Carl guardò l'orologio da parete e si poggiò le mani sui fianchi.
Era arrabbiato. Era decisamente molto arrabbiato.
L'ora di cena era passata da un pezzo e lui si era impegnato per preparare il piatto preferito di suo padre, pasta al forno, ma lui non era tornato. E nemmeno Negan e Daryl erano tornati.
Carl si avvicinò al divano e prese il proprio cellulare fra le mani, selezionò la rubrica e pigiò sul contatto di Negan. Il Boss si sarebbe beccato una bella strigliata. Il cellulare continuò a vibrare fino a quando partì l'irritante voce della segreteria telefonica.
"Il cliente da lei chiamato al momento non è raggiungibile, la preghiamo di-" Carl scosse il capo e batté i piedi a terra con irritazione. Selezionò nuovamente la segreteria, evitò il contatto di Daryl, sapendo che l'uomo non avrebbe risposto sicuramente e selezionò quello del padre.
Il cellulare squillò per alcuni interminabili secondi ed infine Rick rispose.
"Papà dove diavolo siete finti!?" Domandò il ragazzo con tono alterato, iniziando a camminare avanti ed indietro per il salotto, passandosi nervosamente una mano fra i capelli castani. Il padre non rispose immediatamente e questo fece preoccupare il giovane.
"Siamo in ospedale" Rispose Rick con tono basso, ma calmo, segno che qualsiasi cosa fosse successa non doveva essere nulla di grave. O che semplicemente non volesse fare preoccupare il figlio. "Siamo? Tu e chi?" Domandò Carl spaventato, domandandosi che cosa fosse accaduto al genitore e a coloro che erano con lui. Il giovane si sedette sul morbido divano ed accavallò le gambe, iniziando a dondolare ansioso, mordendosi il labbro con preoccupazione.
"Dwight" Rispose Rick. Carl si morse l'interno della guancia e chiuse la chiamata. C'era qualcosa che non andava, se il vice di Negan era stato ferito ed era l'unico ad essere in ospedale dove si trovavano il Boss e tutti gli uomini che erano con lui? Incluso Daryl ovviamente, l'uomo non era solito abbandonare il fianco del partner, non in situazioni delicate come quello, se lo avesse fatto sarebbe stato solamente per raggiungere Carl ed avvertirlo di ciò che era accaduto ma, dal giovane non era ancora arrivato nessuno. Carl si alzò in piedi ed in tutta fretta si recò in camera da letto, dove stavano la maggior parte dei suoi abiti. Si cambiò velocemente, indossando qualcosa che fosse più opportuno per una visita ospedaliera. Optò per un paio di semplici pantaloni neri ed un maglione pesante del medesimo colore. Si guardò attraverso il grande specchio che stava al fianco della porta che dava sulla camera da letto e sbatté le mani insieme, dirigendosi all'ingresso con passo celere. Indossò il grande giaccone nero, adatto a quel periodo dell'anno così freddo e gli scarponi del medesimo colore. Infilò il cellulare in tasca e lasciò l'appartamento di Negan, dirigendosi alla volta del parcheggio dove, alcuni Salvatori avevano portato l'auto di Carl. Il giovane estrasse le chiavi dal giaccone e si portò al posto del passeggero, stringendo il volante in pelle nera fra le mani. Erano settimane che non guidava e, ora riusciva quasi a percepire il potere che gli conferiva il poter governare un mezzo simile. Mise in moto l'auto e lasciò i parcheggi, salutando i Salvatori che stavano all'ingresso del cancello con una mano. Poi, partì alla volta dell'ospedale, dove sperava di trovare le risposte che stava cercando.Una volta giunto all'ospedale fece richiesta di un certo Rick Grimes, che doveva aver accompagnato un loro amico che era stato ferito da un colpo di pistola. L'infermiera si dimostrò molto gentile, indicandogli il corridoio in cui doveva recarsi e dove infatti trovò il padre. Lo sceriffo era seduto su una delle piccole sedie bianche che affollavano l'ampio corridoio.
"Papà!" Esclamò Carl, correndo immediatamente verso di lui, lasciando che questo lo stringesse in un tenero abbraccio. Lo sceriffo avvolse le braccia attorno la schiena del figlio, lasciandogli poi un bacio sulla fronte pallida, coperta dai capelli bruni che avevano ricominciato a crescere velocemente. "Cos'è successo? Dwight sta bene?" Domandò Carl guardandosi attorno, sperando di individuare la zazzera bionda del vice dei Salvatori. Rick si limitò ad annuire e si accomodò nuovamente su una delle tante sedie bianche, invitando il figlio a fare altrettanto, indicando una porta con una mano tremante.
"Dicono che la ferita non è grave. In questo momento stanno rimuovendo il proiettile, tra poco dovrebbe lasciare la sala chirurgica" Spiegò lo Sceriffo, rivolgendo lo sguardo verso il figlio che annuì, mordicchiandosi il labbro inferiore, tenendo a propria volta lo sguardo fisso sul viso del genitore.
"Tu stai bene?" Gli domandò Carl che, così come era naturale aveva subito pensato al ferito ma, non aveva immaginato che anche il genitore potesse essere rimasto ferito in quello che aveva dedotto fosse stato un agguato. Rick annuì e si passò una mano sulla fronte, scostando alcuni ciuffi grigi che gli erano finiti innanzi al viso.
"Sto bene. Sono un poco ammaccato ma nulla di grave, non di devi preoccupare, il tuo vecchio è ancora in gamba" Rispose il genitore, sbuffando sonoramente. Probabilmente il suo corpo sarebbe stato coperto di lividi e forse anche qualche piccolo taglio. Carl annuì e poggiò il capo contro la spalla di Rick. "Cos'è successo?" Domandò il ragazzo, sollevando lo sguardo sul viso del genitore. Occhi azzurri fissi in occhi azzurri. Lo Sceriffo sospirò e si guardò attorno, rendendosi conto ci fossero troppe persone per poter parlare liberamente di ciò che era accaduto lungo la via del ritorno a casa.
"Questo non è il luogo più adatto per parlarne. Abbi pazienza. Una volta tornati a casa ti racconterò tutto" Rispose Rick, che sollevò il capo quando vide la porta bianca aprirsi e Dwight uscire sorretto da una stampella. Il Salvatore salutò i due Grimes con un cenno del capo e, una volta firmata tutta la documentazione necessaria per la sua dimissione i tre si diressero all'auto di Carl. Dwight si lasciò cadere contro i sedili posteriori, rifiutandosi categoricamente di allacciare la cintura di sicurezza, sostenendo che, quel giorno era sopravvissuto ad un colpo di pistola e sicuramente non sarebbe morto per la guida di Carl. Il ragazzo si era sentito vagamente offeso da quel commento ma, decise di lasciare correre, non volendo stuzzicare troppo l'uomo alla quale avevano appena estratto un proiettile dal corpo.
"Rick" Lo richiamò Dwight. Lo Sceriffo, seduto al posto del conducente lo guardò con la coda dell'occhio, domandandosi cos'altro il biondo avesse da dire. Il più giovane dei due uomini gli concesse un semplice cenno del capo e Rick sorrise, scuotendo il capo con fare esperto.
"Non ti preoccupare, è stato un piacere" Rispose lo Sceriffo che, in quegli occhi sofferenti aveva letto profonda gratitudine. Carl si passò la lingua sui denti, rivolgendo sguardi curiosi ed interrogativi ai due uomini. Alla fine, stanco del silenzio tombale che li aveva avvolti parlò.
"D'accordo. Volete dirmi che diavolo sta succedendo? Dove sono Negan e Daryl e che cosa è successo a Dwight!?" Domandò Carl con la poca pazienza che gli era rimasta. Rick abbassò lo sguardo sul figlio, non contento del linguaggio brusco appena utilizzato ma, decise di non prestarvi troppa attenzione, consapevole del fatto che, se non avesse parlato Carl avrebbe continuato a fare domande e, il suo linguaggio sarebbe divenuto sempre più scurrile e poco cortese.
"Siamo stati aggrediti. Non so bene che cosa sia successo, prima stavamo camminando e subito dopo siamo stati avvolti da una nuvola di fumo bianco. So solamente che i Salvatori che erano con noi sono tutti morti e, Daryl e Negan sono stati presi" Rispose Rick, stringendo il volante fra le mani, utilizzò talmente tanta forza da far diventare le nocche bianche. Carl si morse le labbra, guardando Dwight attraverso lo specchietto retrovisore. Il biondo aveva abbassando lo sguardo al solo udire quelle parole, i suoi compagni, persone che conosceva da una vita erano morte sotto i suoi occhi e lui non aveva potuto fare nulla.
"Chi è stato?" Domandò ancora Carl, riportando lo sguardo sul genitore che, scosse il capo, sollevando le spalle.
"Non ne ho idea" Rispose Rick. Dwight poggiò le mani sui sedili dei due uomini, aggrappandosi ai poggiatesta per riuscire a tirarsi in avanti, così da potersi avvicinare ai due compagni di viaggio.
"Non è forse ovvio?" Domandò il Salvatore, facendo passare lo sguardo da Carl a Rick, domandandosi chi dei due sarebbe giunto prima alla conclusione di quel quesito così elementare.
"Mi domando come tu sia diventato Sceriffo" Commentò Dwight, rivolgendo uno sguardo di sufficienza nei confronti di Rick che, evitò di rispondere, ricordando che il giovane era stato appena colpito da un proiettile.
"Beta" Concluse Dwight, facendo raggelare l'abitacolo.
STAI LEGGENDO
Guns and Roses III
Fanfiction⚠️La storia presenta contenuti per adulti⚠️ Seguito di Guns and Roses II Abbiamo un Carl più cresciuto, maturo ma nonostante questo ancora legato al suo passato. 23-10-20 = 1°twd