Capitolo 16:

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Negan aveva ordinato a quattro dei suoi uomini di sorvegliare l'appartamento di Carl e di sistemare la porta in modo da non creare troppo disordine e caos nel condominio.
I due ora erano in auto e si stavano dirigendo al nuovo appartamento di Negan, Rick era stato costretto a tornare a casa, alcuni uomini armati avevano provocato diversi danni a King ed essendo lui lo sceriffo doveva trovare un modo per risolvere la situazione.
"Sicuro di stare bene?" Domandò Negan rivolgendo una breve  occhiata a Carl, il ragazzo annuì timidamente e si strinse maggiormente nel cappotto marroncino.
"Ti ha detto come si chiamava?" Domandò il Boss accostando, attendendo pazientemente che i suoi uomini aprissero il cancello.
"Dylan" Negan si morse il labbro, non conosceva nessuno con quel nome e la descrizione che Carl gli aveva fornito non era servita a molto, centinaia, se non migliaia di uomini avevano le stesse caratteristiche fisiche di questo fantomatico Dylan.
Però nessuno degli uomini con cui Negan era entrato in affari aveva queste peculiarità.
"Lo conosci?" Domandò Carl rivolgendo la propria attenzione al Boss.
Negan scosse il capo.
"Non importa, l'unica cosa che conta è che non sia riuscito a farti del male" Disse il Boss spegnendo il motore e scendendo dalla macchina, Carl fece altrettanto e subito si strinse nel cappotto.
"Vieni, entriamo" Negan gli avvolse un braccio attorno alle spalle e guidò il ragazzo all'interno dell'edificio.
Carl si guardò attorno spaesato, ma in un certo senso riconobbe quel luogo nuovo ma così familiare al tempo stesso.
"Vivi qui?" Gli domandò Carl mentre Negan lo guidava verso l'ascensore.
Il Boss annuì e pigiò il pulsante di richiamo.
"Ho un attico all'ultimo piano" Gli spiegò Negan. Carl lo guardò meravigliato.
"Wow..." Sussurrò lui, il Boss gli sorrise e lo guidò all'interno dell'ascensore, poi schiacciò il pulsante con inciso il numero venticinque.
"Anche Dwight e Sherry vivono qui?" Domandò ancora Carl mentre l'ascensore procedeva lentamente verso l'alto.
"Hanno un appartamentino qui, ma di solito non ci vivono" Gli spiegò il Boss una volta che furono giunti a destinazione.
Negan fu costretto ad inserire un codice per poter avere accesso all'attico, infatti le porte dell'ascensore davano direttamente sul salotto.
Una volta messo piede in sala Carl venne accolto da un caldo tepore, Negan lo aiutò a togliersi la giacca che poi appese ad un appendi abiti nero.
Di fianco al pulsante di richiamo dell'ascensore c'era un piccolo schermo che mostrava chiunque si trovasse all'interno dell'ascensore.
Carl si inginocchiò e si tolse le scarpe che poi mise di fianco a quelle di Negan.
Il ragazzo tornò a guardarsi in giro, al centro del salotto c'era un divano a ferro di cavallo bianco, davanti a questo un tavolino nero dalla base decisamente insolita, dal pavimento coperto da un tappeto peloso bianco sembrava nascere un albero i cui rami sorreggevano il piano su cui erano appoggiate diverse cose, tra cui un posacenere. Di fronte al divano stava un televisore a schermo ultrapiatto fissato saldamente alla parete di cemento. Ai lati della parete che sarà stata larga circa due metri stavano due grandi finestre che davano sulla città innevata.
Alle spalle del divano stava invece la cucina composta da attrezzature decisamente all'avanguardia.
"Bella casa" Disse Carl sfiorando con i polpastrelli il bracciolo del divano.
"Devo ancora finire di arredarla, ma grazie" Rispose Negan avvicinandosi a Carl.
Il ragazzo si voltò a guardarlo e Negan gli prese il viso fra le mani, strusciando insieme le punte dei loro nasi.
"Mi mancano i tuoi capelli lunghi" Sussurrò il Boss dandogli un bacio sulle labbra.
"Anche a-" Venne interrotto bruscamente da un fitta al centro del petto.
"Carl!" Esclamò l'uomo aiutandolo a sedersi sul divano. Il ragazzo si portò una mano al petto e prese un grosso respiro.
"Sto bene" Rispose Carl aggrappandosi alla mano di Negan.
"Ecco perché me ne sono andato" Sussurrò l'uomo. Carl lo guardò rattristato.
"Non volevo coinvolgerti in tutto questo" Continuò il Boss alzandosi in piedi ed andando a prendere un bicchiere d'acqua per il ragazzo.
"Ma ormai lo sono" Rispose Carl accettando volentieri il bicchiere.
"Vuoi degli antidolorifici?" Domandò l'uomo cercando di cambiare discorso, sapeva che se avesse iniziato a discutere con Carl non ne sarebbero usciti bene e l'ultima cosa che voleva era litigare con il ragazzo. Carl scosse il capo e sorrise forzatamente.
"No, è già passata" Negan annuì e si sedette al suo fianco.
"Rimani qui, io preparo la cena, la settimana scorsa ho cucinato delle ottime lasagne e ne ho surgelate un po', ti vanno?" Domandò il Boss alzandosi in piedi. Negan si era dato alla cucina durante il periodo in cui Carl era rimasto in ospedale, aveva passato giornate intere cucinando, cercava in tutti i modi di distrarsi e quel metodo pareva funzionare. Carl annuì e gli sorrise, poi si alzò a propria volta.
"Ti aiuto a mettere tavola" Si offrì il ragazzo. Negan scosse il capo e costrinse il ragazzo a sedersi su una sedia.
L'uomo mise la teglia contenente le lasagne in forno e poi si occupò di preparare la tavola, Carl rimaneva ad osservarlo scrutando attentamente i movimenti del Boss.
Quando Negan si voltò per prendere i bicchieri Carl lo abbracciò da dietro, appoggiò il petto contro la sua schiena e sospirò stanco. Il Boss posò una mano sopra le sue e Carl sorrise.
"Che succede?" Gli domandò Negan scrutandolo con la coda dell'occhio, sfortunatamente poté vedere solo la zazzera scura del ragazzo. 
Carl scosse il capo e si strinse maggiormente a lui.
"Voglio solo rimanere così per un po'" Rispose lui semplicemente. Il Boss si girò nel suo abbraccio e lo prese fra le braccia.
Carl gli avvolse le gambe attorno alla vita e le braccia intorno al collo, poi appoggiò il capo contro la sua spalla, accarezzandogli distrattamente il viso con una mano.
Negan sorrise e spingendolo verso l'alto lo guardò, avvicinò le labbra alle sue e lo baciò, il ragazzo ricambiò immediatamente, poi appoggiò la sua fronte contro quella dell'uomo.
La campanella dell'ascensore richiamò la loro attenzione, le porte si aprirono ed una voce familiare si fece sentire.
I due amanti si separarono, Negan si staccò delicatamente da Carl e si diresse in salotto. Sherry stava davanti all'ascensore, tra le braccia teneva una bambina, la piccola aveva la testa appoggiata contro la spalla della donna e dormiva pacifica.
"Sherry. Che succede?" Domandò Negan avvicinandosi con passo svelto, l'espressione dipinta in viso alla ragazza era tirata, triste e spaventata. Il Boss temette fosse successo qualcosa a Dwight.
"Negan. Sono solo venuta a dirti che io e Dwight dobbiamo... correre in ospedale" Il Boss drizzò le orecchie.
"Mia sorella è stata male e l'hanno portata di corsa in ospedale, mia madre dice che non è nulla di grave ma preferisco andare a controllare io stessa. Volevo chiamarti ma il mio cellulare è morto e Dwight non ha il suo" Spiegò la donna ticchettando velocemente il tacco contro il pavimento.
Negan annuì.
"Sono felice che non sia nulla di grave, fammi sapere se posso fare qualcosa" Si raccomandò l'uomo lasciando una carezza sulla testa spelacchiata della piccola. La bambina aveva compiuto un anno solo qualche mese prima.
"Grazi, lo farò" Sherry si avvicinò all'ascensore ma Negan la bloccò prima che potesse premere il pulsante del piano terra.
"Sai che se succede qualcosa, qualsiasi cosa io sono qui" Le disse l'uomo. In quello stesso momento Carl lasciò la cucina, era rimasto a domandarsi se fosse il caso di mostrarsi alla donna.
Il viso di Sherry si illuminò quando lo vide.
"Carl! Sono felice di vederti" Disse lei facendo qualche passo verso di lui. Lui e Dwight erano stati molte volte a trovarlo in ospedale ed entrambi avevano avuto modo di parlargli.
"Si, anche io" Disse Carl. Lei gli sorrise e entrò nell'ascensore, qualche istante dopo le porte si chiusero.
Carl si avvicinò a Negan e gli strinse una mano. 
L'uomo si voltò a guardarlo e lo strinse in un abbraccio. 
"Andrà tutto bene" 

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