Il Serale|| Tisherto Fanfiction

razionalità bagnata

Tish

Finale spostata.

Ma vaffanculo.

Ci hanno portati in casetta di nuovo.

Quando finirà questa cosa?

Sono sotto la doccia da venti minuti, mi sono tolta niente, ho ancora tutti vestiti in dosso e non riesco a smettere di piangere.

Perché tutte a me?

Di sottofondo c'è in loop una canzone dei Kodaline che riesce a calmarmi quando sono agitata.

Sento bussare alla porta ma io non alzo la testa per vedere, dal box doccia è tutto sfocato o opaco, vedo la porta aprirsi e un'ombra entrare.

<<Ti prego Ser basta.>> Sussurro impaurita, l'ombra avanza fino alla porta scorrevole del box, poi si inchina e ne apre un'anta, ma il viso non è quello di Ser.

E' quello di Al grazie a Dio.

Si toglie via solo la giacca ed entra dentro la doccia chiudendo l'anta.

L'ombra di prima mi avvolge tra le sue braccia forte e mi lascia sfogare, non gli importa che il mio trucco coli o che lasci delle tracce di rossetto color pesca sulle maniche della camicia, lui mi abbraccia come per dirmi: "io ti ascolto, sono qui.".

Non lo guardo in viso, ho paura di vedere un'espressione di rimprovero o delusione, ho paura che pensi che io non mi fidi di lui quando invece gli donerei la mia vita se potessi.

<<Sono stata una codarda.>> Dico sussurrando queste parole.

<<Non ti ho detto del ricatto di Ser, per quello ero così fredda con te, mi dispiace così tanto...>> Mi giustifico dispiacendomi, alzo finalmente il capo incontrando quegli occhi che stregano chiunque li veda, i miei occhi cadono poi sulle sue labbra, velocemente torno sulle sue iridi color oceano.

Non parla, sta zitto ma continua a osservarmi, anche ui punta alle mie labbra, e da quel che ho imparato nella mia adolescenza è: quando due innamorati si guardano le labbra vuol dire che sono sul punto di baciarsi.

Forse anche per noi è così, forse lui ha una voglia irrefrenabile di baciarmi come io ce l'ho di lui, solo che non lo fa perché aspetta me.

Mi sta aspettando e io odio aspettare.

Mi avvicino piano a lui, puntualmente una sua mano, dal cingermi, passa al mio viso.

<<Non ti devi scusare, posso capire.>> Mi soffia queste parole a poco meno di un respiro da me.

Ci continuiamo a guardare e io

non

posso

aspettare

ancora.

Mi avvicino e lascio che labbra abbiano un po' di vita propria.

Mi sono mancate le sue labbra, no mi correggo, tutto di lui mi è mancato: il suo senso dell'umorismo, quell'accento che mi fa ridere, i suoi sorrisi, forse anche la preoccupazione di aver fatto qualcosa di sbagliato.

Parte poi Lost and Found di Oscar Sundberg.

<<Ma non era in loop?>> Mi chiede con un mezzo sorriso, io annuisco.

<<Ogni tanto il lettore MP3 fa i suoi.>> Dico, poi scoppiamo a ridere.

<<Ti amo.>> Dice di getto appoggiando la testa alla parete piastrellata della doccia, io lo guardo.

Analizzo il tono con cui l'ha detto: fluido e tranquillo come se avesse detto la parola "cibo" o "ciao".

<<Io, ecco...>> <<Non riesci a dire "ti amo", posso capire.>> Dice. <<La razionalità sa essere bastarda.>> Conclude e in effetti ha ragione.

Finora tutto quel che ho deciso l'ho stabilito pensandoci un milione almeno di volte, ma alcune volte esagero, e non giova.

<<'Fanculo la razionalità.>> Dico e mi cimento a baciare le sue labbra, a vivere il suo tocco.

Capisce bene le mie intenzioni e mi lascia fare rendendosi complice di una cosa che entrambi sentiamo l'esigenza, ho bisogno di staccare, se razionale vuol dire prigioniero voglio la mia ora d'aria, un'ora dove respiro l'aria che mi merito e questa volta la mia aria sa di qualcosa che mi manda la ragione a puttane, di colonia maschile e di sudore freddo, o solo forse l'acqua che continua a scendere dal getto della doccia.

Ho bisogno di quest'aria per non morire soffocata in quella cella di insicurezze dovute a tutto, vorrei che quest'aria accenda la fiamma istintiva che sono, impulsiva fino al massimo e con una voglia incredibile di sentire la libertà sulla pelle nuda.

Sembriamo consumarci ma nessuno dei due ha in programma di fermarsi fino a quando l'ora terminerà e spero il più tardi possibile.