La mattina dopo Lance si svegliò con la paura e l'ansia che lo assaliva.
Ricordava bene che cosa aveva detto la sera prima a Keith, ma si sa, molte cose si dicono tanto per dirle.
Lance era davvero convinto di quello che aveva detto, volveva dire la verità a suo padre e sistemare il loro rapporto una volta per tutte.
Ma più ci pensava più la sua coscienza lo allertava di fare un passo indietro.
Suo padre non aveva reagito bene per la storia di Veronica e non lo avrebbe fatto nemmeno per la sua.
Era questo che lui temeva. Ma ormai il danno era fatto. Lance lo aveva annunciato a Keith.
E per quanto Keith non lo avrebbe mai costretto o forzato a fare coming out, Lance si sentiva comunque in dovere di mantenere la parola.
Perciò dopo essersi lavato e vestito decise di scendere al piano di sotto in cerca del padre.
La casa era piuttosto tranquilla come al solito. Tutto grazie alle sue dimensioni, se fosse stata più piccola le stanze sarebbero state scene di un vero e proprio caos.
Era mattina molto presto e, mentre tutti i membri della famiglia stavano ancora riposando, Lance sapeva che suo padre si era svegliato all'alba per preparare la sua famosissima 'brace di arrivederci'.
Era un barbecue tradizionale che lui cucinava ogni volta che qualcuno se ne andava di casa.
Ne aveva fatto uno quando Veronica era entrata al collage e uno quando Marco si era trasferito.
Per Lance non era da meno. Ora che era cresciuto lui viveva lontano dalla famiglia e poteva passare del tempo con loro solo d'estate, perciò tutte le volte che le vacanze finivano, il padre faceva un barbecue coi fiocchi in onore della tradizione.
Lance dopo aver trovato la cucina vuota si diresse verso il giardino esterno.
E fu lì che lo vide.
Suo padre indaffarato ad aprire una confezione di salamelle per creare delle gustosissime bruschette.
Appena Lance lo vide il suo cuore saltò un battito. Era ancora in tempo per allontanarsi, ma non poteva fuggire della realtà.
Prima o poi avrebbe dovuto dirglielo, doveva smettere di scapare dai suoi sentimenti.
Lance così si schiarì la voce e avanzò a passi leggeri verso il padre, il quanle non lo aveva ancora notato perché di spalle.
-Papá?-.
Lance gli picchiettò leggermente la spalla e lui si girò.
-Hijo mio, già sveglio di prima mattina? Non è da te-, il padre disse con un leggero sorriso e Lance si fece scappare una risata isterica a causa del nervosismo.
-Devo parlarti- Lance si schiarì la voce ancora una volta, sentiva come un nodo alla gola stringersi mentre leggere goccioline dorate incominciavano a formarsi sulla sua fronte.
-Ah sì? Dimmi- l'uomo disse continuando però a mantenere il suo sguardo e la sua attenzione fisso sulla brace.
-In realtà... è una cosa piuttosto importante, potresti guardarmi?-
Lance si allentò il collo della sua maglietta cercando disperatamente di non sembrare agitato, ma la verità era che dentro la sua testa stava impazzendo.
Non sapeva ancora se quella era la decisione giusta, se quello che stava per fare gli avrebbe rovinato per sempre i rapporti con suo padre.
Eppure la cosa che desiderava di più era Keith, e sarebbe andato contro anche al suo stesso genitore pur di averlo tra le braccia.
-Certo, aspetta che finisca questo allora-
L'uomo fece per raccogliere uno straccio per pulire il barbecue quando Lance gli fermò il movimento stringendogli il polso.
-No, ho bisogno che mi ascolti adesso-
Lance disse lasciando la presa mentre il padre lo guardava con fare confuso.
Nel mentre Keith, dopo avere aperto gli occhi e aver notato la assenza del corpo di Lance disteso accanto al suo, decise di alzarsi e andare a cercarlo.
Fu solo quando vide Lance e suo padre parlare che Keith si ricordò che cosa il castano gli avesse detto la sera prima "voglio dirlo a mio padre".
Keith, nonostante fosse curioso, si limitò ad osservarli da lontano senza avvicinarsi oltre. Non voleva invadere lo spazio personale di Lance. Quella era una sua battaglia che doveva combattere da solo.
-Su forza dimmi- Disse il padre mentre si sedeva sotto una delle panchine del gazebo accanto a Lance. I due si trovavano dal lato opposto del giardino mentre Keith era vicino all'ingresso.
-C'è qualcosa che ho bisogno di dirti. Avrei dovuto farlo tanto tempo fa, ma ero spaventato. E sbagliavo, perché non dovrei essere spaventato di chi sono, e nemmeno dovrei essere intimorito da te. Sei mio padre, mi hai cresciuto e ti vorrò sempre bene malgrado la tua rigidità nel vedere certi aspetti della vita... papà ho incontrato una persona importante, davvero importante, la conosco da molto ma non penso tu ci abbia mai fatto caso di quanto significasse per me. Non ti biasimo, hai tanti figli, capisco tu non possa stare dietro a tutti. E io sono qui per dirti che non c'è più bisogno che tu badi a me, sono cresciuto e so fare le mie scelte da solo. Ed è per questo che spero che tu capisca quando ti dico che...-
STAI LEGGENDO
STUCK HERE | Klance
FanfictionQuel bacio, quella sera lo considerò come un suo momento di ribellione, niente più. Tutti i suoi piani, no, la sua vita sarebbe svanita in un attimo se avesse scelto Keith. Ma davvero Keith per lui valeva meno del suo futuro? No. Ma non lo avrebbe...