Vincere

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Tish

Ho vinto io, sono al finale di Amici.

Sto ancora realizzando, davvero, che triste, ci ha abbandonati un ballerino formidabile -perché Vincenzo è formidable- ma sono anche felice.

Sono in finale, cazzo.

Abbiamo finito, io non mi reggo in piedi, ho talmente tanto sonno che fra poco mi addormento qui, agli studi, sono sdraiata sulla longuette nel backstage e sospiro ogni tanto.

Vedo un'ombra avvicinarsi e sedersi accanto a me, è vestita di rosa chiaro, Giordana. <<Ehy Tish>> mi dice, io alzo la testa. <<Maria ha detto di andare in casetta, Alberto ti sta aspettando>>.

Non è il permesso di Maria di andare a casa a farmi alzare, è il nome di Alberto.

Mi alzo con la voglia di vivere di un bradipo e mi avvio all'uscita, appena varco la soglia mi congelo, sta piovendo e c'è un'aria che tira veloce, mi sposta la frangia e riesce ad entrarmi nella giacca e nella casacca verde acqua.

Sento qualcuno cingermi le spalle e coprirmi con quel poco di giacca che riesce a darmi. <<Ehy pupettina>> dice lui, io sorrido quando sento quel soprannome, è un bel po' che non mi chiama così. <<Hai freddo, non sei uscita con la giacca?>> chiede, io scuoto la testa. <<Quando siamo usciti faceva più o meno caldo dunque ho pensato che non servisse, e non si era prevista la pioggia>> mi lamento, lui ride. <<Aspe'>> dice, lui si toglie la giacca e mi copre il capo tipo suora.

<<Ecco qua>> dice. <<Andiamo>> mi incalza, io lo guardo confusa. <<E tu, scusa?>> chiedo, lui scuote la testa. <<Non serve, i miei capelli stanno abbastanza ricci>> dice, lo adoro l'accento messinese, camminiamo lungo il parcheggio senza fretta, arriviamo alla macchina che ci scorterà fino alla casetta, io mi siedo piegando la giacca di Alberto e gliela porgo, lui la poggia sulle gambe.

Io mi distendo sullo schienale e chiudo gli occhi, fra poco decedo.

Senza rendermene conto appoggio la testa sulla spalla di Alberto e inizio ad addormentarmi, come se stessi entrando in trance, lui non mi scosta, anzi, mi cinge le spalle e appoggia la testa sulla mia baciando i capelli leggermente bagnati.

La macchina mi rilassa tipo troppo, ce, non saprei dire perché ma sentire sotto di me le ruote muoversi, il motore avanti che brontola e questa aria calda da una sensazione di calma, di relax assoluto, come se fossi in uno di quei sogni dove non sogni, vuoti momenti, vuote ore donate al sonno, il mio amante.

Quando arriviamo Alberto mi regge, io sono praticamente abbracciata a lui, oltre che bisogno di sentirlo qui, accanto a me, potrei cadere come un sacco di farina pesante, mi chiedo come lui riesca a reggermi.

Entriamo, lui mi accompagna in camera nostra, poi mi appoggio allo stipite, prendo il pigiama per cambiarmi e vado in bagno, tolgo via tutto, dai vestiti fino a quel fastidioso reggiseno, metto la canotta, i pantaloncini e le ciabatte, sento bussare.

<<Posso entrare?>> chiede lui, io dico "sì" e lui entra cambiato, un paio di bermuda con il tessuto grigio e una maglia aderente nera, con l'acqua micellare tolgo via i due puntini che costituiscono l'icona di Tish e torno ad essere Tijana, mi lavo la faccia togliendo l'eyeliner e l'illuminante, mi asciugo il viso ed esco, poco dopo mi raggiunge Alberto, io mi butto sul letto a pancia in giù e abbraccio il materasso.

<<Accetta 'sta proposta materasso>> dico io. <<Sposami, renderai una persona felice nella sua vita>> continuo io, Alberto ride. <<Se tutti dovessero sposarsi con il proprio materasso i comuni starebbero intasati dai troppi matrimoni>> dice, io annuisco. <<Io per prima>> ridiamo.

Lui si stende su un fianco e mi guarda, io giro solo la testa dalla pigrizia e faccio una faccia strana. <<E' brutto qui senza Vincenzino>> commento. <<Dovevo essere meno brava...>> dico triste, Alberto scuote la testa. <<Non è vero, meriti di essere in finale Tijana>> si ricorda di non chiamarmi Tish quando i puntini non ci sono. <<Sei talentuosa, fantastica>> dice, io sorrido. <<Meriti davvero di essere in finale, pupa>> dice, 'sta volta mi chiama pupa, che vuol dire bambola.

<<Non sono più una piccola, eh?>> chiedo, lui sorride illuminando quei dannatissimi occhi azzurri, annuisce, io spengo la luce mentre lui guarda il cellulare, glielo sfilo e lo appoggio sul comodino. <<E' ora che tu vada a dormire, Albertino>> dico, lui ride e si stende, io vado nel mio letto e mi stendo, mi faccio abbracciare da Morpheo e mi addormento subito.

Però penso ancora, penso a tutto quello che è successo.

Sono in finale...

Il Serale|| Tisherto FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora