Capitolo 12:

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"Il proiettile ha sfiorato il cuore..."
Se il cuore di Carl rischiava di smettere di battere quello di Negan lo aveva appena fatto, i ricordi gli tornarono alla mente, si ricordò di Lucille riversa a terra, un foro sanguinante al centro del petto.
Non di nuovo, pensò il Boss, non avrebbe retto un'altra perdita, non un'altra persona a cui teneva.
"Ma se la caverà" Concluse io medico, un timido sorriso comparve sulle sue labbra.
Negan tirò un sospiro di sollievo, tutta la paura e la pressione sembravano essere sparite.
Sherry si prese il viso fra le mani e scoppiò a piangere, Dwight fu subito al suo fianco.
Il vestito bianco della sposa era ricoperto di sangue rosso.
"Essendo stato colpito da un colpo di pistola siamo stati costretti a chiamare le autorità, laggiù vi aspetta un agente, vorrebbe parlare con voi uno alla volta" Disse il medico dopo che un'infermiera si fu avvicinata.
Negan puntò lo sguardo sulla porta dietro alla quale stava Carl.
Io medico gli posò una mano sulla spalla.
"Appena il colloquio sarà terminato lo potrà incontrare" Lo rassicurò l'uomo.
Il Boss annuì e si avvicinò all'agente.

L'agente, una donna dai lunghi capelli neri e la pelle scura lo portò in una stanzetta appartata, invitò Negan a sedere e poi iniziò con le domande.
"Io mio nome è Sasha Greene, il suo nome?" Iniziò la donna estraendo un piccolo block notes dalla tasca posteriore dei pantaloni.
"Jeffrey D. Morgan" Si presentò Negan, l'uomo continuava a guardare la porta, voleva raggiungere Carl, quella maledetta poliziotta poteva anche andare a farsi fottere.
"Lei chi è per la vittima?" Domandò la donna.
Il Boss esitò qualche istante prima di rispondere.
"Sono il compagno" Sasha annotò l'informazione sul blocchetto.
"Può raccontarmi cos'è successo?" Domandò la donna.
Negan annuì e raccontò brevemente l'accaduto.
"L'aggressore è scappato?" Domandò ancora l'agente.
"Si" Rispose subito Negan, la verità era un'altra.
L'uomo che aveva sparato era stato bloccato dagli uomini di Negan ed imprigionato nel nuovo Santuario.
"Va bene...parlerò con gli altri due testimoni, può andare...Spero che il suo compagno si riprenda" Gli augurò con sincerità.
Negan lasciò la stanza e si diresse verso la camera di Carl.
Un'infermiera stava davanti alla porta.
"Potrà vederlo solo per pochi minuti, ha bisogno di riposo e dovrà passare i prossimi giorni in ospedale" Gli spiegò la donna aprendo la porta.
Carl era sdraiato a letto, era attaccato ad una flebo e nonostante avesse appena subito un'intervento lungo diverse ore era completamente sveglio.
"Ciao" Lo salutò il ragazzo.
Negan gli si avvicinò e gli lasciò un bacio sulla fronte.
"Ahi!" Esclamò Carl.
Il Boss si ritrasse, il ragazzo gli afferrò un braccio.
"Mi spiace... se ti fosse successo qualcosa... se fossi..." Non riuscì a terminare la frase.
Carl gli strinse la mano.
"Gli altri stanno bene?" Domandò il ragazzo. Negan annuì.
"Hai salvato la vita a Sherry" Gli disse il Boss, Carl sorrise.
Il ragazzo prese il viso dell'uomo fra le mani e gli lasciò un bacio sulle labbra.
"Ti amo Negan" Il cuore del Boss perse un battito, prese il viso del ragazzo fra le mani e lo baciò a propria volta.
"Ti amo anche io ragazzino" Carl sorrise. Negan abbassò il lenzuolo che copriva il petto del ragazzo e puntò lo sguardo sul cerotto che aveva in mezzo al petto, vi posò una mano e lo sfiorò.
"Il dottore dice che starò bene" Continuò Carl posando una mano su quella grande del Boss.
"Ti fa male?" Gli domandò Negan con tono preoccupato, sapeva quanto potesse fare male un colpo di pistola, lui ci era abituato, ma Carl, Carl non lo era.
Il ragazzo scosse il capo.
"No, ma credo di essere ancora sotto l'effetto dell'anestesia qui non sento nulla" Disse prima di sollevare un braccio ed indicare la zona del petto e del ventre.
"Ma prima..." Iniziò il Boss, ma Carl lo interruppe.
"Hai tirato il tubo della flebo, mi ha fatto male l'ago" Spiegò il ragazzo.
Negan scosse il capo, non riusciva a combinarne una giusta.
Si inginocchiò e prese la mano collegata alla flebo, poi vi lasciò un bacio.
"Mi dispiace tanto" Sussurrò l'uomo. Carl gli accarezzò una guancia barbuta.
Un'infermiera entrò nella stanza.
"Mi spiace ma il tempo è scaduto, il paziente ha bisogno di riposare" Disse la donna, poi si rivolse a Carl.
"Dobbiamo chiamare qualcuno o..." Negan la interruppe alzandosi in piedi.
"Lo farò io, ti verrò a trovare il prima possibile" Disse poi rivolgendo la propria attenzione a Carl.
"Non vado da nessuna parte" Sorrise il ragazzo appoggiando la testa contro i diversi cuscini che gli erano stati portati.
Carl cercava di sembrare il più rilassato possibile, ma in verità era terrorizzato, aveva davvero avuto paura di non farcela.
"Va bene piccolo" Negan gli lasciò un bacio sulla fronte ed uscì dalla stanza.
L'infermiera si avvicinò al letto e sprimacciò il cuscino, poi coprì il petto di Carl con il lenzuolo.
"Se ha bisogno di qualsiasi cosa può premere questo interruttore, saremo da lei il prima possibile. Ora cerchi di rilassarsi e di dormire un po', tra qualche ora tornerò a cambiare le bende" Gli spiegò l'infermiera spostando un ciuffo di capelli biondi dietro l'orecchio destro. 
"Va bene grazie" Carl le sorrise e chiuse gli occhi, cercando la posizione più comoda per potersi addormentare.

Negan uscì dalla stanza di Carl e si avvicinò a Sherry e Dwight, i novelli sposi lo attendevano infondo alla sala, la donna aveva le braccia strette attorno al petto, tirava continuamente uno dei lacci del vestito, riducendolo in tanti fili sottili.
Dwight armeggiava con una sigaretta spenta, la portava alle labbra e la faceva passare da una mano all'altra.
I due si voltarono immediatamente verso Negan.
"Come sta!?" Domandò Sherry con tono urgente. Voleva conoscere le condizioni del ragazzo, aveva provato a chiedere informazioni ad alcune infermiere, ma queste si erano rifiutate di rispondere.
"È sveglio ed il medico dice che starà bene... Ora sta riposando" Dwight annuì e puntò lo sguardo sulla porta bianca.
"Non appena sarà possibile vorremmo fargli visita" Disse il biondo puntando lo sguardo sul proprio Boss.
Negan annuì e si passò una mano fra i capelli scompigliati.
"Si, sarà felice di vedervi ma ora andate a casa e pensate a risposarvi, io devo chiamare Rick" Disse Negan uscendo dalla porta.
Si portò su un piccolo terrazzino e dopo essersi appoggiato con la schiena alla ringhiera selezionò il numero di Rick sulla rubrica.
Il telefonò squillò un paio di volte, poi la voce calda e gentile dello sceriffo si fece sentire.
"Pronto? Chi parla?" Domandò l'uomo. Negan sbuffò una risata, stava conttattando il suo più grande nemico, con il proprio cellulare, senza nessun modo per nascondere il numero e renderlo non tracciabile.
"Sono Negan" Rispose il Boss portandosi una mano alle tempie, già riusciva ad immaginare l'espressione stupita dello sceriffo.
"Negan?" Domandò l'uomo in un ringhio. Il Boss sbuffò.
"Lasciamo stare le minacce di morte,questa cosa è importante, si tratta di tuo figlio" Iniziò il Salvatore prendendosi tutto il tempo del mondo.
Rick sembrò pensare ad una possibile domanda, a qualcosa da dire.
"Gli hanno sparato" Terminò Negan voltandosi a guardare la città completamente ricoperta di neve fresca.
  

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