Cosa stiamo facendo?

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"È scomparso questo pomeriggio Axel Auriant, aveva solo 21 anni. Ha perso la vita a causa del suo collega Maxence Danet Fauvel che lo ha trascinato a correre in un parco. Dopo questa lunghissima tortura, tornando a casa, ha avuto un infarto sulle scale del palazzo in cui viveva. Il suo cane ha dichiarato: "era il papà migliore che - "

"Axel" lo richiama Maxence divertito, mentre stringe la piccola palla di pelo che tiene tra le braccia. Il tempo che Axel ci ha impiegato a salire le scale, lui le ha fatte di corsa, è andato all'appartamento del suo amico per recuperare la pallina di Ouba e ora lo sta aspettando fuori la porta di casa sua, dato che hanno deciso di passare il pomeriggio insieme a guardare un film su Netflix. "Invece di sprecare fiato inutilmente, te la dai una mossa?"

Axel sospira con fare melodrammatico, mentre cerca di salire le scale con entrambe le braccia aggrappate alla ringhiera. Dio. Che esagerato. Maxence non riesce proprio a fare a meno di dirgli qualcosa. "La finisci che non hai corso neanche un secondo? Sei ridicolo."

Ed è vero. Si sono recati al parco loro due, insieme ad Ouba, con l'intenzione di correre. Axel sembrava scocciato e ha fatto pigramente tre passi in croce, prima di fare una corsetta veloce soltanto perché aveva adocchiato quei dannati monopattini verdi in affitto. Axel ha questa strana abitudine di affittarne uno ogni volta che si ritrova in giro per Parigi e li vede. Così, come un bambino davanti ad un negozio di giocattoli, si è precipitato ad affittarne uno e tre secondi dopo stava seguendo Ouba e Maxence su quel dannato monopattino, mostrandogli le sue acrobazie come quella della gamba sul manubrio. Hanno continuato così, fino a che il cielo non ha minacciato pioggia e hanno deciso di tornarsene a casa.

"Come ti permetti?" sbotta Axel, lanciandogli un'occhiataccia mentre sale lentamente gli ultimi gradini. "È faticoso guardarti correre, te lo giuro. Non mi sento più le gambe. Infatti non trascinarmi più a correre con te, hai capito? Insomma, sempre se non mi viene un infarto qui sulle scale."

"Sì, certo" risponde Maxence sarcastico, afferrandolo per un braccio e trascinandolo verso di lui con così tanta forza che per poco Axel non inciampa sull'ultimo gradino. "Alleluia, è stato un travaglio. Andiamo."

"Dov'è Brian?" gli chiede, rubandogli Ouba dalle braccia e stringendosela contro il petto. "No perché te lo dico, se la mia bambina prova a mangiarlo io non la fermerò."

"È nella gabbietta in camera mia, tranquillo" lo rassicura Maxence, entrando in casa e posando le chiavi sul mobile all'ingresso. "Accendi la tv e inizia a guardare qualcosa, io intanto faccio la doccia che ho corso ed ho sudato, a differenza tua."

"Sarei potuto morire" sottolinea Axel acido, andandosi a buttare sul divano a peso morto come se fosse a casa sua. "Come avresti fatto senza di me? La tua sarebbe stata una vita talmente deprimente. Avresti dovuto fare i provini per sostituirmi e neanche mi avresti trovato."

"Dio, che egocentrico" sospira Maxence, togliendosi la maglietta e lanciandogliela contro. "Posso andare a fare la doccia o devo chiamarti una babysitter?"

Axel gli lancia un'occhiataccia, rilanciandogli contro la maglietta e facendolo ridere. Dopo due secondi rimane da solo davanti alla tv, Ouba salta sulle sue gambe e trascorrono il tempo che Maxence sta sotto la doccia a fare zapping inutilmente. È un pomeriggio noioso, fuori sta piovendo e non sta facendo niente in televisione. Il che è davvero triste, per questo si ritrova a lanciare occhiate alla porta del bagno ogni tre secondi sperando che il suo amico torni presto per guardare il film insieme.

"Sai che ti dico, piccola Ouba?" dice al cagnolino che tiene sulle gambe, mentre le accarezza le orecchie. "La vita fa proprio schifo quando non c'è niente in televisione, non sei d'accordo?"

Ouba si lascia andare ad un verso e non dice altro, mentre poggia la testolina sulle sue gambe. Axel sbuffa, guardandola male. "Non sei proprio di compagnia, fattelo dire. Puoi parlare con me e intrattenermi, per favore?"

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