Capitolo 10:

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"Quando mi hai detto che un tuo amico gestiva una pista di pattinaggio non credevo ci avrebbe dato il permesso di stare qui in un giorno di chiusura" Disse Carl indossando un paio di pattini bianchi dalla lama affilata.
Negan sorrise e si mise in piedi, sembrava a proprio agio sui pattini, mentre Carl era molto instabile.
Il ragazzo adorava pattinare, ma impiegava sempre un certo lasso di tempo per riprendere dimestichezza su quelle lame taglienti.
"Te l'ho detto, io posso andare ovunque" Disse Negan prendendo Carl per mano.
Il Boss lo trascinò fuori dagli spogliatoi e si avvicinò alla pista.
Aprì il piccolo cancello bianco ed entrò, facendo scivolare le lame sul ghiaccio completamente liscio.
Carl mise un piede sul ghiaccio, poi il secondo.
Le sue gambe iniziarono subito a tremare, il ragazzo si aggrappò con forza al braccio di Negan.
Il Boss sorrise e trascinò Carl contro il proprio petto.
"Sbaglio o sei stato tu a propormi il pattinaggio?" Domandò Negan guardando il ragazzo dall'alto.
"Si, voglio imparare!" Esclamò Carl aggrappandosi alle spalle del Boss.
"E vorresti che io ti insegnassi a pattinare?" Domandò ancora Negan sollevando un sopracciglio.
Carl annuì.
"Va bene, allora" Il Boss lo prese per i fianchi ed iniziò a pattinare all'indietro, trascinando Carl con se.
"Aspetta!" Esclamò Carl spaventato dalla velocità e dalla paura di poter cadere e ferirsi.
"Va bene va bene, rallento un pochino" Disse Negan ridendo.
Carl sospirò e strinse con forza le dita attorno ai polsi del Boss.
"Ci sono" Disse Carl muovendo qualche passo sulle gambe instabili.
Negan fece a propria volta qualche passo indietro lasciando profondi solchi nel ghiaccio.
"Rilassati..." Sussurrò Negan portando le mani di Carl sulle sue spalle, poi posò le mani sui suoi fianchi avvicinando il suo corpo a quello del ragazzo.
"Ti tremano le gambe o sbaglio?" Domandò Negan sorridendo.
Le gambe di Carl sembravano fatte di gelatina.
"Che spiritoso" Rispose il ragazzo stringendosi con forza al corpo dell'amante, il Boss sorrise e si chinò in avanti per poterlo baciare.
"Stavo pensando, dopo pranzo potremmo andare a comprarti un completo,o ne hai già uno?" Domandò Negan.
Carl scosse il capo, aveva un completo, lo aveva indossato il giorno in cui si era diplomato, ma ormai non gli andava più bene, più che altro di maniche e gambe.
"Va bene, possiamo fare un po' di shopping" Il Boss gli sorrise e si chinò a lasciargli un bacio sulla fronte.

Tornarono a casa a mezzogiorno passato, lasciarono le scarpe all'ingresso e dopo essersi spogliati dei cappotti si diressero in cucina.
Carl si mise un grembiule, lo allacciò attorno ai fianchi e lo avvolse intorno al collo.
"Cosa vuoi mangiare?" Domandò al Salvatore.
Negan sollevò un sopracciglio e gli si avvicinò, affiancandolo.
"Perché non mi sorprendi?" Domandò l'uomo con un sorrisetto divertito stampato in viso.
Carl buttò gli occhi al cielo, ma annuì.
"Va bene, tu vai a farti una doccia, puzzi più di una capra" Negan spalancò la bocca indignato.
Il ragazzo scoppiò a ridere e gli lasciò un bacio sulla guancia.
"In camera ci sono alcuni vestiti di mio padre, compresi dei boxer e sei hai freddo dei maglioni" Lo istruì Carl passandosi una mano fra i capelli, poi schioccò le dita.
"Gli asciugamani li trovi in bagno" Negan annuì e dopo averlo ringraziato lasciò la cucina.
Percorse il corridoio a piedi scalzi, aprì la porta della camera e se la richiuse subito alle spalle.
Il Boss si sfregò le mani e si avvicinò all'armadio, non trovò immediatamente ciò che stava cercando, ovviamente Rick non andava molto spesso a trovare il figlio, perciò i suoi abiti erano nascosti sotto una pila di magliette appartenenti al ragazzo.
I pantaloni dello sceriffo non gli sarebbero mai andati bene, ma fortunatamente trovò un paio di pantaloncini, sarebbe stato imbarazzante girare per casa con dei bermuda hawaianii ma se ne sarebbe fatto una ragione.
Prese poi una maglietta color porpora ed un maglione bianco, storse il naso per il terribile accostamento di colori, ma alla fine sollevò le spalle.
Posò i capi sul letto e si avvicinò al comodino del ragazzo, composto da due cassetti.
Aprì il primo e come aveva immaginato trovò l'intimo di Carl, boxer e mutande di tutti i tipi.
Negan scosse il capo ed aprì il secondo cassetto, si sentì molto a disagio a rovistare fra la biancheria intima del padre del proprio ragazzo, un brivido gli corse lungo la schiena, il Boss lo scacciò e afferrò un paio di boxer bianchi.
Fece per alzarsi ma un qualcosa di rosso attirò la sua attenzione, tornò a rovistare nel cassetto e sorprendentemente trovò delle mutandine di pizzo rosso.
"Dio. Spero solo che non appartengano a Rick" Disse Negan portandosi una mano davanti agli occhi.
Sorrise divertito e le posò sopra agli abiti che aveva preparato, avrebbe dovuto fare quattro chiacchiere con Carl.
Il Boss entrò nel piccolo bagno di servizio e dopo aver abbassato la tavoletta del wc vi posò sopra i vestiti.
Si spogliò dei propri abiti e li buttò in un angolo, quando sarebbe uscito dal bagno li avrebbe nell'altro bagno.
Aprì il getto della doccia e vi s'infilò sotto, fu difficile regolare i getti in modo che potessero essere di proprio gradimento.
Versò una piccola quantità di bagnoschiuma nel palmo della mano ed iniziò a sfregare il corpo stanco.
Un sospirò lasciò le sue labbra quando si ritrovò a sfregare le spalle indolenzite.
Uscì dalla doccia una mezz'oretta dopo, si avvolse in un grande asciugamano bianco e si asciugò alla bene e meglio.
Indossò gli abiti di Rick ed uscì dalla stanza, stretti in una mano i suo vestiti sporchi e nell'altra le mutande di Carl. Negan storse il naso quando vide il proprio riflesso nello specchio.
Con un sospiro lasciò la stanza, si affacciò nel bagno e lanciò in vestiti nel cesto della biancheria sporca.
Lentamente si avvicinò alla cucina, si appoggiò allo stipite della porta ed osservò Carl.
Il ragazzo stava cuocendo due fette di carne, di fianco a se aveva una biella contenente dell'insalata verde, mentre nel forno cuocevano delle patate tagliate a dadini.
"Guarda che bel pranzetto" Si complimentò il Boss.
Carl sorrise senza guardarlo, prese fra le dita una manciata di sale e la buttò sulla carne.
"A proposito, ho trovato queste, spero siano tue e non di tuo padre" Carl sobbalzò e si voltò a guardarlo.
Il ragazzo arrossì quando vide le proprie mutande strette fra le mani dell'uomo.
Subito corse verso di lui, fece per strappargliele di mano ma l'uomo le sollevò sopra la propria testa.
"Negan!" Esclamò Carl completamente in imbarazzo.
Il Boss storse il naso e se lo strinse contro.
"Come mai hai delle mutande del genere?" Domandò Negan con un pizzico di gelosia nella voce.
Il ragazzo sospirò e tese le mani sopra la testa.
"Beth mi ha portato a fare shopping e si è rifiutata di lasciarmi in pace fino a quando non avessi comprato qualcosa di sexy, quindi ho preso quelle. Contento?" Domandò il ragazzo riuscendo alla fine ad afferrare l'intimo. Negan incrociò le braccia contro il petto e anche se non era del tutto convinto annuì.
"Va bene, mi fido" Carl lo guardò male e buttò le mutande su una sedia.
"Ora siediti, è pronto" 

Verso le tre di pomeriggio uscirono di casa, entrambi ben coperti, con sciarpe e scarpe pesanti, la neve continuava a scendere copiosa dal cielo.
Non presero la macchina, si limitarono a camminare sul marciapiede circondati da altre centinaia di persone. 
"Dove vuoi andare?" Gli domandò Carl non essendo mai stato a comprare un completo, certo sapeva dove poterli trovare ma personalmente non era mai entrato in un negozio che vendesse quel genere di articoli.
"C'è un posticino qui vicino, seguimi" Lo invitò Negan ed il ragazzo non se lo fece ripetere una seconda volta. Camminò fianco a fianco all'uomo, le loro mani non si sfiorarono una singola volta, Carl avrebbe tanto voluto prendere le mano dell'altro nella sua, intrecciare le loro dita insieme e sentirmi... normale. 
"Tutto bene?" Domandò il Boss.
Carl sollevò lo sguardo e gli sorrise, un sorriso falso e tirato, Negan lo notò immediatamente ma fece finta di nulla, non voleva imporsi troppo nella vita del giovane, non dopo tutto quegli anni di lontananza, non dopo tutto quello che era successo fra di loro. 
"Va bene allora"

      

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