Love Maximus ( #1 Famiglia Greco)

Capitolo 10

Max's Pov

La matita scorre veloce sul foglio mentre io mi ritrovo a canticchiare un motivetto che credo di aver sentito stamattina passare alla radio. Osservo il disegno e arriccio leggermente le labbra, ripasso il colore sulla gonna del vestito, lo riprendo in mano e finalmente sorrido soddisfatto.

Questo era l'ultimo bozzetto e presto i vestiti andranno nelle mani dei nostri sarti. Non sto più nella pelle. Da quando ho iniziato a lavorare come stilista mi era già capitato di lavorare a qualche sfilata fianco a fianco con mio padre ma questa è la prima sfilata della mia linea personale, che porterà il mio nome.

Il mio intento è quello di creare una linea giovanile e alla portata di tutte le ragazze con elemento che accomuna tutti i modelli, il colore. Infatti il colore predominante di questa linea sarà il verde, il verde in tutte le sue sfumature.

Questa non era l'idea originale ma rendendomi conto di star vivendo da anni in un mondo tutto sui toni del bianco e del nero, mi sono detto di osare, sia se questa sarà la collezione che mi porterà alla svolta della mia carriera sia se ne decreterà la fine, in entrambi i casi lo farà con il botto.

Sono sempre più consapevole di star correndo un grande rischio, molti potranno apprezzarlo, altri no, ma più passo in rassegna i bozzetti sparsi sul tavolo più sono sicuro della mia decisione: il verde è assolutamente il colore adatto, rappresenta sia la mia rinascita che la mia possibile rovina

Dentro quel prato estivo che sono i tuoi occhi mi sono perso e allo stesso tempo ho ritrovato me stesso, sono stati la mia rinascita e la mia rovina.

Dei colpi alla porta del mio ufficio mi riportano al presente, senza alzare la testa mormoro << avanti >>, la persona dall'altro lato della porta non esita perché pochi secondi dopo sento la porta richiudersi e un paio di pantaloni neri entrano nel mio campo visivo.

Alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti mio fratello Matt che sfoggia il suo solito sorrisetto arrogante, uno dei tanti marchi di fabbrica di noi Greco, solo che il suo sembra non abbandonarlo mai. Questo si allarga non appena adocchia i disegni, allunga una mano per prenderne uno ma gliela colpisco con l'oggetto più vicino, una matita.

Ritrae la mano e inizia subito a massaggiarla con l'altra << Ei, che modi sono? Volevo solo dare una sbirciatina >>

<< Sai che sono superstizioso su queste cose, vedrai i modelli una volta che avrò effettuato tutte le modifiche sulle modelle >> mentre parlo sistemo i disegni in una cartella che più tardi porterò negli uffici di NY.

<< Uh, hai già scelto le modelle? Se vuoi su questo posso darti una mano... >> ammicca << tu non puoi toccare ma io si e posso assicurarti che riesco a scegliere a occhi chiusi l'abito che calza meglio su ognuna di loro >>

<< Non c'è bisogno di 'toccare' per scegliere le modelle comunque non mi servirà il tuo aiuto perché ho deciso di ingaggiare delle modelle speciali per questa sfilata e tu non puoi aver avuto a che fare con loro in quel senso >> ridacchio vedendo subito la sua faccia perplessa

<< E perché mai? >> incrocia le braccia al petto << mi stai forse sottovalutando? Guarda che ho visto molte più gonnelle di te >> alza un sopracciglio

Alzo gli occhi al cielo << Lo so, e fossi in te non ne andrei così fiero. In ogni caso non ci sei andato a letto ne sono più che sicuro. Ma non ti dirò altro finché non sarà tutto deciso >>

Scuoto piano la testa trattenendomi dal propinare una ramanzina a mio fratello, sa già perfettamente che odio il suo stile di vita ma visto che io non sono nessuno per giudicarlo, tantomeno un santo mi limito a sperare che prima o poi si dia una regolata, anche perché se continua a far scappare tutte le modelle che prima si porta a letto e poi scarica finirà nei guai anche con nostro padre. << Sei proprio un guastafeste, tu e le tue fisse >> si siede sul divano e io vicino a lui