"Ora mi sono un po' consolato. So che è ritornato al suo pianeta perché, al levar del giorno, non ho ritrovato il suo corpo. Mi piace la notte ascoltare le stelle. Sono come cinquecento milioni di sonagli. Per voi che pure volete bene al piccolo principe come me, tutto cambia nell'universo se, in qualche luogo, non si sa dove, una pecora che non conosciamo ha, sì o no, mangiato una rosa. Guardate il cielo e domandatevelo. I grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza"
- Il Piccolo Principe, Epilogo
"Questo sì che è un buongiorno."
Axel tiene gli occhi chiusi mentre Maxence continua a baciargli il collo e ad infilare la sua mano dappertutto, sotto i pantaloncini del pigiama, tra i suoi capelli, tra le sue gambe. Preme le dita contro la sua nuca per tenerlo fermo qui e lasciare che continui a fare esattamente quello che sta facendo, poi se lo trascina sulle labbra e gli da finalmente il bacio che sta desiderando da quando si è svegliato. Si lasciano cadere tra i cuscini e continuano a baciarsi, apre le gambe per accoglierlo meglio e Maxence scivola contro di lui. Axel tira fuori le loro erezioni dai boxer e gli scappa un sospiro mentre si sfregano uno contro l'altro e sentono l'eccitazione arrivare alle stelle.
"Piccolo" sussurra Maxence contro il suo orecchio, mentre continua a muoversi senza sosta e gli respira addosso. "Se vuoi ti scopo."
"Sei così gentile di prima mattina, mi chiedi sempre il permesso" risponde Axel con un sospiro frustrato, lasciando scivolare la mano sul suo sedere. "Ti muovi, per favore? Se mi fai restare eccitato per altri cinque minuti ti vengo addosso."
"Come se non lo facessi comunque" risponde Maxence, mentre lo aiuta a sfilarsi i pantaloni e soffoca un gemito per la perdita di contatto. Axel capovolge la situazione per spogliarlo più in fretta, recupera la bottiglia di lubrificante dal comodino e Maxence inarca la schiena quando la mano di Axel si muove veloce su di lui. Con Axel è sempre così: quando è lui a prendere il controllo, diventa tutto veloce, impulsivo, non si prende mai i suoi tempi e lo fa impazzire. Lui invece è esattamente il contrario: se fosse arrivato per primo alla bottiglia di lubrificante sul tavolino, si sarebbe presto tutto il tempo del mondo per prepararlo e per prepararsi. Axel no. Axel dopo due secondi ha già le gambe spalancate e si sta impalando su di lui, calando senza il minimo sforzo.
"Un tempo eri più stretto" lo prende in giro Maxence, anche se non lo pensa veramente. Axel si avvolge perfettamente attorno a lui, nella maniera giusta per portarlo all'orgasmo vergognosamente presto. "Porca puttana. Muoviti che non durerò tanto" ecco, appunto.
Tiene le mani contro le sue natiche mentre Axel si muove su di lui, con le mani poggiate sul suo petto e il bacino che si muove senza sosta su di lui. Maxence fa risalire le mani lungo i fianchi e riapre gli occhi, e proprio in questo momento realizza che non sono soli. Guarda verso la porta e poi guarda Axel, facendo scivolare lentamente il lenzuolo attorno ai suoi fianchi per coprire le sue parti intime.
"E dai, ho caldo - " Axel si blocca subito dopo aver pronunciato queste parole. Maxence non lo copre mai perché ama vederlo nudo su di lui, ama godersi lo spettacolo, Le volte in cui si sono ritrovati in questa posizione e lo ha coperto si possono contare sulle dita di una mano, e Axel le ricorda tutte. Così si ferma improvvisamente, chiudendo gli occhi e sospirando con fare drammatico. "C'è Ouba sulla porta. Vero?"
"Sì. E non solo."
"No."
"Te lo giuro."
"Perché non hai chiuso la porta ieri sera?"
"Perché siamo crollati appena ci siamo stesi sul letto" mormora Maxence, muovendo istintivamente i fianchi verso di lui. "Axel. Per favore."
"Tu stai scherzando, vero?"
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Pas peur
FanfictionAxel Auriant e Maxence Danet Fauvel si conoscono sul set di Skam France e la chimica è immediata. I due vanno d'accordo fin da subito e tra loro nasce un bellissimo rapporto, un sentimento che va oltre qualsiasi forma d'amore abbiano mai sperimentat...