8.

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Keith. Non. Ballava.
Era un dato di fatto, era sempre stato così.
Ma quei denti perfetti avevano da ridire al riguardo. Keith si fece incantare dal suo sorriso.

Il castano tirò il corvino lontano dal tavolo e si avvicinò alle casse, stringendogli anche l'altra mano.
Muoveva i fianchi a tempo, e solo Dio sa quanto, in quel momento Keith, fosse preso da quel bacino. Era imbarazzato, ma non lo dava neanche troppo a vedere.

-Forza sciogliti-
il castano fece due passi avanti a ritmo muovendo le spalle.

-Non ballo Shakira-

L'altro alzò gli occhi, -Va bene, vorrà dire che dovrò darti una spinta-

Detto ciò lasciò andare una mano per portarla dietro la schiena del corvino; lo portò più vicino a se facendogli fare due giravolte.
Al che Keith sorrise leggermente.

Come poteva Lance fargli quell'effetto? Se fosse stato qualcun altro, chiunque altro, ora sarebbe staso a terra con un naso sanguinante.

-Timido?-

Lance strinse la presa rendendo Keith paonazzo più di quanto non lo fosse già.

–No-.

Lance si stava comportando proprio come faceva con le altre ragazze, e stranamente questo a Keith piaceva.

Il corvino prese un bel respirò e smise di ignorare la musica concedendosi in qualche passo.

-Sei tremendo- sorrise,
-Grazie- Gli pestò un piede volontariamente, facendolo sembrare un incidente.

-Visto- Lance lo guardava compiaciuto ora che entrambi i corpi si muovevano in sincronia, anche se Keith in modo sgraziato.

-Sei molto persuasivo-

Il corvino aveva gli occhi fissi sui piedi concentrato nei movimenti.

-E non sai quanto-

Il sorriso malizioso sul volto del castano e gli occhi socchiusi fecero provare qualcosa di nuovo dentro Keith.

Il suo sguardo non riusciva a reggere quello di Lance ma comunque si stava divertendo. Per la prima volta a una festa stava ballando e gli stava piacendo.

La canzone si concluse con risate e imbarazzo.

Partì un lento.

"...I am not the only traveler who has not repaid his debt, I've been searching for a trail to follow again. Take me back to the night we met..."

Keith chinò la testa deluso, come se ora che fosse iniziata una canzone  romantica non potesse più ballare con Lance.
Il castano lo notò e piegò il capo con fare confuso, scrutò tra la gente in cerca di qualcuno che li avesse notati; a nessuno interessava cosa stessero facendo. Anche se erano due ragazzi e la maggior parte delle persone a quella festa avesse una mente arretrata.

Erano troppo occupati a essere ubriachi, a fare battute sporche, bere o pomiciare.
Prese un bel respiro e si sciolse.
Lo prese per i fianchi per poi tirarlo verso se.

"...I had all and then most of you some and now none of you..."

Keith arrossì, finì contro il petto del ragazzo; quanto gli piaceva l'idea che Lance fosse più alto.
Sentiva i suoi battiti aumentare, e anche i suoi stavano facendo lo stesso.
Distese le braccia per poi posarle dietro la nuca, inserendo una mano tra i suoi capelli e giocando con un piccolo ciuffo più sporgente di altri.

Alzò leggermente la testa poggiandola nell'incavo del suo collo.

Lance si sentiva sollevato, Keith lo voleva quanto lo volesse lui.
Venivano cullati dalla musica, Keith non si era scansato, aveva ricambiato e ora i loro corpi erano in sintonia.

"...When the night was full of terrors and your eyes were filled with tears, when you had not touched me yet. Oh, take me back to the night we met..."

Dalla schiena gli partirono dei brividi. Percepiva il respiro del ragazzo sul suo collo e Keith l'alzarsi e l'abbassarsi, leggero, del petto del castano in modo regolare. Chiusero entrambi gli occhi e si fecero trasportare dal momento.

-Da quanto tempo eh-
Si guardarono,

-Già-
era un'espressione malinconica.

-Mi sei mancato Keith-.

Fu il momento miglior passato insieme di tutta la loro vita, e quanto ne avrebbero desiderati altri.
Solo, nessuno aveva il coraggio di ammetterlo a se stesso.

La canzone finì, fu Lance a staccarsi dal corvino, in modo dolce. In realtà non voleva, avrebbe voluto stargli legato per sempre.

Ma tra di loro c'era ancora molto imbarazzo e odio arretrato portatosi dietro fin dal periodo delle medie.
Alle elementari erano sempre stati legati. Lance fu il primo con cui Keith fece davvero amicizia e anche il primo amore. La cotta andò crescendo con gli anni anche se non le dava corda.
Keith si odiava per ciò che gli stava succedendo, mente e corpo erano due cose separate.

"Non possono piacermi i ragazzi è strano, non normale, sono malato."

Shiro lo aiutò a superare varie fasi di caduta della sua vita.
Il ragazzo tenne sempre di più ad allontanarsi dai suoi coetanei, ma non seppe dimenticare Lance.
Ma sapeva di doverlo fare.
Solo in quell'ultimo periodo si erano riavvicinati.

Prima era solo un prestarsi i libri già letti, poi lo studiare insieme e ora una festa.

STUCK HERE | KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora