Il ruolo è tuo

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- 8 anni dopo -

Axel ringrazia il tassista e scende dall'auto in fretta, dirigendosi a passo spedito verso il teatro con lo sguardo basso per non farsi riconoscere. Inforca i suoi occhiali da sole sperando di passare inosservato e si stringe di più nel suo trench nero, guardando a destra e sinistra prima di attraversare la strada ed entrare nello stesso teatro dove tanti anni fa ha realizzato il suo sogno andando in scena con uno spettacolo dove era il protagonista. La prima cosa che nota appena mette piede dentro è che la hall è piena di gente, di ragazzi, passa tra di loro ignorando chi bisbiglia il suo nome e si dirige dritto verso il dietro le quinte per dare un'occhiata veloce a quelli che si stanno preparando. Un silenzio cala quando passa tra i giovani attori e sente qualcuno sussurrare il suo nome, ma fa finta di niente e sposta le tende per salire sul palco. Si ferma per un attimo, notando le luci accese che illuminano la scena e si gode per un attimo la sensazione di essere qui. Per un solo istante viene investito da ricordi, da momenti passati, dura poco ma è comunque intenso e se lo lascia alle spalle mentre cammina verso il centro del palco e sorride ai due uomini che sono seduti in sala.

"Eccomi, eccomi, scusate" esordisce così, prima di scendere dalle scalette che sono vicino al palco. "Sono cominciati i saldi di novembre e c'era un traffico allucinante per strada."

"Vai tranquillo, dieci minuti di ritardo non sono niente" lo rassicura Morgan, lo sceneggiatore, mentre Axel va a sedersi in mezzo a loro e si sfila da dosso il trench per poggiarlo sulla spalliera della poltrona. Intanto vede arrivare anche Olivia, la sua assistente, che corre verso di loro e lo saluta con un cenno mentre occupa il posto accanto a Morgan.

"Avete già cominciato?" chiede Axel, guardando prima Morgan e poi Eric, che gli sorride dolcemente. "Ti pare? Morgan è il tuo sceneggiatore, Olivia la tua assistente e io il tuo aiutante. Il regista qui sei tu."

Axel accenna un sorriso, ancora poco abituato ad essere considerato il capo. Anche lui è stato assistente qualche anno fa, poi è miracolosamente diventato aiuto regista per tre spettacoli fino a che non si è sentito abbastanza pronto da farne uno tutto suo. Per questo motivo oggi è qui in procinto a scegliere gli attori protagonisti dell'opera letteraria Il Piccolo Principe, un libro a cui si è particolarmente affezionato negli ultimi anni e che lo ha segnato tantissimo. Si sente pronto a cominciare questa avventura, è elettrizzato e non vede l'ora.

"Be' allora facciamo entrare il primo, no?" propone Axel, prendendo la lista dalle mani di Eric e leggendo il primo nome. "Denis Dobouis."

Trascorre un'ora così, in cui riescono a trovare soltanto il ruolo del Re: nonostante gli attori siano tutti qualificati e bravi in quello che fanno, nessuno è abbastanza perfetto da convincere Axel a prenderlo. Sta quasi per temere che questa giornata sia stata un fiasco, quando chiama l'ennesimo nome della lista. "Mathias Garcia."

Un ragazzino coi capelli scuri sale sul palco e, con un sorriso timido, si presenza. "Salve. Sono Mathias Garcia, ho 21 anni e sono qui per il ruolo del Pilota. La voce narrante del racconto."

Azzardato presentarsi per la parte di un personaggio così saggio quando hai solo ventun anni e nessuna lettera di raccomandazione a sostenerti. Azzardato soprattutto se sembri così piccolo e impacciato, con i jeans scoloriti addosso e una felpa blu che ti sta troppo grande. Le maniche gli arrivano alle nocche e continua a tirarle con aria nevrotica mentre comincia a recitare. Non sa nasconderlo: è terrorizzato, i suoi occhioni azzurri, in contrasto coi capelli scuri, rivelano tantissima paura.

Axel lo guarda recitare la parte del copione che ha preparato e la prima cosa che gli passa per la testa, dopo anni e anni trascorsi ad imparare ad essere una persona razionale, è che Mathias è troppo giovane per il ruolo del Pilota. Non era così che lo aveva immaginato: lo aveva immaginato adulto, maturo, magari sui quaranta. E tra l'altro questo Mathias tecnicamente non è perfetto, ci sono tante cose che vanno migliorate, eppure in qualche modo Axel lo vede perfetto per questo ruolo. Lo immagina con un paio di occhiali, con i vestiti da pilota, i capelli sistemati in modo differente ed è lui. Un po' impacciato ma con un grande cuore.

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