Capitolo 27

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Seduta qui, sul divano, a fissare la nostra famiglia, mi chiedo come ho potuto pensare di essere pronta ad aprire vecchie ferite e a infliggerne di nuove.

La risata cristallina di Lucie, che ascolta i soliti battibecchi di Alexa e Mic, riempie la stanza tanto da attirare, oltre la mia attenzione, anche quella di Mark e Matt. Quest'ultimo distoglie quasi subito lo sguardo come se il suo sorriso lo abbagliasse.

Non posso fare a meno di sorridere io stessa ed ammettere che tutto questo mi è mancato da morire.

Una vocina in fondo alla testa, però, mi ricorda che hanno bisogno di conoscere la verità perché non posso permettere che la mia paura ferisca qualcun altro.

Max non me lo perdonerebbe mai ma, cosa più importante, io non mi perdonerei.

<< Sono stata egoista >> mormoro stringendo le braccia attorno al busto di Max << quando ho rotto i ponti con te ho costretto, in qualche modo anche le ragazze a farlo >> spiego vedendo la sua fronte aggrottarsi.

Mi bacia una tempia << Credo siamo stati egoisti in due allora. Ricordati che anche io ho fatto la mia parte >> mi posa due dita sulle labbra prima che possa replicare << Potevo cercarti invece di arrendermi. Dovevo cercarti e tu ti saresti dovuta arrabbiare con me perché non avrei dovuto credere tu mi avessi abbandonato. >>

Gli sposto gentilmente la mano e mi sporgo per lasciargli un casto bacio sulle labbra << Abbiamo sbagliato entrambi >> annuisco << ma anche se mi avessi cercata dubito mi avresti trovata >>

Una piccola ruga di confusione gli si forma in mezzo alla fronte quindi mi raddrizzo per lasciargli un bacio anche lì, sorridendo quando sento la sua pelle tendersi sotto il mio tocco.

'Ora capirai tutto' penso prima di scivolare giù dalle sue ginocchia e mettermi in piedi in mezzo alla stanza facendo ammutolire tutti.

'Ora o mai più' mi ripeto prima di iniziare a passeggiare avanti e indietro, la testa bassa, per paura di incontrare i loro sguardi e bloccarmi nel mezzo del discorso.

<< Robert è sempre stato ossessionato da me, ma se all'inizio pensavo fosse una semplice cotta, ho capito troppo tardi che c'era qualcosa di più. È stato lui a falsificare la foto che mi ha fatto allontanare da Max, e c'è sempre stato lui al mio fianco quando raccoglievo i pezzi. >> mi fermo un attimo per riprendere fiato << Man mano che le sue visite e le sue attenzioni stavano diventando troppo insistenti ho cercato di allontanarlo, ho cercato di fargli capire che tra noi non ci sarebbe stato niente di più che un'amicizia >> la voce mi si spezza, le lacrime ormai lasciano copiose i miei occhi << Ma non è servito a niente, la situazione non ha fatto altro che peggiorare. Me lo ritrovavo sotto casa agli orari più assurdi, trovavo suoi biglietti nella cassetta della posta finché al mio ennesimo rifiuto è scattato qualcosa dentro di lui >> mi tappo le orecchie, come se in qualche modo potessi schermarmi dalle voci che affollano la mia testa.

Perché sono nuovamente lì, sdraiata su quel letto, le sue mani sono su di me e la sua bocca accanto al mio orecchio sussurra parole che hanno il solo effetto di disgustarmi.

Scivolo a terra rannicchiandomi su me stessa nell'attesa che anche questa tempesta passi, ma non sono più sola nella mia prigione.

Due forti braccia si stringono attorno a me << Fata, sei qui, con noi, con me, al sicuro >> mi continua a sussurrare finché non smetto almeno di tremare << puoi smettere di raccontare >>

Abbasso le braccia aggrappandomi alle sue mani come un'ancora per non lasciarmi ancora trasportare dall'onda dei ricordi.

<< Non so come ci sono arrivata, ricordo solo di essermi svegliata in una stanza buia, sdraiata in un letto e lui era al mio fianco. Sono rimasta lì dento per un mese e mezzo. >> ometto, volontariamente, tutti i modi in cui Robert ha cercato di convincermi che noi fossimo anime gemelle e che saremmo dovuti rimanere insieme per sempre e passo direttamente alla parte in cui mi ha lasciata andare << Un giorno ho iniziato a stare male, vomitavo, non riuscivo a mangiare ed è stato costretto ad accompagnarmi in una clinica. Era la prima volta che mettevo piede fuori da quel tugurio, avrei potuto, avrei dovuto approfittarne per scappare, per chiedere aiuto ma ero troppo stremata per farlo. È così che ho scoperto di essere incinta. >>

Sento Max sussultare alle mie spalle mentre altri singhiozzi si aggiungono ai miei nella stanza << Sono rimasta alcuni giorni in ospedale, registrata sotto falso nome, ma quando mi sono svegliata, una mattina, lui non c'era più. Non so perché lo abbia fatto e non mi è importato. Pensavo avesse cambiato idea, che il vecchio Robert fosse venuto fuori, almeno fino ad ora che è tornato nelle nostre vite. >>

Mi giro fra le braccia di Max e le mie supposizioni trovano conferma: i suoi lineamenti sono contorti dalla rabbia e dalla sofferenza << È sicuramente stato lui ad aggredirti. Sapevo sarebbe stato meglio starti alla larga, che ti avrei messo in pericolo ma non ce l'ho fatta. Perdonami. >> Chiudo gli occhi stringendomi a lui in attesa di una risposta che per molti risulterebbe scontata ma per me non lo è << Perdonami per tutto >> aggiungo in un sussurro.


Buonasera lettori

Capitolo molto breve, lo so, ma dopo aver provato più volte a cambiarlo alla fine ho deciso che è nato per essere scritto così.

Purtroppo non posso promettervi aggiornamenti più frequenti e regolari, ma farò il possibile 💙

Love Maximus ( #1 Famiglia Greco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora