Potrebbe essere domani

1.5K 87 17
                                    

"Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano. Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno. Insegnami l'arte dei piccoli passi"

- Il Piccolo Principe










Questo capitolo e il prossimo lo dedico a Costy.

Alle passeggiate insieme a via Toledo e al mare di Mergellina mentre plottavamo tutto questo. Grazie per ispirarmi sempre, tutti i giorni, in mille modi ❤️









"Quante cazzo di cose ti sei portato?" sbotta Maxence, provando a sollevare il borsone di Axel e rischiando di precipitare rovinosamente giù dal furgoncino.

Axel gli lancia un'occhiataccia, tirandoglielo da mano e portandoselo sulla spalla. "Non c'è bisogno che me lo porti tu, so farcela benissimo da solo. Ho fatto palestra negli ultimi sette anni."

Eric e Mathias si scambiano un'occhiata complice e scoppiano a ridere, mentre tolgono i loro rispettivi borsoni dal retro e se li caricano sulle spalle. Non era di certo prevista questa piccola gita a inizio settimana, l'ultima del mese di febbraio, ma Mathias ha insistito tanto quando gli si è presentata l'occasione. Sua nonna, dopo aver appreso dalla figlia che il suo adorato nipote era stato cacciato di casa dai genitori, lo ha telefonato chiedendogli spiegazioni. Il ragazzo ha farfugliato qualche scusa stupida, come delle stupide incomprensioni avute con i genitori, ma alla fine la nonna ha insistito per passare qualche giorno da loro nella casa in montagna. A quel punto Mathias, spaventato dalla possibilità di essere respinto anche dai suoi nonni, ha invitato tutti: Axel, Maxence, Eric ovviamente, e addirittura altri ragazzi della compagnia con cui ha fatto amicizia. Hanno fissato questo viaggio durante l'unica settimana libera dallo spettacolo, ha affittato questo furgoncino così che potessero andare tutti insieme, ma poco prima della partenza gli altri tre ragazzi si sono tirati indietro.

E così sono rimasti solo loro quattro, con un furgoncino piuttosto grande soltanto per loro e un Mathias terrorizzato dall'idea di rivedere i suoi amati nonni.

Axel e Maxence stanno ancora bisticciando, quando dalla porta esce fuori un'adorabile signora sulla settantina, i capelli bianchi perfettamente ordinati e un sorriso splendente. "Ragazzi, siete arrivati! Mati, pasticcino mio!"

Mathias guarda sua nonna con un sorriso insicuro, gli altri tre ragazzi invece guardano lui in attesa che faccia qualcosa, anche un semplice sorriso. Axel si schiarisce la voce per attirare la sua attenzione, e quando Mathias lo guarda con gli occhi spalancati dal terrore, il regista spalanca gli occhi per fargli capire di darsi una mossa e non stare lì impalato come uno scemo. Così Mathias sospira, accenna un sorriso e ricambia finalmente lo sguardo di sua nonna.

"Ciao nonna" risponde Mathias, andandosi a gettare tra le sue braccia.

Gli altri tre ragazzi sospirano, facendosi più vicini tutti e tre e tenendosi a debita distanza da nonna e nipote che si stanno abbracciando. Quando si separano, si avvicinano cautamente pure loro per le presentazioni e la nonna non può fare a meno di lasciarsi andare ad un complimento per quanto siano belli gli amici di suo nipote. E mentre Axel vede Mathias entusiasta per l'accoglienza che avuto, guarda Eric e senza dire nulla si capiscono al volo. La parte difficile per lui non è ancora arrivata.

***

"Dunque, ragazzi" esordisce la signora Louise, accomodandosi sulla poltroncina in giardino e guardando i quattro ragazzi che stanno occupando il divano di fianco a lei. "Com'è questo spettacolo? Sta recitando bene il mio nipotino?"

Pas peur Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora