dolci risvegli

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Alberto

Ci siamo consumati.

Mi ha parlato sempre del suo concetto della razionalità e della gabbia e io l’ho sempre trovato un ragionamento strano ma geniale.

Siamo entrambi sul letto, coperti da due lenzuola, lei dorme mentre io sono sveglio, una notte insonne direi, ma ne è valsa la pena davvero.

<<Devo cantare Alec Benjamin e Lauv, te ne rendi conto?>> Dice d’un tratto, io la guarda confuso.

<<Li adoro ma, ehy, retoricamente abbiamo finito, e invece…>> Continua, lei poi alza il viso tenendo gli occhi chiusi.

<<Sono dei cantanti famosissimi?>> Chiedo, lei annuisce.

<<Non come Shawn Mendez ma sì, un paio di loro canzoni tipo I like me better, Outunning Karma e Let me down slowly le usano le editer brave.>> Conclude con una voce impastata.

Si stropiccia gli occhi e, dopo un paio di battiti di ciglia, mi guarda.

<<Abbiamo dormito cinque ore, avrei giurato di meno.>> Dice controllando il suo cellulare.

<<E’ domenica, con il serale dobbiamo aspettare sabato?>> Chiede tirandosi verso di sé delle coperte per coprirsi sedendosi, ora noto che ha messo di nuovo l’intimo e sopra una delle sue maglie grandi nere.

<<Non saprei, spero il più presto possibile.>> Commento, lei si stiracchia e poi sbadiglia.

<<Io ho fame.>> Annuncia, io condivido la sua sensazione.

<<Prima però mi faccio una doccia, ho caldo.>> Premette, io annuisco ma, prima che scenda, la prendo tirandola verso di me e le stampo un bacio sulle labbra.

<<Prima faccio la doccia prima si mangia, su, lasciami andare.>> Mi soffia sulle labbra ironica, io la lascio andare.

Appena chiude la porta mi alzo e mi vesto, poi arrivo in saletta e guardo dentro la dispensa trovando il mio tesoro

Biscotti.

Ce ne saranno una decina, li prendo e inizio a sgranocchiarne un paio, pochi minuti dopo Tish arriva vestita con una delle tute blu e con un asciugamano intorno alla nuca, appena mi vede con i biscotti in mano si impietrisce.

<<Tu…>> Inizia a dire, guardo i biscotti e poi lei.

<<Alberto, posa quei biscotti.>> Dice avvicinandosi lentamente, io faccio dei passi indietro.

<<Non sono solo tuoi i biscotti, picio, posali se non vuoi qualche gamba o braccio rotto, su.>> Mi invita ma io mi rifiuto, commettendo un errore.

<<L’hai voluto tu, vieni qua!>> Esclama, io schizzo via.
Entro in sala prove, a piedi nudi non si scivola fortunatamente, la vedo entrare con un accentuato fiato affannato.

<<Dammi i biscotti.>> Dice ridendo, io scuoto la testa.

<<Dimmi almeno un motivo per cui dovrei darteli.>> Insisto, lei sbuffa.

<<Sono i miei biscotti preferiti e non hai il diritto di detenerli come ostaggi, non vedi come soffrono?>> Mi chiede drammatica indicando i biscotti, io trattengo una risata e scuoto la testa.

Lei chiude la porta dietro di sé e mi guarda.
<<Evadi se riesci.>> Dice parandosi di fronte alla porta, io sbuffo divertito.

Provo a fare un paio di finte ma lei non sembra muoversi.

<<Ho detto di evadere non di fare il coniglietto pasquale, io ho fame e devi darmi quei biscotti.>> Insiste, io le corro incontro velocemente e, in una frazione di secondo, riesce ad aprire la porta di scatto facendomi sbattere contro la parete di fronte.

<<L’ho mai detto che l’astuzia è più potente della forza fisica?>> Mi dice sfottendomi alla grande, io sbuffo e mi siedo dolorante, le porgo i biscotti un po’ sbriciolati e ne sgranocchia un pezzo.

Mi porge una mano e mi aiuta ad alzarmi, prende un altro pezzo di biscotto e me lo porge, io lo prendo e lo mangio sorridendo, mi dole un po’ la testa ma rido comunque.

Il Serale|| Tisherto FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora