questions and broke hearts

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Alberto

Cosa ho fatto?

Quella sera mi ha baciato, quando eravamo arrivati in Sicilia, nella mia casa mancata, mi ha dichiarato apertamente che voleva me, e ora.

Non voglio continuare, questo riversamento di emozioni in così pochi giorni mi ha fatto capire che così di fretta non si va.

Avete presente un proiettile dritto nel petto, che trapassa precisamente il centro del tuo cuore dissanguandoti?

Ecco, quella frase è stata il proiettile che mi ha trapassato il cuore.

Eppure io la sentivo.

Sentivo il calore del suo corpo freddo contro i miei polpastrelli, mentre le mie mani vagavano fameliche di ciò che ho sempre trovato affascinante.

Sentivo anche solo come mi baciava, era così delicata ma comunque decisa, sentivo quel che provava.

O è un'attrice da Oscar immediato, o sta recitando una parte che neanche lei vuole recitare.

Propendo più per la seconda, francamente.

Sono in casetta e sono già due giorni che non facciamo altro che evitarci -o meglio, lei mi evita, io provo ad avere un contatto.

Tish è in camera con la porta stranamente chiusa in chiamata sicuramente con Luca e io sono attivo su Instagram, controllo post, tag, notifiche e richieste di amicizia.

Dopo un po' mi stanco e poggio il cellulare accanto a me, mi giro per vedere la camera che condividiamo, non sento la sua voce.

Controllo in giro e trovo un ukulele di legno vicino a una sedia vicino al mobile del televisore, lo prendo, sotto c'è uno spartito, leggo il titolo in alto.

8 by Billie Eilish.

Una canzone che si chiama "Otto" è curiosa, forse in inglese ha un significato, dovrei usare google translate per sapere il testo.

Mi siedo sul divano e leggo velocemente le prime righe del pentagramma, non è difficile e dunque inizio a suonarlo facilmente, sono circa cinque accordi e dunque, con le sue lezioni, mi viene al secondo colpo.

Non riesco a canticchiare il suo stile, ha una voce bassa ma, anche se non l'ascolto, ha un genere tutto suo.

Alla fine, dopo un paio di tentativi, riesco nell'impresa di suonarla.

Esce lei attirata probabilmente dal suono dell'ukulele, il suo vedendo delle incisioni sulla parte frontale.

<<Che stai facendo con il mio ukulele?>> Chiede fredda.

<<L'ho trovato appoggiato al muro, ho pensato di pizzicarne un po' le corde.>> Mi giustifico, lei si avvicina lentamente.

<<Suona di nuovo.>> Mi dice e così faccio, inizio a pizzicare le corde.

Segue il ritmo con la testa, il che vuol dire che sto andando bene.

<<Devi cantarla al Serale?>> Le chiedo continuando a suonare, lei annuisce con un viso inespressivo, con le labbra mima le parole che sicuramente sa pronunciare a regola.

<<Canta questa canzone.>> Le dico, lei alza gli occhi come se avessi detto qualcosa di inopportuno.

<<No, non mi va adesso, restituiscimi l'ukulele, domani ho le prove con Rudy.>> Mi dice, io le porgo lo strumento che prende senza prepotenza, gira i tacchi ma va verso la stanza isolata per sentire come va.

Dopo una manciata di secondi la seguo per sentirla, quando inizia seguo la sua voce, è sempre brava, non c'è da far qualcosa.

E niente, è fredda, qualche parola c'è ma niente di più che ciao.

Altro che sale.

Il Serale|| Tisherto FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora