Capitolo 11

175 10 0
                                    

Lauren's POV

<< Non ci posso credere >> scuoto la testa ancora incredula

Sotto un grande salice, sul prato, nel parco di Parkbrook, è stesa una vecchia coperta che per oggi fungerà da tovaglia da picnic. Su di essa sono poggiati alcuni cuscini insieme a dei contenitori di cibo e tutto il necessario per la cena e se questo non fosse abbastanza, delle candele sparse qua e là conferiscono al tutto un'atmosfera ancora più intima e romantica.

<< Tu sei pazzo >> e il sorriso che ho stampato in faccia da quando è venuto a prendermi a casa aumenta ancora di più quando scuotendo la testa mi prende il viso tra le mani quindi mi stampa un piccolo bacio sulle labbra.

Era da due settimane, da quando mi ha lasciata davanti all'auto del mio amico, che le nostre labbra non si sfioravano e devo ammettere che mi erano mancate.

Ma se mi ha privato delle sue labbra, certamente non mi ha privata della sua presenza. Lunedì sera ha mantenuto la sua promessa, è venuto alla pasticceria all'orario di chiusura e mi ha riportata a casa e da quel giorno è passato alla pasticceria tutti i giorni, anche più volte al giorno. Abbiamo chiacchierato, riso e mentre lui mi raccontava di questi ultimi tre anni della sua vita io mi sono mantenuta sul vago, perché ancora incapace di raccontargli la verità, la verità su tutto.

Ma so che la merita, perciò questa sera, davanti allo specchio del bagno di casa, ho preparato un discorso per raccontargli almeno una parte di verità, questa sera gli racconterò di Sophie.

E non perché Matt potrebbe rivergargliela al posto mio, ma piuttosto perché non voglio più avere segreti con lui, non questo almeno.

Sono sempre sulla difensiva, con la costante paura che anche una parola sbagliata possa spezzare questo equilibrio precario. Non voglio che lo scopra nel modo sbagliato.

"Oggi è il giorno giusto." mi ripeto come un mantra per infondermi sicurezza

La sua mano che si incastra alla mia fa dissolvere i miei pensieri, guardo il suo profilo, le labbra incurvate in un sorriso, i lineamenti rilassati e mi chiedo se questo sarà il primo e ultimo momento di serenità prima della mia confessione, mi chiedo se mi guarderà ancora con gli occhi ricolmi di tenerezza e gioia quando scoprirà cosa gli ho tenuto nascosto.

Con un sospiro mi accomodo sulla coperta, seguita da lui che si posiziona davanti a me, le nostre mani sono ancora intrecciate quando mi chiede <<Tutto bene?>>

Annuisco e ordino a me stessa di smettere di farmi mille film mentali e di godermi il momento << Certo, sono solo un po' stanca >> e non è neanche una bugia, queste notti ho dormito davvero poco con la paura di un'altra Sua visita ma è stato tutto inquietantemente calmo.

Annuisce a sua volta quindi, lascia la mia mano ed inizia ad aprire tutti i vari contenitori, il profumo che si libera nell'aria mi porta indietro nel tempo.

Io e Max, a Central Park, seduti su una coperta simile a questa mentre lui mi mostra il cibo che ha preparato per quello che pensava fosse il nostro primo appuntamento. Ricordo le sensazioni che ho provato perché non molto è cambiato da allora, il suo sguardo continua a farmi tremare le ginocchia, il suo profumo speziato è ancora in grado di farmi girare la testa e il suo tocco è ancora in grado di farmi rabbrividire.

<< Il nostro primo presunto appuntamento, Central Park >> mormoro sbattendo gli occhi per trattenere le lacrime che ultimamente sto versando sempre più spesso << Hai... hai ricreato quella sera, oddio Max >> alcune lacrime sfuggono al mio controllo mentre i sensi di colpa mi assalgono... lui è così dolce con me e io sono stata e sono tutt'ora una stronza egoista.

Love Maximus ( #1 Famiglia Greco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora