MAX
'Vivere dove si lavora ha i suoi aspetti positivi' così pensavo.
'Non dovrò alzarmi presto per essere sicuro di arrivare in orario' mi ripetevo felice prima di trasferirmi qui.
Ma erano tutte cazzate
Vivere dove si lavora fa schifo.
Perdi la cognizione del tempo, lavori fino a tardi e rischi di addormentarti sulla sedia dell'ufficio.
Come lo so? Mi basta guardare la mia immagine riflessa nello specchio del bagno.
Due occhiaie nere testimoniano la mia nottataccia accompagnate dal mal di schiena e dal torcicollo.
' Se avessi avuto una casa forse ci sarei tornato, avrei ordinato del cibo da asporto e lo avrei mangiato davanti alla TV. Certo, sarebbe stata una serata a dir poco deprimente ma meglio di passarla a lavoro.' penso
'Ma chi vuoi prendere in giro? Saresti rimasto lo stesso in ufficio, a cosa ti serve una casa? Per viverci da solo?' mi ricorda la mia vocina interiore e so che ha ragione.
Devo smettere di trovare delle scuse e ammettere con me stesso che non ho comprato una casa perché tanto non servirebbe a nulla, passerei qui la maggior parte del tempo ugualmente. Inoltre odierei vivere in una casa vuota. Per me casa è sempre stato un luogo ricco di risate, dove tutta la famiglia si riuniva dopo una giornata di lavoro per cenare insieme.
Io non ho più avuto una Casa dopo aver iniziato il college, vivevo in bell'appartamento munito di tutti i confort ma mancava sempre qualcosa, un qualcosa che ho trovato nel tuo piccolo monolocale e solo quando lo avrò riavuto indietro potrò chiamare un luogo CASA.
Dovrei ammettere tutte queste cose con me stesso ma non oggi, non è ancora arrivato il momento.
Scruto ancora la mia immagine alla specchio e dopo aver realizzato che oggi dovrò presentarmi in pubblico in questo modo esco dal bagno per andare a cambiarmi.
Appena metto piede nella stanza il telefono squilla avvisandomi avvisandomi dell'arrivo di un messaggio, lo ignoro e continuo a vestirmi in vista dell'appuntamento di questa mattina con una giornalista che ha ottenuto un'intervista esclusiva con il sottoscritto.
In quest'ultimo periodo sono stati tante le riviste a chiedermi un'intervista ma, in accordo con mio padre, questa volta non ho scelto una solita giornalista ma una ragazza che gestisce un blog di moda seguito da tante giovani ragazze.
Dieci minuti dopo parcheggio la moto davanti al luogo dell'appuntamento, visto che sarà un'intervista molto informale le ho chiesto di incontrarci per un caffè nella pasticceria più frequentata della zona, ossia la Fairy' Cake.
Sorrido soddisfatto della mia idea mentre un familiare aroma di dolci invade le mie narici non appena metto piede all'interno del locale. Elena non sembra essere ancora arrivata così mi guardo intorno alla ricerca di un'altra ragazza, il mio sorriso si allarga ancora di più quando la vedo seduta al bancone del bar intenta a parlare con il suo amico Lucas.
E' da circa una settimana che la mattina vengo qui a fare colazione e ogni volta che è nel suo ufficio a lavorare non posso fare a meno di avvicinarmi per salutarla.
Adoro sentire il suo cuore aumentare i battiti non appena la bacio dietro l'orecchio, adoro sentire il profumo di vaniglia dei suoi capelli e adoro ancora di più il sorriso sincero che vedo sorgere sulle sue labbra.
<< Buongiorno >> sussurro lasciandole un altro bacio, questa volta sulla guancia prima di prendere posto al suo fianco.
<< Hei >> si gira nella mia direzione << non pensavo venissi oggi>>
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Love Maximus ( #1 Famiglia Greco)
ChickLitIn corso dal 23/03/2019 Trama non definitiva Maximus Greco (Max) lavora nell'azienda di famiglia insieme a due dei suoi tre fratelli minori e a 28 anni è uno dei più famosi stilisti nella costa occidentale degli stati uniti. Spostatosi per lavoro...