Solo l'1%

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Ouba sta sonnecchiando serena sulle gambe di Maxence, mentre se ne stanno tutti e tre seduti sul divano. In effetti è raro che Ouba, o chiunque quando sono tutti e tre insieme riesca a dormire, con Axel che fa casino tutto il tempo non è facile addormentarsi o comunque trovare un po' di pace: eppure oggi pomeriggio, così come da un paio di giorni a questa parte, Ouba sta riuscendo a fare un pisolino piuttosto lungo ogni pomeriggio mentre il suo papà se ne sta seduto dall'altra parte proprio come ora, con il cellulare stretto così forte in una mano che potrebbe farlo in mille pezzi da un momento all'altro. Maxence odia vederlo così, soprattutto perché si sente responsabile, e così come al solito decide di provare a fare qualcosa: poggia Ouba sul cuscino di fianco, la sistema a dormire lì e poi si fa più vicino ad Axel. Tenta un approccio con lui baciandogli quel neo maledettamente sexy che ha sul collo, gli tortura un po' la mandibola e porta un braccio attorno ai suoi fianchi, ma stranamente non riesce a scaturirgli nessuna reazione.

"Choupi. Dai. Ti prego, piccolo."

"Ti prego cosa?" sospira Axel, continuando a digitare con forza lettere a caso.

"Ti prego, smettila di litigare con la gente su Twitter" sottolinea Maxence con pazienza, strappandogli il telefono da mano per impedirgli di mandare quella risposta.

Sono giorni che Axel non fa altro che litigare con quei maledetti haters. Non lo sa nemmeno lui com'è cominciata questa storia, un attimo prima Axel era quel ragazzo meraviglioso e spensierato che si fa scivolare tutto addosso e l'attimo dopo sta lì a rispondere solo e unicamente a persone che lo insultano, che li insultano, così senza motivo. Qualche giorno fa è scoppiato letteralmente il caos quando si è intromesso in un tweet dove padroneggiava la scritta "Maxence Danet Fauvel è panfobico" per difenderlo, con un ironico e pungente "è un pesce d'aprile?". Non era a lui che toccava difenderlo, in tantissimi del cast sono stati offesi, insultati, presi di mira per cose assolutamente senza senso e lui non si è mai intromesso. Non ha risposto agli insulti neanche quando era lui stesso quello che veniva insultato. Eppure negli ultimi giorni Axel è polemico, freddo, arrabbiato con il mondo, e quando ha messo un tweet con quattro bandiere della comunità lgbt (non più di quattro, perché i social non permette di caricare più di quattro scatti) è stato accusato di denigrare tutte le altre sessualità. Non ha risposto a tono, non ha fatto il saccente, l'ironico o altro, ha semplicemente risposto "non ho mai visto così tanto odio sotto un post d'amore" e poi ha disattivato il suo profilo.

A Maxence è dispiaciuto tanto questo perché non è da lui, non è da lui scoppiare, arrivare a tanto, ma allo stesso tempo ne è stato contento perché sperava che questo potesse aiutarlo a stare meglio. E invece, per qualche assurda ragione, si è creato una sorta di profilo fake per continuare a leggere quello che le persone scrivono di loro.

"Come posso smettere, Max? Come posso? Ti stanno insultando perché andremo al Pride e sei panfobico. Vorrei capire da dove cazzo è uscita questa stronzata, davvero, voglio nome e cognome di chi ha messo in giro questa voce di merda" sbotta, e Maxence perde il conto di quante parolacce ha detto in una frase. Non è da Axel dire così tante parolacce, lui sempre così dolce, paziente, così tranquillo che impreca davvero raramente.

"Ax, non mi importa. Davvero" lo tranquillizza Maxence, e la verità è che un po' gli importa, soprattutto perché è un periodo strano e sta cercando di essere se stesso in ogni modo, di capire chi è e non lo aiuta avere centinaia di persone che lo etichettano e lo accusano di essere qualcosa, ma va bene, può sopportarlo, soprattutto se vede che questa cosa ad Axel fa così rabbia. Ad Axel, Axel che non si arrabbia mai. Come ci sono arrivati a questo? Quando è successo, esattamente?

"Io non voglio che ti facciano del male" mormora Axel, rinunciando definitivamente a riprendersi il telefono e girandosi verso di lui. Gli occhi grandi e blu pieni di un sentimento che non gli aveva mai visto prima d'ora. "Forse non è una buona idea andare al Pride."

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