Capitolo 1

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LAUREN

<< Latte, biscotti, caffè, zucchero, sale, merendine, insalata.... >>

Penso ad alta voce mentre scrivo la lista della spesa e sorseggio la seconda tazza di caffè della giornata.

Sono appena le otto del mattino, ma pur essendo sabato, mi sono alzata alle sei e trenta per poter fare due lavatrici prima di dover andare a lavoro.

Ricontrollo nuovamente la lista mentre svuoto la tazza, la poggio sul piano, ripiego la lista e mi alzo dallo sgabello. Devo fare in fretta, anche se lavoro per mia madre non mi sembra giusto arrivare in ritardo anche se non sarebbe propriamente colpa mia.

Salgo le scale che portano alla zona notte, la casa non è tanto grande, quattro camere da letto al piano superiore un bagno (oltre quello nella stanza padronale).

Al piano inferiore un'open space che comprende salone, cucina e camera da pranzo più un bagno di servizio. La parte più bella della casa è il giardino sul retro, grande abbastanza da installare in seguito una piscina e un'area barbecue, sarebbe il massimo. Ha anche un seminterrato ricolmo di vecchi scatoloni, magari un giorno sistemerò anche quello.

Apro la porta della prima camera da letto sulla sinistra, la mia piccola fatina sta ancora dormendo, quasi mi dispiace svegliarla, ma non ho altra scelta. Mi avvicino alla finestra e tiro la tenda lilla, che le ho comprato prima che nascesse, appena ho scoperto che sarebbe stata una femmina ho subito incominciato a comprare l'arredamento per la sua cameretta.

La sento rigirarsi nel letto, vuole scampare alla luce mattutina ma non può, mi siedo sul letto e le sposto dolcemente i lunghi capelli scuri e ribelli dal viso per lasciarle un bacio sulla fronte << Sophie, è ora di alzarsi, oggi devi venire a lavoro con la mamma >> apre piano i suoi bellissimi occhioni verdi simili ai miei e mette il broncio << ma io ho sonno >> mormora con la voce ancora assonata

Sospiro piano, ogni giorno è sempre più difficile farla alzare e ogni giorno devo inventarmi qualcosa di diverso... << Va bene, allora io vado a lavoro ma tu devi rimanere a casa con la signorina Foster >>

La vedo scuotere piano la testa mentre elabora le mie parole << La signorina Foster no >> si mette seduta e mi guarda con gli occhi sbarrati e bisbiglia come se qualcuno oltre me possa sentirla << ogni volta mi fa vedere foto strane, tutte scure e mi dice anche che.... >> fa una piccola smorfia << che anche io un giorno diventerò come lei. Ma io non voglio diventare come lei >> ora la sua espressione è un misto di paura e ribrezzo.

Mi mordo l'interno della guancia per non scoppiare a ridere, la signorina Foster è la nostra vicina di casa e ogni tanto viene a fare da babysitter a Sophie. Non si è mai sposata, vive sola e non perde tempo per ricordarmi che se non trovo presto un uomo anche io diventerò vecchia e sola come lei e lo stesso fa con la bambina.

Cercando ancora di non ridere la prendo in braccio, la aiuto a lavarsi velocemente poi la lascio da sola per cambiarsi, mentre io scendo di sotto a preparare la colazione.

Venti minuti dopo stiamo finalmente per uscire quando suonano alla porta, faccio mente locale cercando di ricordarmi se sto aspettando qualcuno ma non mi viene in mente niente. Sospiro e vado ad aprire, sicura che chiunque sia mi farà fare tardi a lavoro, infatti appoggiata sullo stipite c'è mia cugina Alexandra che mi sorride mentre mi squadra.

<< Quante volte ti devo dire che anche se stai andando a lavoro puoi vestirti un po' meglio? >> alzo gli occhi al cielo e poi gli riporto su di lei. Indossa un vestito colorato che le arriva abbondantemente sopra il ginocchio e ai piedi un paio di sandali con il tacco, i lunghi capelli neri sono raccolti una treccia laterale. Il tutto è completato dagli occhiali da sole e da una borsetta.

Love Maximus ( #1 Famiglia Greco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora