Capitolo 23

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Lauren's Pov

<<Rispondi, rispondi>> le dita picchiettano nervosamente sul volante della macchina mentre aspetto che scatti il verde.

Come le precedenti dieci volte scatta la segreteria telefonica, non perdo tempo a lasciare un messaggio perché verrà ignorato come i precedenti quindi mi limito a lanciare il cellulare sul sedile del passeggero.

Lancio un'occhiata furtiva dallo specchietto retrovisore e tiro un sospiro di sollievo notando che Sophie dorme ancora beatamente nel suo seggiolino, non avrei dovuto portarla con me ma ho preso la decisione in un momento di poca lucidità, spero solo che continui a dormire.

Finalmente il semaforo mi da il via libera così sfreccio, nel limite del consentito con una bambina in macchina, per queste strade macinando chilometri che oggi sembrano infiniti.

Solo quando parcheggio davanti all'edificio mi rendo conto che il mio cuore sta battendo ad un rito troppo elevato, così mi prendo un minuto per acquistare quel minimo di lucidità poi scendo veloce dalla macchina, prendo in braccio Sophie e a passo svelto raggiungo la porta.

<< È inutile, non ti aprirà >> tenendo stretta la mia bambina mi volto, incerta.

Matt è poggiato a una moto, non mi ero accorta di lui quando sono arrivata, forse troppo persa nei miei pensieri. Mi avvicino a lui speranzosa, forse lui mi sa dire che fine ha fatto suo fratello.

<< È uscito? >> chiedo << Ho provato a chiamarlo al cellulare ma non risponde >>

Scuote la testa prendendo la nipotina dalle mie braccia per sistemarla contro il suo petto, lei continua a dormire beata. Lo ringrazio con un mezzo sorriso perché nonostante ami tenere mia figlia in braccio, sta crescendo e soprattutto quando dorme faccio fatica a sostenerla per tanto tempo.

Sprofonda il viso nei suoi capelli stringendola forte, come per confortarsi. Io meglio di tutti so quanto il profumo di un bambino, quel peso tra le braccia possa farti dimenticare tutto il resto. Per questo il suo comportamento non fa altro che mettermi in agitazione.

<< Avevamo un appuntamento questa mattina ma non si è presentato. Anche io ho provato a chiamarlo ma non ha riposto. Vedo che abbiamo avuto la stessa idea >>

La sua voce è piatta, nessun sorriso divertito, le sue labbra sono tese in una linea retta. Sta temporeggiando, ecco cosa sta facendo.

<< Uhm >> mi mordo il labbro inferiore pensando a una soluzione mentre inizio a camminare avanti e indietro per lo stretto vialetto per poi fermarmi nuovamente davanti a lui << Cosa non mi stai dicendo Mattew? Ho il diritto di sapere, qualunque cosa sia>>

Il suo volto si incupisce leggermente << Lauren, ascolta.>> deglutisce, la mano viaggia nervosa tra i suoi capelli << Non c'è un modo semplice per dirtelo >>

<< Cosa è successo a MAX? >> sbraito mentre le lacrime che stavo cercando di trattenere iniziano a rigarmi le guance << Matt per favore, qualunque cosa sia, dimmelo >> non riesco quasi a respirare. L'angoscia di questa mattina si sta trasformando in un dolore vero e proprio.

Improvvisamente due forti braccia mi stringono la vita, in un'altra situazione il mio primo istinto sarebbe quello di divincolarmi ma non ho le forze per farlo quindi mi lascia semplicemente sostenere.

<< Sorellona andrà tutto bene >> la voce di mio fratello penetra nella foschia dei miei pensieri. Mi rigiro fino a poggiare la testa sul suo petto: mi sembra di essere tornata indietro nel tempo quando ci avevano comunicato la morte di mio padre. Non posso sopportare un'altra perdita, non possiamo sopportare la sua perdita.

Love Maximus ( #1 Famiglia Greco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora