Capitolo 19:

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Rick e Daryl furono puntuali come un orologio svizzero. Si presentarono a casa di Negan con grandi sorrise ad adornare i loro volti pallidi. Lo sceriffo strinse il figlio in un abbraccio e gli passò una mano fra i capelli scuri, avvicinò il viso al suo e fece aderire la propria fronte fredda con quella calda di Carl, che sorrise lasciandosi stringere in quel caloroso abbraccio. 
Quando si separarono fu il turno di Daryl di dimostrare il proprio affetto per il ragazzo. Il partner di Rick abbracciò il giovane e Carl fece lo stesso, lasciando che l'omaccione gli battesse alcune pacche amorevoli sulle spalle coperta da una calda felpa grigia e pelosa, adatta per quelle fredde giornate invernali. 
Il Boss stava in disparte, lasciando alla famiglia i propri spazi. L'uomo era appoggiando alla parete e teneva le braccia incrociate contro al petto massiccio coperto da una maglia bianca a mezze maniche, la casa era abbastanza calda da permettergli di indossare indumenti così leggeri e poco coprenti. 
"Judith?" Domandò subito Carl, una volta che si fu separato dall'abbraccio affettuoso di Daryl. L'uomo gli passò un braccio attorno alle spalle e lo scosse leggermente, facendolo sorridere. Rick appoggiò i bagli a terra e batté le mani, portandole subito dopo sui fianchi coperti da una giacca nera e pesante. 
"Starà con Michonne fino a quando noi staremo qui, ha insistito per venire ma ho pensato fosse meglio tenerla lontana da questo posto per un po', almeno fino a quando la situazione non sarà migliorata" Spiegò il padre, sfilandosi la giacca nera. Negan si avvicinò e gli porse una mano, afferrando la giacca leggermente umida, fece lo stesso con quella di Daryl, che rivolse uno sguardo severo al Boss. Questo sparì poco dopo dietro alla porta del bagno, dove lasciò le giacche affinché asciugassero. 
"Allora, la tua prima ferita di guerra, eh?" Domandò il poliziotto dai capelli scuri, guidando Carl verso il morbido divano. Il ragazzo si sedette al suo fianco e si lasciò coccolare dalla mano grande e calda dell'amico. Lui sorrise e si rilassò contro il tessuto morbido. 
"Si..." Rispose il giovane con tono titubante, non volendo ricordare quella brutta esperienza. Daryl sorrise ed appoggiò la testa contro la spalle di Carl, lasciandosi andare ad n sospiro stanco, come se l'uomo non dormisse da giorni. 
"Negan ha una bella casa" Commentò Rick, andandosi a sedere al fianco del figlio, che gli sorrise ed annuì, sbadigliando sonoramente. I due uomini erano arrivati molto presto rispetto ai suoi standard, e le sue mancate ore di sonno iniziavano a farsi sentire. 
I due poliziotti abbassarono lo sguardo su di lui, indecisi sul da farsi. 
"Sei stanco? Dormi abbastanza?" Domandò Rick, passandogli una mano sulla fronte, controllando che il figlio non avesse la febbre. Carl annuì e scostò la mano del padre dalla propria fronte, stringendola nella sua. 
"Si papà, dormo abbastanza! Sono solo un po' stanco" Rispose il ragazzo, buttandogli occhi al cielo con fare esasperato. Daryl sorrise, felice di vedere Carl comportarsi naturalmente, come se non gli fosse successo nulla di grave. Rick sollevò lo sguardo sull'amico e sollevò le sopracciglia con fare inquisitorio.
"E tu che hai da ridere?" Domandò lo sceriffo, incrociando le braccia contro al petto. Carl ridacchiò quando vide l'altro uomo sollevare le mani e dirigere lo sguardo nella direzione opposta. Daryl si alzò in piedi e si avvicinò alla grande finestra che dava sulla strada innevata. 
"Carl, è il caso che tu vada a riposarti" Commentò la voce profonda di Negan. Il Boss ritornò nella stanza in quel momento e rivolse lo sguardo vagamente preoccupato su quello del giovane amato. Carl lo guardò sollevando le sopracciglia, come se non riuscisse a credere alle sue orecchie. 
"Negan ha ragione, ho notato che sembri piuttosto insonnolito" Disse a propria volta Rick, sollevandosi in piedi. Il figlio aprì la bocca pronto a ribattere, ma si zittì, essendo consapevole che non sarebbe riuscito ad opporsi alla volontà dei due uomini e, nemmeno Daryl avrebbe potuto aiutarlo in quel momento.
"Va bene..." Disse il ragazzo con tono lamentoso, dando un secondo abbraccio al padre, che gli lasciò un bacio sulla fronte, sorridendo con aria vittoriosa. Quando Carl passò al fianco si Negan si limitò a lasciargli una pacca sul braccio ed il Boss sorrise. 
Carl entrò nella grande camera da letto e si sdraiò sul materasso, coprendosi con il pesante piumone, portò un cuscino dietro la schiena e si sedette, prendendo fra le mani un libro dalla copertina colorata.   
Non aveva opposto resistenza al genitore e al fidanzato solamente perché aveva immaginato che i tre uomini volessero parlare. 
"Come se in questa storia non ci fossi dentro anche io" Commentò Carl, aprendo il libro laddove aveva lasciato il segno. Incrociò le caviglie ed aggrottò le sopracciglia, riprendendo a leggere da dove si era interrotto la sera prima.

