Capitolo 7:

1.2K 71 13
                                    

Carl tornò a casa a mezzanotte passata, parcheggiò l'auto e silenziosamente si diresse all'ascensore.
S'infilò tra le porte e pigiò il pulsante che lo avrebbe condotto al suo piano. Una volta che le porte si furono aperte trotterellò verso il proprio appartamento, infilò la chiave nella serratura ed entrò in casa.
Si chiuse la porta alle spalle ed accese la luce.
Il salotto era vuoto come suo solito, per terra c'era un blocchetto di lego che probabilmente aveva dimenticato Rj. Buttò la borsa di tela sul divano ed appese il cappotto all'appendi abiti.
Si tolse le scarpe e le depositò ordinatamente di fianco all'entrata sopra ad uno straccio.
Raggiunse le propria stanza, lentamente aprì la porta e sbirciò al suo interno, si era aspettato di trovare Negan, ma l'uomo non c'era.
Carl scosse il capo dandosi dell'idiota e si avvicinò al letto, sotto al cuscino era solito tenere il pigiama, composto da un pantalone leggero bianco ed una maglietta con scollo a V dello stesso colore.
Lo prese fra le mani e poi si inginocchiò davanti al comodino, aprì il primo dei due cassetti e prese un paio di boxer puliti.
Alzandosi in piedi uscì dalla camera, dall'altra parte del corridoio, proprio di fronte alla camera da letto stava il vero e proprio bagno, dotato di doccia, vasca, servizi igienici, lavatrice e asciugatrice.
Posò il pigiama sopra la lavatrice e si sedette sul bordo della vasca, contemporaneamente aprì il rubinetto dell'acqua calda e dell'acqua fredda, armeggiò qualche minuto con i rubinetti, trovando la combinazione adatta affinché l'acqua fosse di suo gradimento, si alzò in piedi e si spogliò gettando i panni sporchi nella cesta del bucato.
Immerse un piede all'interno della vasca e subito dopo si sedette, lasciando che l'acqua calda lambisse il suo corpo stanco. 
Quando aveva acquistato l'appartamento si era premurato che il bagno avesse una vasca, fin da piccolo desiderava un bagno con vasca. S'immerse fino al collo e lasciò una gamba fuori dalla vasca, la schiuma vaporosa scivolò sulla sua pelle pallida e cadde a terra scomparendo quasi immediatamente.
Carl si crogiolò a lungo nell'acqua calda, proprio sopra la vasca stava un finestra che dava sulla strada, fuori aveva ricominciato a nevicare e i fiocchi candidi cadevano leggiadri dal cielo terso.
A Carl era sempre piaciuta quella finestra, vento, pioggia, neve o sole lui vedeva tutto.
Fece scivolare una mano sul petto e le dita incontrarono la collana di Negan, la mazza da baseball sfiorava la superficie dell'acqua trasparente.
Carl sospirò ed appoggiò la testa contro il bordo della vasca.
Pensare a Negan gli riempì il cuore di gioia, il suo Boss era tornato da lui, lo aveva baciato e coccolato... 
Carl sospirò pesantemente e con riluttanza decise di uscire dalla vasca, non perché fosse stufo del caldo tepore, ma perché temeva di potersi addormentare.
Si avvolse nel grade accappatoio azzurro e dopo essersi asciugato alla bene e meglio infilò il pigiama bianco, la morbidezza del tessuto lo costrinse a sospirare per il piacere.
Uscì dal bagno e si diresse in soggiorno, la tracolla era ancora sul divano, le prese fra le mani ed estrasse il cellulare e la camicia rotta, il giorno dopo avrebbe potuto aggiustarla, non sarebbe stato troppo difficile.
Il suo cellulare iniziò a vibrare contro la sua gamba, Carl lo prese in mano e sorrise quando vide il viso sorridente di Beth illuminare lo schermo.
"Pronto?" Domandò lui con fare enigmatico.
"Ciao tesoro!" Esclamò Beth all'altro capo del telefono, la sua voce era squillante, allegra, avrebbe potuto far sorridere chiunque.
"Ciao Betty" La ragazza sbuffò, odiava quello stupido soprannome che Carl le aveva affibbiato qualche anno prima, l'idea era stata di Maggie la sorella maggiore della bionda.
"Ho una grande notizia da darti! Maggie è di nuovo incita! Diventerò zia per la seconda volta! Aaaaaah" Gridò la ragazza eccitata.
Carl si mise a sedere sul divano e sorrise genuinamente.
"Sono contento per te e per lei e Glenn" Beth prese a raccontargli ogni minimo dettaglio, dalla scoperta alla prima ecografia, che rigorosamente era avvenuta in compagnia della ragazza.
"E tu come stai?" Gli domandò Beth terminando il suo sproloquio senza fine, volendo avrebbe potuto mettersi a parlare di tutt'altro, ma decise di lasciare spazio anche all'amico.
Carl scosse il capo.
"Allora, non gridare o altro" Disse Carl preventivamente.
Si mise a gambe incrociate e sospirò.
"Eddai! Non tenermi sulle spine!" Esclamò Beth, sbuffando subito dopo. 
Carl sbuffò una risata e si passò una mano fra i capelli scuri.
"Negan è tornato" Beth rimase muta per alcuni istanti, Carl temette quasi che per la rabbia avesse chiuso la chiamata.
"COSA!?" Domandò la ragazza gridando.
Carl le intimò di abbassare la voce, dopo tutto era molto tardi e non voleva certo che Beth svegliasse tutta la famiglia..
"Con quale faccia tosta osa farsi rivedere dopo tutto questo tempo! Gli hai sbattuto la porta in faccia vero?"  Carl annuì convinto.
"Si si, certo e poi abbiamo fatto sesso" Carl era diventato molto più aperto e non si faceva più problemi a dire all'amica tutto quello che gli passava per la testa, anche se forse quello avrebbe dovuto tenerselo per se.
"Cosa!? Come..." Carl le raccontò di come aveva trovato Negan seduto al tavolo della cucina, di come lui lo aveva sbattuto fuori casa e tutto il resto, comprese le scuse dell'uomo. 
"Gli ho tirato uno schiaffo" Concluse poi il ragazzo, come a volersi giustificare.
"Hai fatto benissimo, se lo è meritato e..." Una voce richiamò la ragazza.
"Devo andare...ci sentiamo più tardi, abbiamo molte cose di cui parlare, non credere che sia tutti finito così, perché non lo è, hai capito?" Carl annuì sorridendo.
"Ci sentiamo" La salutò prima di attaccare.
Carl si alzò in piedi e infilò il cellulare nella tasca del pigiama, trotterellò fino alla propria stanza.
Si fermò davanti all'ingresso e lanciò un ultimo sguardo in bagno, assicurandosi di aver spento tutte le luci e di aver svuotato la vasca.
Entrò in camera da letto e saltò per aria, sdraiato nel suo letto c'era Negan, l'uomo era sdraiato sulla schiena, gli occhi chiusi e le braccia incrociate davanti al petto. Indosso aveva solo un paio di boxer.
"Non puoi entrare così in casa mia!" Esclamò Carl allarmato.
Dannazione, era davvero così facile entrare in casa sua?
Avrebbe dovuto assolutamente chiamare qualcuno affinché controllasse la serratura.
Negan si mise a sedere gli sorrise sensualmente.
"Ti aspetto da quattro ore, dovresti ringraziarmi per essere così paziente" Lo prese in giro il Boss, picchiettando con la mano al suo fianco.
Il ragazzo scosse il capo e fece alcuni passi avanti.
"Non ti ho chiesto io di venire qui, hai fatto tutto di testa tua" Rispose Carl facendo qualche passo avanti.
Non sapeva cosa aspettarsi da Negan, sarebbe stato capace di saltargli addosso in qualsiasi momento, ma non lo avrebbe mai obbligato a fare nulla, questo era ovvio.
"Jesus ti ringrazia per la mancia che gli hai lasciato" Negan, prima di andarsene era passato alla cassa per pagare, Carl non era lì, infatti era occupato a servire dei clienti, così Jesus aveva approfittato del momento per scambiare qualche chiacchiera con l'uomo.
Il Boss aveva pagato la sua consumazione e gli aveva lasciato una mancia di ben dieci dollari.
Negan sorrise e tornò a sdraiarsi, questa volta sotto le coperte.
"Avanti vieni a letto" Ripeté il Boss. L'uomo era petto nudo, con indosso dei semplici boxer bianchi che mettevano in mostra tutto ciò che stava sotto allo strato di tessuto.
Carl lo assecondò anche se contro voglia, aveva passando una serata noiosa e aveva molto sonno quindi si sdraiò al suo fianco e si coprì con le coperte.
"Vestito così di bianco sembri un angioletto" Lo rimbeccò il Boss accarezzandogli i capelli scuri.
Carl nascose il viso contro il collo di Negan.
"La tua sciarpa è in salotto, ricordati di prenderla prima di andartene" Negan annuì e appoggiò una mano sul fondo schiena del ragazzo. 
Carl allontanò la mano e gli diede la schiena.
"Così mi faciliti il lavoro" Sussurrò il Boss contro l'orecchio del ragazzo.
Carl gli tirò un calcetto contro il polpaccio e provò a nascondersi sotto le coperte.
"Va bene, per questa sera solo coccole, ma domani mattina... vedrai com'è il leone appena sveglio" Ringhiò Negan con voce roca e profonda che fece venire i brividi al ragazzo.
"Sta zitto e dormi" Ordinò Carl scocciato.
Negan sbuffò una risata e dopo aver avvolto le braccia attorno alla vita del ragazzo si mise a dormire.
Carl non riuscì a prendere sonno, non era più abituato a dormire con qualcuno, certo, la notte prima l'aveva passata insieme a Negan, ma era esausto e non aveva nemmeno fatto caso alla presenza dell'altro, mentre ora lui era completamente sveglio e vigile, il bagno lo aveva rilassato ma non abbastanza da fargli abbassare del tutto la guardia.
Carl posò una mano su quelle giunte del più grande.
Le mani di Negan erano calde e grandi, proprio come le ricordava.
Il ragazzo sentiva le lancette della sveglia ticchettare nel silenzio più assoluto, il respiro caldo di Negan s'infrangeva contro l'attaccatura dei suoi capelli, era una sensazione piacevole. 
Carl prese un grosso respiro e si voltò verso il Boss, puntò i grandi occhi azzurri su di lui e rimase immobile, in muta contemplazione.
Il Boss non sembrava essere minimamente invecchiato dall'ultima volta in cui lo aveva visto.
Carl lo guardò più da vicino, e solo in quell'istante notò una cicatrice biancastra che svettava alla base del collo di Negan.
Sembrava quasi che qualcuno avesse provato a soffocarlo, ma non con una corda, con qualcosa di affilato.
"Che cos'hai fatto in questi tre anni?" Domandò al silenzio.

Guns and Roses IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora