Emma, la ragazza di metallo

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CAPITOLO REVISIONATO

Ciao, mi chiamo Emma. La mia vita é davvero curiosa. Sono legata da tre mesi ad un muro. Non devo muovermi, ne parlare. Se dovessi disobbedire (cosa che non avrei motivo di fare), mi darebbero una forte scossa, e quando il tuo corpo è di metallo non passa subito. Nel caso volessi muovermi, non potrei comunque, poiché sono legata ai polsi e alle caviglie
Ebbene sì sono un robot. Non tutta, solo una parte. La testa è umana, anzi quasi tutta, il mio occhio destro é robotico. Dalla vita in giù é tutto metallo. Così anche le braccia. La parte superiore del busto é normale. Solo quella parte funziona come dovrebbe, ma é ricoperta dal metallo. Posso mangiare e bere, ma da tre mesi non lo faccio più. Non ne ho necessariamente bisogno, e anche se ce l'avessi non mi sfamerebbero comunque. I capelli sono solo dal lato destro, a sinistra li hanno tagliati per sistemarmi. Comunque quelle ciocche rimanenti sono ricce, castane e con le punte rosa. Per lavarmi ho 5 minuti di libertà la mattina in cui sistemarmi. Per quanto riguarda i vestiti, indosso una specie di camicia bianca enorme, piena di macchie di olio e di liquido rosa. Ogni giorno viene un tizio a controllare se sono scappata. Mi permettono di fargli una domanda ogni mese.
Il primo mese é stata:
"Mi ha cercato qualcuno?"
"No"
Il secondo é stata:
"Quanto é passato?"
"Due mesi"
E quella di questo mese:
"Quanto resterò qui?
"Per sempre"
Riguardo alla stanza, é stata la stessa dove mi hanno catturata, ferita, torturata, addormentata, operata e imprigionata. Una volta al mese, controllano il mio corpo robotico. Sempre una volta al mese mi fanno scendere e mi lasciano un giorno libera in quella stanza. Posso camminare ed essere normale. Posso anche mangiare e bere. Domani 24 luglio è il mio compleanno. Chissà cosa faranno.
All'improvviso sento che la porta si apre. Entra la ragazza che si occupa del mio corpo
"Domani é il tuo compleanno. Potrai scendere da lí e potrai fare quello che vorrai" dice questo ed esce subito.
Quando mi sveglio, sono sdraiata a terra. Cerco di alzarmi e ci riesco. Sul polso appare una lucetta verde, il che vuol dire che il mio corpo é carico. Stacco la presa elettrica dalla schiena e inizio a gattonare. Poi mi alzo e cerco di camminare. Arrivo al lettino e ci sono due pacchi sopra. Uno lo riconosco, è il pacco del mio cibo. Il secondo non l'ho mai visto prima. Lo apro e dentro trovo una foto di me e di mia sorella. E poi un regalo che mi sconvolge: uno specchio. Finalmente mi vedo e inizio a piangere. Bevo, mangio e cammino tutto il giorno e quando si fa sera sono di nuovo legata.
Quando la mattina mi sveglio guardo la stanza. Quella é una vera e propria prigione. La luce é accesa al massimo, quindi vedo tutto il mio sangue sul letto, sulla sedia, su muro e un po' dappertutto. Inizio a piangere senza un motivo preciso. In questa stanza ho perso tutto, non solo me stessa, ma anche qualcun' altro.
Immagino che vogliate sapere come sono diventata così. Direi di dare un'occhiata al mio passato, prima di continuare il mio presente.

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Comunque, CONTINUA!

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