Capitolo 26 -Fine-

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"Beh, merda" Commentò Negan quando si ritrovò catapultato nel bel mezzo di quella che era stata ricreata per ricordare una classica arena romana.
Si guardò attorno, studiando lo splendido luogo in cui avrebbe dovuto combattere per la vita. Non c'erano armi, né appese alle pareti circolari né a terra, questo significava solamente una cosa, combattimento a mani nude.
Negan detestava i combattimenti a mani nude, finiva sempre con lo sporcarsi all'inverosimile e poi doveva mandare uno dei suoi
Salvatori a prelevare degli abiti puliti. Sollevò lo sguardo e non si sorprese affatto di trovare gli spalti pieni di persone, la maggior parte dovevano essere Sussurratori, gli altri amici di Beta. L'omone stava nascosto nelle ultime file, volendo osservare senza però farsi vedere.
"Vigliacco" Commentò Negan a bassa voce.
Dall'altro lato dell'arena stava il suo avversario, un ragazzotto alto più o meno quanto il Boss, aveva braccia robuste come tronchi coperte da grande tatuaggi colorati.
Un tipetto da non prendere alla leggera, Negan avrebbe dovuto fare attenzione.
Incrociò le braccia contro il petto, attendendo che qualcuno si degnasse di spiegare che cosa avrebbero dovuto fare.
Insomma, già poteva immaginarlo, ma desiderava sapere fino a dove il suo avversario avrebbe potuto spingersi per eliminarlo.
Nessuna campanella o fischio diede inizio allo scontro semplicemente, il ragazzotto si fece avanti, correndo come fosse stato una furia.
Negan si scostò all'ultimo, rischiando di venire colpito in pieno viso dal pugno sferrato dall'avversario.
"Questo non è stato gentile" Commentò il Boss con nonchalance, prendendosi qualche istante per studiare il proprio vestiario, assicurandosi che non si fosse sporcato.
Il ragazzotto raddrizzò la schiena ed abbassò lo sguardo sulla mano destra che, allo scostarsi di Negan era andata a colpire la dura parete in sasso.
Ora l'arto era insanguinato e dolorante e questo fece arrabbiare non poco il giovane.
Negan sorrise quando lo ritrovò a caricare nuovamente su di lui.
Il ragazzo non aveva la minima idea di che cosa stesse facendo, attaccava senza avere elaborato un minimo piano.
A guardare la coppia dall'esterno apparivano come torero e toro, anche se Negan non era vestito di rosso.
Il Boss schivò nuovamente il pugno del ragazzotto e, questa volta il giovane finì con il ruzzolare a terra, non avendo alcuna parete contro la cui andare a sbattere.
Negan sbuffò divertito, quella montagna di muscoli gli ricordava i suoi ragazzi quando ancora era un'allenatore, capitava spesso che i giocatori finissero con l'azzuffarsi e, solitamente quello con una tecnica era anche quello che vinceva.
Il ragazzotto si alzò in piedi e si sfregò gli occhi sporchi di sabbia. Negan non lo attaccò, avrebbe potuto farlo ma preferì lasciare che fosse il suo avversario a fare la prima mossa, un nemico stanco non è poi questa grande minaccia.
Questo gioco di carica e schivata andò avanti per una decina di minuti in tutto fino a quando, il ragazzotto riuscì a comprendere che, continuando di quel passo non sarebbe mai riuscito ad atterrare il Boss.
Negan inclinò il capo, studiando il sorrisetto divertito del giovane.
"Dovrei insegnarti che cos'é una poker face" Commentò il Boss sotto voce, non volendo farsi udire dal giovanotto.
L'avversario caricò nuovamente e, questa volta deviò la traiettoria del proprio colpo, immaginando che Negan si sarebbe spostato come le volte precedenti ma invece, il Boss rimase immobile, caricò a propria volta un pugno che si andò ad infrangere contro la guancia sinistra del ragazzo che, cadde a terra stordito.
 Il pubblico si ammutolì, la maggior parte di loro aveva già dato per spacciato quell'uomo così tanto più grande rispetto al ragazzo.
Negan gli si avvicinò e dopo essersi inginocchiato a terra gli prese la testa fra le dita, sollevandola come fosse stato una sfera vuota.
"Niente di personale ma, ho ancora molte cose da fare prima di morire" Disse il Boss, facendo collidere il capo del ragazzotto contro il pavimento, sollevando una bassa nuvola di polvere. Quando questa scomparve a terra era comparsa un'enorme pozza rossa.
"Allora, chi é il prossimo?" Domandò Negan, puntando lo sguardo dritto in quello di Beta.

