Pas peur

I love Paris

"Axel."

"No."

"Axel, no lo dico io, non sto scherzando. Svegliati."

"No lo dico pure io, chi dice che lo devi dire solo tu? Io posso dire no e dico no."

"Axel siamo in ritardo, abbiamo la colazione con i fans" gli ricorda Maxence, scuotendolo dolcemente e passandogli la mano sulla fronte. "La febbre sembra anche essere passata. Stai meglio, vero?"

"Non lascerò mai questo letto" brontola Axel, affondando la testa sotto al cuscino per ignorare il suo collega. Succede sempre così, è un concentrato di energie che non si ferma mai, ma quando lo fa e soprattutto dopo aver girato come una trottola per tutto il giorno con la febbre, la stanchezza si sta facendo sentire eccome.

"E va bene" sembra arrendersi infine Maxence, con un sospiro teatrale che non gli dona per niente. "Non sarò io a trascinarti fuori se non ti senti ancora bene. Vorrà dire che andrò da solo e dirò a quelle povere ragazze che saranno lì soltanto per incontrare me e te, che non ti sei ancora ripreso da - "

"Sono sveglio" lo interrompe Axel, scalciando via le coperte e sollevandosi con uno scatto di reni. "Diavolo. Ti detesto quando fai leva sui miei sensi di colpa, te lo giuro, ti detesto. Chi ti ha fatto entrare in casa mia ieri sera? Chi?"

"Tu" gli ricorda Maxence divertito, lanciandogli contro dei vestiti. "Eri adorabile sotto l'effetto delle medicine. Davvero. Dovresti prenderle più spesso" gli dice, e gli viene da ridere pensando a quella volta durante l'intervista in cui Axel raccontò che una volta, da piccolo, sua madre gli aveva messo dei sonniferi nel latte. Ora pensa di riuscire a comprenderne il motivo.

"Adorabile lo dici al tuo cane, stronzo" risponde Axel al tono, prendendo i suoi vestiti e scivolando giù dal letto per andare a fare la doccia. Maxence si lascia scappare un sorriso quando Axel chiude la porta del bagno, ma dopo un secondo di esitazione la riapre e la sbatte per uscire di scena in modo più teatrale e - davvero, con quale coraggio crede che riuscirà ad essere suo amico quando lo ama così tanto?

***

La colazione con le fans si rivela piuttosto intensa. Axel è l'anima della festa come al solito, fa lo stupido e intrattiene tutti come fa sempre, ma una parola tira l'altra le conversazioni diventano sempre più intense ed importanti. Le ragazze iniziano a fare domande su Skam, sulle riprese, e quando una di loro li ringrazia per l'effetto che la loro storia ha avuto sulla sua vita, Axel non riesce a fare a meno di rivelare che il suo ruolo da protagonista ha avuto effetto anche sulla sua, di vita. Racconta di aver lasciato la sua ragazza di allora all'inizio dopo una sola settimana dall'inizio delle riprese, perché si sentiva confuso e non sapeva più dove finisse Lucas e cominciasse lui.

Maxence lo guarda con ammirazione tutto il tempo mentre lo ascolta parlare, e pensa che darebbe un braccio per essere forte e coraggioso almeno la metà di quanto lo sia lui. Lui che sta qui a parlare a cuore aperto e a rivelare che è perfettamente normale avere vent'anni e nutrire dei dubbi se su un set di una serie tv baci un ragazzo e scopri che ti piace, che non c'è niente di male se una cosa del genere può servirti a capire che non sei etero ma neanche gay, che magari sei una via di mezzo, che appartieni ad una delle mille sfumature che la sessualità comprende. Ed è così che va sempre a finire, Axel sembra sempre quello più giovane e spensierato e piccolo di tutti, ma dopo aver passato un po' di tempo con lui ti rendi conto che oltre ad averti alleggerito la giornata, ti ha lasciato anche una lezione di vita che sai che porterai con te per tutta la tua vita.

E Maxence è irrimediabilmente innamorato di lui. C'è poco da fare.

Dopo la colazione c'è la convention e trascorrono tutto il giorno insieme, a giocare, a ridere a girarsi intorno, a ballare come pazzi e a sussurrarsi cose nell'orecchio ogni volta che riescono. Maxence approfitta per sussurrargli che è bellissimo, verso la fine della giornata, e Axel sorride imbarazzato e lo abbraccia davanti a tutti, sussurrandogli nell'orecchio di smetterla perché lo fa arrossire.