Capitolo 4:

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Carl aprì lentamente gli occhi azzurri e sbadigliò sonoramente, spostò un ciuffo di capelli che gli era scivolato davanti agli occhi e lasciò andare la testa contro il cuscino.
Un'altra giornata stava per iniziare e lui non era per nulla pronto, avrebbe fatto qualsiasi cosa per poter rimanere a letto a poltrire invece che alzarsi e svolgere le proprie faccende.
Sollevò un braccio e nel compiere quel semplice gesto il suo fianco sinistro finì con lo sfiorare una superficie calda e morbida.
Carl voltò il capo alla propria sinistra ed i suoi occhi azzurri incontrarono la figura ancora addormentata di Negan. L'uomo respirava lentamente, era sdraiato placidamente a pancia sopra, un braccio aveva fatto da cuscino a Carl durante la notte, mentre l'altro penzolava dal bordo dal letto.
La bocca era semi aperta e metteva in mostra in piccola parte i denti perfettamente bianchi dell'uomo. Nonostante Negan fumasse da tutta la vita i suoi denti non erano minimamente macchiati.
Il ragazzo portò una mano in avanti e gli accarezzò timidamente una guancia barbuta, la barba gli pizzicò i polpastrelli facendolo ridere, Negan storse il naso e si voltò dalla parte opposta.
Da quanto tempo Carl non aveva quel tipo di contato con qualcuno?
Aveva desiderato così tanto che Negan tornasse da lui ed ora che il Boss era lì non riusciva quasi a crederci.
Carl sorrise ancora un poco addormentato e rimosse la mano pallida.
Si mise a sedere e senza fare troppo rumore afferrò la sveglia che aveva posato su un piccolo comodino, segnava le 7:30.
In meno di due ore Rosita e suo figlio Rj sarebbero venuti a bussare alla sua porta, Carl faceva da babysitter due giorni alla settimana e quello era uno di quei giorni.
Silenziosamente mise i piedi a terra e rabbrividì quando invece di incontrare la calda copertura offerta dal tappeto i suoi piedi si scontrarono con il pavimento freddo, poi si mise in piedi e dopo aver preso alcuni vestiti puliti dall'armadio si rifugiò nel piccolo bagno di servizio.
Posò i vestiti puliti sopra alla lavatrice e dopo essersi avvicinato al box doccia aprì il rubinetto dell'acqua calda.
Quando questa fu abbastanza calda vi s'infilò sotto.
L'acqua gli colpì la schiena e il capo, bagnando i capelli bruni.
Aveva tagliato i capelli dopo due anni dalla scomparsa di Negan, ogni volta che si guardava allo specchio si ricordava del Boss e questo lo faceva soffrire, così un giorno era andato a casa di Beth e lei gli aveva tagliato i capelli.
Si passò le mani sul viso e si diede una sciacquata, poi passò le mani sui fianchi e sul petto, Negan lo aveva stretto con forza la sera prima, con talmente tanta forza da lasciargli il segno delle unghie.
Uscì dalla doccia qualche minuto dopo, mise i piedi sul morbido tappeto bianco e s'infilò nell'asciugamano blu scuro.
Si asciugò ed infilò i vestiti, un paio di pantaloni bianchi con due strappi sulle ginocchia ed una maglietta lunga rossa.
Si aggiustò i capelli ed uscì dal bagno.
Perse qualche istante per guardarsi attorno.
Negan dormiva ancora pacificamente sdraiato su un fianco, aveva un braccio nascosto sotto il cuscino e l'altro davanti agli occhi.
Carl sorrise, in punta di piedi si avvicinò alla porta della stanza, ai suoi piedi stava la sua camicia, nonché uniforme, si piegò in avanti e la raccolse, dei sei bottoni solo tre erano ancora completamente attaccati alla stoffa, due era caduti e rotolati in giro, mentre l'ultimo era precariamente attaccato ad un filo talmente sottile da parere un capello.
Carl l'appoggiò sulla scrivania presente in camera, si avvicinò al letto e raccolse i propri boxer, avrebbe dovuto portarli in bagno e metterli in lavatrice.
Così il più silenziosamente possibile lasciò la camera da letto ed entrò in corridoio, immediatamente si diresse in bagno e lasciò l'intimo in una cesta contenente altri abiti sporchi.
Lasciò quella stanza e si diresse in cucina, raccolse i pantaloni che indossava la sera prima e li piegò ordinatamente su una sedia, controllo l'ora sul telefono e tornò ad occuparsi delle proprie mansioni.
Si occupò di rassettare alla bene e meglio il salotto, appese con cura il proprio cappotto e quelle di Negan, sistemò le scarpe che la sera prima erano state accuratamente riposte su degli strofinacci ed infine sistemò i cuscini.
Quando il piccolo Rj veniva da lui Carl voleva che tutto fosse perfetto.
Una volta terminate le faccende domestiche prese i pantaloni che precedentemente aveva riposto sulla sedia e tornò in camera da letto.
La sveglia sul comodino segnava le 8:30, ritrovandosi ad avere ancora un'ora di tempo decise di cercare i bottoni che erano saltati dalla camicia.
Ne trovò uno proprio vicino al comodino su cui era posta la sveglia, mentre il secondo fu più difficile da trovare, infatti era rotolato fino sotto alla scrivania.
Il ragazzo sospirò e si mise a quattro zampe, infilò il busto sotto al piano del mobile e prese il bottone fra le dita sottili e pallide.
"Che bella vista" Carl trasalì andando a sbattere la testa contro il legno della scrivania.
Sibilò ed imprecò per il dolore portandosi le mani a coprire la tempia, poi si girò verso Negan.
L'uomo sorrideva divertito.
"Che fai?" Gli domandò il Boss.
Carl lo fulminò con lo sguardo, sguardo che si addolcì quasi immediatamente quando notò lo sguardo da innamorato stampato in viso all'uomo.
"Cerco i bottoni della mia camicia sai, qualcuno ieri sera me l'ha strappata di dosso" Disse ironicamente il ragazzo sorridendo malandrino.
"Non puoi certo dire che ti è dispiaciuto" Commentò Negan.
Carl buttò gli occhi al cielo e si mise in piedi, afferrò la camicia ed il bottone e li buttò sulla scrivania.
"Tra meno di un'ora inizierò a lavorare, ti consiglio di andartene prima che Rosita e Rj arrivino" Lo invitò Carl passando di fianco al letto.
Negan lo afferrò per uno dei passanti dei pantaloni e lo buttò sul materasso, facendolo mettere a cavalcioni su di se.
"Cos'è tutta questa fretta?" Domandò il Boss sorridendo birichino.
Carl cercò di sgusciare via dalla sua presa, ma Negan era troppo forte per lui.
"Negan, non ho tempo per queste buffonate!" Esclamò il ragazzo muovendosi in modo scoordinato.
Il Boss non mise di sorridere per un attimo e con un colpo di reni ribaltò le loro posizioni, spingendo Carl contro il materasso.
"Negan!" Esclamò il ragazzo scalciando come un dannato, senza preoccuparsi di fare del male al Boss.
Negan si lasciò cadere senza peso sopra il corpo del ragazzo, chiuse gli occhi e gli strinse le braccia attorno alla vita.
"Togliti i vestiti..." Sussurrò il Boss contro l'orecchio di Carl.
"No!" Esclamò il ragazzo dando alcuni pugno alla schiena di Negan, l'uomo sorrise divertito.
"Il gattino che prova a battere il leone" Sussurrò ironicamente Negan accarezzando languidamente il fianco sinistro di Carl.
"Negan..." Sussurrò a propria volta il ragazzo stanco di tutta quella messinscena.
"Non voglio fare sesso, voglio solo sentirti qui e questi vestiti mi sono d'intralcio" Spiegò infine Negan sospirando.
La parte razionale di Carl gli gridava di non ascoltare quella voce roca e suadente, ma la sua parte animalesca, quella più selvaggia gli diceva di farlo, di lasciarsi andare e di perdersi contro il corpo di Negan.
Il ragazzo annuì e prese a togliersi i vestiti.
"Bravo ragazzo"