Daryl si morse le labbra e sputò a terra, un misto di saliva e sangue macchiò il pavimento bianco. Si rimise in piedi e portò le braccia sopra il viso, assicurandosi di essere al sicuro da qualsiasi colpo e poter anche contrattaccare se ne avesse avuto l'occasione.
Quello era il suo decimo sfidante, un ragazzino tutto pelle ed ossa, non molto forte ma estremamente veloce, lo aveva già colpito due volte nel giro di poco tempo.
Nel primo caso gli aveva spaccato il labbro inferiore, nel secondo caso lo aveva costretto a mordersi la lingua.
"Forza vecchietto, è tutto qui quello che sai fare?" Domandò il ragazzino, sfidando l'altro uomo con forse troppa sicurezza.
Daryl storse il naso, non apprezzando il commento sulla sua età. Scattò avanti e, sorprendendo il ragazzo riuscì ad afferrarlo per il collo, bloccandolo a terra senza troppa fatica.
Il suo avversario era rapido ma debole, una volta immobilizzato non sarebbe più riuscito a rialzarsi.
"Ascolta moccioso" Ringhiò Daryl in un sussurro, costringendo il ragazzo a smettere di lottare.
"Sono un poliziotto e non intendo ucciderti perciò, se vuoi uscire vivo da qui ascoltami attentamente" Ordinò Daryl, stringendo le dita attorno al collo del giovane, utilizzò così tanta forza da far comparire dei piccoli lividi laddove le dita stringevano.
"Ora io mi alzerò e tu rimarrai a terra. Chiudi gli occhi e resta immobile, se sei fortunato nessuno si accorgerà che respiri ancora" Concluse Daryl, tenendo lo sguardo ben fisso sul viso dell'avversario. Il ragazzo si morse le labbra ed annuì, forse comprendendo che quello fosse davvero l'unico modo per sfuggire a quel gioco mortale.
Il poliziotto si alzò in piedi e rivolse lo sguardo verso gli spettatori, Beta non c'era, non aveva mai assistito a nessuno dei suoi duelli.
In compenso Merle lo osservava con interesse. Un omaccione entrò nell'arena e recuperò il corpo del ragazzo, non accorgendosi del suo respiro.
"Chi è il prossimo" Domandò Daryl, pulendosi io mento macchiato di sangue con la manica della propria maglia. Il fratello buttò gli occhi all'indietro e fece cenno ad un uomo di portare l'ennesimo sfidante.
E, purtroppo per Daryl questo sfidante era a lui conosciuto.
"Finalmente ci rincontriamo" Commentò Negan con fare sarcastico.
Entrambi avevano immaginato che Beta potesse aver organizzato una cosa simile, era un cliché troppo ovvio per non essere messo in atto.
Daryl buttò gli occhi al cielo e fece qualche passo verso di lui, incrociando le braccia contro al petto, un ovvio segnale per comunicare ai loro spettatori che non avrebbero combattuto.
"Neanche un graffio?" Domandò il poliziotto, constatando che il volto e corpo del Boss sembravano perfettamente integri.
Negan sorrise vittorioso.
"Sono più abile do quanto si creda" Commentò il Boss, rivolgendo un saluto a Beta e Merle. Daryl scosse il capo, domandandosi come un uomo simile potesse essere sopravvissuto in tutti quegli anni.
Fosse stato nei panni dei suoi nemici gli avrebbe messo una bomba sotto la macchina e avrebbe fatto saltare tutto per aria ma, a quanto pareva anche i cattivoni avevano il loro codice d'onore.
Merle si alzò in piedi e puntò una pistola contro di loro.
"Wohohoh, grande Dixon! Non è bello minacciare i propri famigliari" Commentò Negan ghignando.
