Capitolo 17:

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Dopo aver cenato i due amanti si concessero un bagno caldo e rilassante, entrambi ne avevano bisogno. Entrambi avevano avuto una giornata da dimenticare. 
Carl era appoggiato contro il petto di Negan, l'uomo gli accarezzava dolcemente le spalle, lasciando piccoli baci sulla schiena e sul collo. 
Il ragazzo si lasciò coccolare, prima di entrare nella vasca aveva tolto il cerotto al centro del petto ed ora all'altezza del cuore si poteva vedere la cicatrice circolare lasciata dal proiettile.
Negan ci aveva passato sopra le dita, saggiandone i contorni e la consistenza. Carl appoggiò la testa contro la spalla destra del Boss e sospirò stanco.
"Mi sei mancato tanto" Sussurrò il ragazzo lasciando un bacio sulla mandibola di Negan. Il Boss gli sorrise e gli baciò le labbra, si stupì di tutta quella dolcezza, in quei tre anni era stato scostante con tutti quanti ed ora, beh...
"Mi racconterai cosa ti è successo? Chi ti ha fatto questa?" Domandò il ragazzo accarezzando la cicatrice che Negan aveva sul collo.
"Sei disposto ad ascoltare?" Domandò lui. 
"Inizia"

Due anni e mezzo prima: 

Negan sospirò stanco, al suo fianco una donna dormiva completamente nuda, aveva lunghi capelli bruni che le ricadevano dolcemente davanti al viso, la pelle era pallida e morbida.
Il Boss si mise in piedi e cercò i propri abiti, i pantaloni ed i boxer erano a qualche passo dal letto, li indossò in tutta fretta, abbottonò la camicia che aveva trovato appoggiata ad una sedia e s'infilò la giacca di pelle.
Non svegliò la donna, semplicemente se ne andò.

Fuori il sole era alto nel cielo, l'estate era iniziata ormai da un paio di settimane, l'aria era calda e quasi irrespirabile.
Prese la propria auto e tornò al Santuario.
Dwight lo aspettava seduto in una piccola sala d'aspetto, avrebbe potuto andare nell'attico nel Boss, ma il biondo non se l'era sentita di invadere così lo spazio personale del suo capo.
Quando vide Negan si alzò in piedi.
"Che succede?" Domandò il Boss incrociando le braccia davanti al petto.
"Alpha vuole parlarti" Rispose pacatamente l'altro uomo. Negan buttò gli occhi al cielo. Parlare con quella donna era l'ultima delle cose che voleva fare quel giorno.
"Dove vuole incontrarmi?" Domandò il Boss sedendosi su una delle tante poltroncine. Sapeva che quella donna non lo avrebbe accolto in casa e propria e ovviamente Negan avrebbe fatto lo stesso.
"Alla scuola" Il luogo a cui Dwight si riferiva era una vecchia scuola in disuso, era stata abbandonata una decina di anni prima a causa della pessima manutenzione e le pareti pericolanti, uno dei bambini che la frequentava era stato ferito alla testa da un calcinaccio che era caduto dal soffitto della mensa, fortunatamente il bambino ne era uscito quasi del tutto indenne, ma la scuola fu costretta a chiudere.
"Quando?" Domandò ancora l'uomo prendendo una sigaretta, l'infilò fra le labbra e l'accese. Ne offrì una al biondo ma lui rifiutò.
"Questo pomeriggio. Quattro in punto" Il Boss annuì e si portò una mano fra i capelli. Quel pomeriggio aveva già un impegno, doveva incontrare un suo vecchio amico e trovare un accordo riguardante della faccende pericolose. Negan puntò lo sguardo su Carl.
"Tu conosci Gareth,vero?" Domandò Negan con fare ovvio. Il biondo annuì e si sedette al suo fianco, osservando il proprio leader più da vicino.
"Oggi andrai tu all'incontro con lui, sai cosa voglio e cosa non voglio, vedi di non deludermi. Se lavorerai bene potrei anche prendere in considerazione l'idea di mandare te ad occuparti di queste faccende. Sempre che tu lo voglia" Dwight annuì e sorrise.
"Non ti deluderò" Il Boss annuì e si alzò in piedi.
"Bene, ora lasciami riposare un po', ho avuto una notte davvero estenuante" Disse Negan allontanandosi dal biondo, ma quest'ultimo lo fermò.
"Cosa ne è di te e Carl?" Domandò il biondo. Il Boss strinse la maniglia della porta fra le mani e sbuffò dal naso.
"Sai perché me ne sono andato" Non era una domanda, Dwight conosceva perfettamente le motivazioni del Boss.
"Per proteggerlo" Lui annuì.
"Non ti mentirò, è passato un anno, io non lo rivedrò e lui non rivedrà me. So che forse ti sembrerà una cosa da stronzi figli di puttana, ma non posso vivere solo con il ricordo del suo amore e del suo corpo. Sono un uomo e come tale ho dei bisogni" Rispose lui uscendo dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

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