Il campanello squillò destando Carl dal sonno, il ragazzo scattò a sedere guardandosi attorno.
Dio! Si era addormentato!
Puntò lo sguardo sulla sveglia e scattò a sedere quando vide l'ora.
9:30.
"Merda, merda, merda..." Sibilò Carl mettendosi in piedi, avrebbe impiegato troppo tempo a mettersi i vestiti, così corse in bagno e prese l'accappatoio blu, lo infilò e corse fuori dalla camera da letto, attraversò il corridoio ed il salotto e finalmente raggiunse la porta.
L'aprì senza pensarci troppo.
"Carl!" Esclamò Rj abbracciandolo, Carl ricambiò la stretta e sorrise a Rosita.
"Mi spiace, siamo in anticipo?" Domandò la donna ispanica.
Carl scosse il capo.
"No no, sono io che mi sono svegliato tardi, ero sotto la doccia e non mi sono reso conto di che ore fossero" Inventò una scusa.
Rosita sorrise ed accarezzò i capelli rossicci del figlio.
"Allora io vado, vengo a prenderlo alle ventuno, ci vediamo sta sera e non fare arrabbiare Carl" Si raccomandò la donna, lanciando un'occhiata d'intesa al figlio.
Rj annuì e dopo aver dato un bacio alla madre corse a sedersi sul divano, fra le mani teneva una borsa in carta bianca.
"Ho portato un po' di giochi" Disse il bambino.
Carl sorrise.
"Va bene, aspetta un attimo qui, vado a cambiarmi e torno, ok?" Domandò Carl.
Il bimbo annuì ed iniziò a tirare fuori i giocattoli dalla borsa.
Carl si catapultò in camera e si chiuse la porta alle spalle.
Negan stava sdraiato a letto, la testa appoggiata sulle braccia ed il corpo completamente scoperto.
Carl s'infilò velocemente i propri abiti, si diede una sistemata veloce e poi prese i vestiti di Negan fra le mani.
"Vestiti" Ordinò gettandogli addosso gli abiti.
Il Boss sorrise e rimase sdraiato.
"Negan!" Esclamò Carl.
"Caaaaarl!" Gridò Rj dalla stanza accanto.
Negan sollevò il capo e sorrise.
"Ti chiamano" Disse l'uomo girandosi su un fianco.
Il ragazzo sbuffò dal naso, prese il proprio cellulare ed uscì dalla camera.

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