rimando la pose per qualche secondo su quella di Yoongi.

«Speriamo che anche Jungkook capisca quanto è importante la danza per ChimChim e decida di aiutarci, probabilmente a Kook darebbe retta.» sospirò Tae prima di chiudere il computer e poggiarlo sul tavolino di fronte a loro.

«Tu dici? Io voglio solo che Jimin sia felice e per quanto lui dica che tutto questo gli stia bene, sappiamo entrambi che non è così.»

Yoongi non voleva che il suo fratellino rinunciasse a tutto ciò per cui aveva lavorato negli anni precedenti. Jimin stesso anni prima aveva impedito che Yoongi per un po' di paura mandasse a quel paese la possibilità di avverare il suo più grande sogno, quindi trovava assurdo che ora lui decidesse di buttare tutto al vento.

«Ehi, vedrai che andrà tutto bene, okay? Sono sicuro che Jimin farà la scelta giusta e noi lo appoggeremo come sempre.»

Taehyung sapeva quanto Yoongi e Jimin fossero legati nonostante non fossero veramente fratelli di sangue, ma quando i loro genitori si erano sposati erano relativamente piccoli, quindi era stato facile per loro andare d'accordo - almeno dopo un paio d'anni e avevano creato quel legame fraterno così dolce, che a occhi esterno potevano davvero sembrare essere fratelli di sangue.
Il ragazzo dai capelli grigi prese un profondo respiro e si sistemò meglio vicino al proprio ragazzo e prese ad accarezzargli dolcemente i capelli facendolo rilassare sotto il suo tocco.

«Vorrei avere la tua positività.» sussurrò il ragazzo dai capelli verdi sorridendo leggermente e Taehyung ricambiò con uno dei suoi soliti sorrisi quadrati, che lo fece rabbrividire dolcemente.

«Non ti preoccupare Mr. Musone! Ho positività io per entrambi.» mormorò ammiccando in sua direzione, facendo ridacchiare il maggiore, che posò una mano sul suo ginocchio per stringerlo leggermente.

«Lo so, è anche per questo che ti amo.»

Taehyung sorrise a quelle parole, Yoongi non glielo diceva spesso, non perché non lo amasse o perché si vergognasse, semplicemente glielo dimostrava sempre con piccoli gesti e gli sembrava inutile esprimerlo anche a voce, ma quando lo faceva Tae si sentiva il cuore esplodere e le guance andare a fuoco, mentre aveva l'ennesima conferma di quanto Yoongi ci tenesse a lui.

«Ti amo anch'io, Hyung.» mormorò avvicinandosi leggermente a lui per far scontrare le loro labbra e Yoongi approfondì subito il bacio, bramoso di quelle labbra e di aver finalmente un momento tutto per loro.
Avere in casa Jimin implicava spesso essere interrotti o semplicemente dover essere discreti, d'altronde non volevano disturbarlo o essere beccati, ma con la scusa del weekend fuori casa, anche loro avrebbero potuto approfittarne per stare un po' soli.

«Andiamo Nonnino, altrimenti sul divano ti viene mal di schiena.» lo prese in giro Taehyung, mentre si alzava e se lo tirava dietro verso la camera da letto.

Yoongsuga

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