Merle non abbassò la pistola ma anzi, portò l'indice sul grilletto.
"Intendete combattere?" Domandò Beta con fare sospetto e malevolo.
Daryl scosse il capo e si portò una mano a massaggiare le spalle indolenzite.
"Non è nei miei programmi di oggi" Rispose il poliziotto, portandosi poi le mani ai fianchi.
"Merle" Ringhiò Beta.
Il Sussurratore sollevò la pistola ma, quando si trattò di premere il grilletto sembrò avere un ripensamento.
Il suo braccio tremava in modo decisamente visibile, tanto che anche Daryl poté scorgere quell'incessante tremolio.
"Avanti fratello. Spara!" Lo incitò Daryl ringhiando come fosse un animale in gabbia. Merle si morse le labbra e, con un movimento rapido e disarmante si voltò verso Beta, premendo il grilletto.
Lo sparo risuonò per tutta l'arena e così fece il grido di stupore degli spettatori.
Il corpo do Beta si accasciò contro la balconata ed un rivolo di sangue prese a correre lungo le pareti bianche.
Gli spettatori si alzarono in piedi estraendo le armi ma, non ebbero il tempo di fare fuoco perché una pioggia di proiettili si aprì su di loro.
"Negan!" Esclamò Carl, entrando nella stanza brandendo una pistola.
"Daryl!" Disse a propria volta Rick, sparando un colpo che colpì Merle alla spalla.
Il poliziotto sussultò nel vedere il fratello cadere a terra ferito.
"Rick fermo!" Gridò Daryl, correndo verso la bassa recinzione che separava le scale che conducevano agli spalti dall'arena.
Carl corse nella direzione opposta, stringendo Negan in un forte abbraccio.
Il Boss sorrise divertito e sollevò in aria il ragazzo.
"Tempismo perfetto" Commentò il maggiore, lasciando un bacio sulla fronte del giovane.
Nel mentre, Daryl raggiunse la cima delle scale e lasciò che Rick lo abbracciasse, lasciandogli qualche pacca sulla schiena.
"Stai bene?" Domandò lo Sceriffo, abbassando lo sguardo su Merle, l'uomo era svenuto tenendo la mano destra premuta sulla ferita.
"Merito suo" Commentò Daryl annuendo, rivolgendo uno sguardo al fratello privo di conoscenza.
Rick sollevò le sopracciglia.
"Ha sparato a Beta" Spiegò il poliziotto, abbassando lo sguardo su Negan e Carl.
Il Boss annuì, confermando quanto le parole di Daryl fossero veritiere.
Rick si avvicinò al cadavere di Beta e lo voltò con un calcio, potendo effettivamente vedere che, al centro della sua fronte si era creato un piccolo foro sanguinolento.
"Quindi è finita?" Domandò Carl con tono stupito, continuando a stringere l'amato fra le braccia. Negan annuì e poggiò il mento sul suo capo.
"È finita"



-Fine-

Angolo dell'autrice:
Ed eccoci giunti alla fine di questa storia. Domando scusa se gli ultimi capitoli non sono stati i migliori ma, credo sia dovuto al fatto che, con il passare del tempo questa mia storia ha iniziato a piacermi sempre meno, anzi, è meglio dire che mi ha un poco annoiata. Ho avuto una specie di blocco dello scrittore ma, ho tentato in ogni caso di renderla apprezzabile e leggibile, per scrivere questo ultimo capitolo mi sono impegnata molto e, ho voluto rendere di più la questione della sfida piuttosto che quella dell'amore. Infine, spero che questa mia storia vi abbia tenuto compagnia e vi sia piaciuta. Un bacio e spero di "vedervi" presto nelle altre mie storie.

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