I tre uomini rimasero in silenzio per qualche istante, poi Negan consegnò loro un paio di giacche asciutte e decisamente più pesanti di quelle che i due poliziotti avevano indosso solo poco tempo prima. 
"Vi porto al Santuario, dobbiamo parlare" Disse il Boss con fare calmo ma guardingo. I due uomini non obbiettarono e si limitarono a seguire Negan. 
Per loro fortuna non trovarono molto traffico e raggiungere il Santuario si rivelò essere una questione di pochi minuti. Il cancello che divideva la strada principale da quella secondaria che conduceva al covo del Boss venne spalancato ed un paio di uomini fecero cenno all'auto di procedere. Daryl si guardava attorno con aria vigili, le palpebre semichiuse che rendevano lo sguardo ancora più sottile e minaccioso di quanto non sembrasse. Rick sembrava più tranquillo rispetto al partner, dopotutto era già stato in quel luogo ed ormai aveva capito che si potesse fidare di Negan, ma nonostante questo continuava a mantenere un certo grado di vigilanza. 
Il Boss spense il motore e scese dall'auto, lasciando le chiavi dell'auto ad uno dei tanti salvatori. I due poliziotti scesero a propria volta dal veicolo e seguirono Negan all'interno del grande palazzo a vetri. Un uomo aprì loro la porta e rivolse un breve inchino al Boss, che lo liquidò con un sorriso. 
Insieme i tre uomini presero un grande ascensore che li condusse direttamente allo studio di Negan.  La stanza era grande a calda, in un angolo stava una piccola stufa dalla forma rettangolare e la cromatura rosso porpora, all'interno scoppiettava un allegro fuocherello che ravvivava la stanza altrimenti silenziosa. Al centro dello studio stava una scrivania completamente in vetro, sopra alla quale erano poggiate diverse scartoffie, un paio di penne e un piccolo cellulare grigio. Dietro alla scrivania c'era una grande poltrona imbottita in pelle nera. Escludendo la parete in vetro le altre erano decorate con diversi quadri mentre, appoggiate a quella che stava alla destra della scrivania  c'erano un paio di librerie nere contenenti diversi volumi, alcuni dall'aria antica.
"Sedetevi" Ordinò Negan prendendo poso oltre la scrivania, indicando poi due poltrone più piccole ma della medesima fattura della prima. I due poliziotti si svestirono, lasciando le pesanti giacche su un piccolo divanetto che stava fra le due librerie. Daryl fu il primo a sedersi. Incrociò le braccia contro il petto coperto da una felpa verde militare ed accavallò le gambe coperte da un paio di pantaloni neri, molto simili a quelli che indossava il partner.
Rick si prese qualche istante per osservare la stanza e poi si sedette a propria volta, appoggiò gli avambracci sul bracciolo e rivolse lo sguardo verso Negan. 
"Immagino tu abbia scoperto chi sia Beta" Disse immediatamente lo sceriffo, puntando gli occhi azzurri in quelli neri del Boss, che si socchiusero come fossero intenti a studiare il proprio interlocutore. Daryl rizzò le orecchie e si fece attento, particolarmente attratto da quel nome. 
"Ebbene si, era un quesito elementare ma ho impiegato giorni per arrivare alla soluzione" Rispose Negan, premendo le mani grandi e calde contro il vetro freddo della scrivania. Daryl abbassò lo sguardo sulle mani dell'uomo e storse il naso quando si rese conto che sul piano trasparente erano rimaste tante piccole impronte. 
"Beta è... era il vice di Alpha, una rivale che poco meno di tre anni fa ha cercato di uccidermi" Iniziò a spiegare Negan, sollevando il mento, mostrando alla luce artificiale la lunga e profonda cicatrice gli gli segnava il collo. Rick assottigliò gli occhi, osservando la vecchia ferita, non potendo fare a meno di pensare a quanto il Boss fosse stato fortunato a sopravvivere.
"Tu hai ucciso lei" Disse Daryl con tono serio ed aria irremovibile, come se stesse accusando Negan. Il Boss si limitò ad annuire con il capo, lasciando cadere le mani in grembo. 
"Quella donna è stata furba, ma io sono stato più abile. Le ho sparato e sono fuggito, ovviamente avevo bisogno si cure. Quando ho mandato i miei uomini ha recuperare il corpo ho scoperto che era sparito. Pensai che uno dei suoi Sussurratori si fosse occupato di portarla via" Continuò Negan, sfregando assieme le mani. 
"Non è stato un sussurratore qualunque, dico bene?" Domandò Rick. Il Boss annuì e un leggero sorriso si formò sulle sue labbra.
"Già, è stato Beta"

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